Nuove accuse di elusione fiscale nei confronti di Apple, che secondo l’amministrazione americana non avrebbe pagato tutte le tasse dovute in Usa. Le accuse tuttavia sarebbero infondate secondo il Ceo Tim Cook che piuttosto difende l’azienda e mette sul banco degli imputati le leggi fiscali americane, ree di non essere sufficientemente adeguate alle esigenze delle multinazionali Hi tech.
Tim Cook, in compagnia del direttore finanziario dell’azienda e di quello inerente i rapporti con il fisco, ha rilasciato tali tipo di dichiarazioni durante una seduta del Senato, dove una commissione di inchiesta vuole vederci chiaro tra i rapporti dell’azienda di Cupertino con il fisco. In particolare ad Apple viene contestato il fatto che abbia spostato parte del’azienda e degli utili in Stati ove vige una tassazione più vantaggiosa rispetto agli Usa. Tale assunto, fortemente contestato dai responsabili fiscali Apple, vede in contrapposizione il fatto che si abbia la produzione di ingenti redditi in paesi con strutture produttive tutto sommato modeste (in Irlanda in fatti il reddito generato dalla controllata Apple è apparso molto in contrasto con il numero di dipendenti ubicati).In particolare all’appello mancherebbero circa 75 miliardi di dollari in quattro anni di dichiarazioni fiscali, soldi che sarebbero confluiti in controllate di Apple e che alla fine sarebbero sfuggiti alla tassazione sia del fisco americano sia di quello irlandese (leggi anche il metodo double dip per eludere le tasse).
Alla fine dalle dichiarazioni del numero uno di Apple sembra trasparire il fatto che il regime di tassazione previsto negli Usa non è idoneo a supportare una multinazionale come quella in esame (leggi anche google deve 96 milioni di euro al fisco). Lampante l’esempio di Samsung, diretto concorrente dell’azienda di Cupertino, che grazie alla tassazione operata in sud Corea (il 16 % di quanto guadagnato) riesce ad avere maggiori margini per effettuare investimenti in ricerca e sviluppo. Alla società americana sembra quindi non essere sufficiente il fatto di aver pagato circa 6 miliardi di dollari di tasse (la cifra più alta versata da una azienda) ed aver creato lavoro e sviluppo (solo negli ultimi anni la apple ha assunto circa 600 mila nuovi lavoratori).