A partire dal prossimo anno si verificherà un incremento dell’Irpef di base nella Regione Piemonte.
Il disegno di legge proposto dalla Giunta regionale è stato votato in maniera positiva da ventinove consiglieri (diciotto sono stati i voti contrari). La manovra, considerata come “necessaria”, sarà funzionale alla Regione Piemonte per la copertura degli oneri finanziari e per il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio. Secondo una prima stima, gli aumenti porteranno nelle casse del Piemonte oltre 110 milioni di euro.
L’aumento dell’Irpef di base sarà diviso in base alla fascia di reddito:
– 0,39% per i redditi fino a 15mila euro;
– 0,90% oltre 15mila e fino a 28mila euro;
– 1,52% per i redditi oltre 28mila euro;
– 55mila euro, 2,09%;
– 2,10% per i redditi oltre 75mila euro.
Per quanto concerne le detrazioni, per il prossimo anno è contemplata una detrazione all’addizionale Irpef di 100 euro per ciascun figlio per tutte le famiglie con più di tre figli a carico e un’agevolazione di 250 euro per le famiglie con figli disabili.
L’assessore regionale al Bilancio Aldo Reschigna si è così espresso a seguito della votazione del (pesante, per i contribuenti) disegno di legge:
Quella votata è una manovra senza dubbio dolorosa, ma necessaria – ha detto l’assessore regionale al Bilancio Aldo Reschigna -. In gioco c’è il futuro della Regione Piemonte. Anziché posticipare la soluzione nel tempo, abbiamo deciso di proporre subito le soluzioni necessarie per mettere ordine nel bilancio regionale.
C’è anche chi è stato del tutto contrario all’approvazione degli aumenti. Parliamo del segretario di Forza Italia Gilberto Pichetto, il quale ha espresso tutto il suo disappunto:
Questa è una pagina triste per i piemontesi, noi siamo assolutamente contrari a ogni aumento di tasse votato dal centrosinistra. Avevamo presentato alla Giunta e alla maggioranza misure concrete e di buon senso che avrebbero evitato di aumentare di un solo euro le tasse ai cittadini, ma la sinistra oggi al Governo della nostra regione ha dimostrato nuovamente di predicare bene in campagna elettorale e razzolare male quando si tratta di mettere le mani nelle tasche dei cittadini.