Astoi-Confindustria Viaggi (Associazione Tour Operator Italiani) non ha affatto digerito la nuova tassa che è stata introdotta per ottenere il finanziamento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato: in particolare, questo tributo che si è appena descritto prevede che determinate imprese paghino un contributo pari allo 0,08 per mille del loro fatturato a partire del prossimo 30 ottobre, ma solamente nel caso in cui i ricavi totali conseguiti in un anno siano pari ad almeno cinquanta milioni di euro. Il finanziamento a carico delle aziende in questione per rendere possibile l’operatività dell’Antitrust è stato appena riformato, ma l’ente in questione non è affatto contento di come siano andate le cose.
In particolare, Nardo Filippetti, numero uno dell’associazione, ritiene tutto questo inaccettabile da diversi punti di vista. Anzitutto, dal lato economico viene chiesto alle imprese di profondere un ulteriore sforzo, poco sopportabile in questo momento così difficile e in cui imperversa la recessione, senza dimenticare che il contributo a cui si sta facendo riferimento viene calcolato in base ai fatturati; questi ultimi, infatti, possono essere molto alti in ambito turistico, solo per citare un esempio, ma poi bisogna anche fare i conti con le marginalità molto basse.
Questo vuol dire che le imprese che saranno coinvolte riusciranno a versare la tassa soltanto dopo aver rinunciato alle loro marginalità, utili come non mai di questi tempi per far sussistere l’intera struttura. L’invito espresso dall’Astoi al Governo è chiaro e preciso. L’esecutivo stesso, oltre all’Antitrust ovviamente, dovrebbero analizzare nel dettaglio quelli che sono i bilanci delle imprese che sono attive nel settore dei viaggi. In particolare, all’interno dell’Unione Europea le authority di questo tipo vengono fatte funzionare a carico delle nazioni e non di aziende, un modello che si è più volte invitato a seguire, senza dimenticare la critica mossa alla contribuzione rapportata a un solo parametro, il fatturato, poco utile per capire le problematiche della tassa.