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Attività agricole connesse: ecco i beni collegati al Tuir

 La pubblicazione che è stata effettuata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 10 settembre ha avuto una rilevanza notevole dal punto di vista fiscale e tributario, in particolare per quel che concerne l’ambito del settore primario: in effetti, un apposito testo normativo, il Decreto dello scorso 5 agosto (si tratta di una legge appositamente individuata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) ha provveduto a indicare nel dettaglio quali sono i beni che possono diventare oggetto delle cosiddette “attività agricole connesse” (come recita espressamente l’articolo 2135 del codice civile, queste attività sono quelle che sono poste in essere dall’imprenditore agricolo e che sono dirette alla conservazione, manipolazione, trasformazione e commercializzazione di un determinato fondo).


Il riferimento, in questo caso, va all’articolo 32 comma 2 del Testo Unico sull’Imposta sui Redditi. Ovviamente, la parte più importante di tale pubblicazione risulta essere l’allegato, in cui è riportata la tabella che va a sostituire un altro elenco, nello specifico quello che era stato presentato in seguito all’entrata in vigore del Decreto Ministeriale dell’11 luglio del 2007. Di quali attività parla questo testo? Il novero è davvero molto lungo, ma si possono riportare alcuni esempi che chiariscono le caratteristiche peculiari dei beni: tra le altre, figurano la produzione di carni e i prodotti della macellazione, la lavorazione e conservazione delle patate, la produzione di ortaggi e succhi di frutta, quella di olio d’oliva e semi oleosi, il trattamento igienico del latte, la lavorazione delle varie granaglie che sono presenti in natura, ma anche la produzione di vini, grappa e di aceto.

Infine, non si devono dimenticare nemmeno attività come la disidratazione dell’erba medica, la raffinazione e confezionamento del miele e i beni che rientrano nella cosiddetta itticoltura: in quest’ultimo caso, si intendono attività la produzione e conservazione del pesce, dei crostacei e dei molluschi mediante affumicatura, congelamento, salatura e inscatolamento dei diversi filetti.