Interessi di mora più alti per i contribuenti che ritardano il pagamento delle somme che sono iscritte a ruolo. Gli interessi annuali passano infatti al 5,2233 % in virtù del provvedimento emanato dal direttore dell’agenzia delle entrate del 4 marzo scorso in cui, per la prima volta da tre anni a questa parte, gli interessi sono proiettati al rialzo. Il valore di 5,2233 %, in base a quanto previsto dal Dpr 602 del 1973, è determinato tenuto conto della media dei tassi attivi bancari. Infatti il provvedimento del direttore dell’agenzia delle entrate segue proprio il provvedimento dell’8 febbraio 2013 della Banca d’Italia dove la media dei tassi bancari attivi è stata fissata proprio al valore del 5,2233 % annuo.
Prima dell’aumento il tasso di interesse da applicare in caso di ritardato pagamento delle somme iscritte a ruolo era stato fissato a 4,5504 %, in virtù di un provvedimento direttoriale emanato oltre 10 anni fa , e cioè in data 17 luglio 2012. Occorre ricordare che, in base all’art. 30 del dpr 602 del 1973, gli interessi di mora vanno applicati a partire dai 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento e sino al giorno effettivo della data di pagamento. La base imponibile sarà data dalle somme iscritte a ruolo escludendo le sanzioni pecuniarie ed i relativi interessi.
All’ interno della cartella di pagamento (leggi anche cartelle esattoriali equitalia) (notificata da equitalia attraverso un messo notificatore, un ufficiale di riscossione o attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno) sono inserite anche le spese dovute per la notifica (pari ad € 5,88) e l’aggio di riscossione attualmente pari al 9 % a titolo di remunerazione complessiva per il servizio svolto dall’agente di riscossione.
Da ultimo occorre anche considerare che gli interessi di mora applicati sui ritardati pagamenti sono comunqe inferiori rispetto ai tassi effettivi globali medi. Infatti la Banca d’Italia all’interno del proprio rapporto ha stabilito che per il periodo 1° aprile – 30 giugno 2013 sulle operazioni a breve i tassi possono tranquillamente sfiorare l’ 8 %.