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Attività rimpatriate, l’imposta in eccesso si recupera con l’F24

 Le somme che sono state versate in eccesso per quel che concerne il cosiddetto scudo fiscale e che devono quindi essere rimpatriate nel nostro paese per la relativa regolarizzazione, possono essere compensate mediante l’utilizzo del modello F24, insieme anche ad altre imposte: in sintesi, è questo il principio di base che emerge dalla lettura della risoluzione 107/E che l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato qualche giorno fa e che si riferisce, per l’appunto, alle attività detenute all’estero in modo illegale. La soluzione compensatoria, comunque, può essere adottata a prescindere che si tratti di una restituzione fiscale o di un errore nel pagamento in questione. Occorre anche ricordare che l’imposta per le attività rimpatriate è di tipo straordinario. La pubblicazione del documento da parte della nostra amministrazione finanziaria si è resa necessaria alla luce di alcuni chiarimenti da elencare riguardo allo scudo.


In particolare, bisogna comprendere come comportarsi nel caso di un importo tributario più basso rispetto a quello presente nella dichiarazione originaria, ma le Entrate hanno specificato che questo denaro in eccesso può essere restituito al contribuente interessato senza alcun interesse di sorta. Il testo normativo su cui basarsi per disciplinare la tematica in questione è una legge di qualche anno fa, il Decreto legge 12 del 2002 (recante “Disposizioni urgenti per il completamento delle operazioni di emersione di attività detenute all’estero e di lavoro irregolare”), nel cui primo articolo, il quale si occupa della proroga dei termini in materia, si parla espressamente di questo specifico rimborso.

L’ultimo scudo fiscale, invece, quello istituito un anno fa, è disciplinato dal Decreto 78 del 2009 e in questo caso si rinvia a quanto disposto nelle versioni precedenti; pertanto, l’Agenzia ha chiarito che perfino in tale ipotesi si può recuperare l’imposta mediante la compensazione nell’F24. Come ultimo passaggio, infine, il contribuente dovrà elencare le compensazioni appena citate nella dichiarazione per i sostituti d’imposta (si tratta del modello 770).