Il Governo americano ha stanziato centinaia di miliardi di dollari a favore delle banche per salvarle dal collasso; la conseguenza è che i fondi stanziati hanno contribuito e contribuiranno a far letteralmente esplodere il deficit di una nazione colpita al cuore dal collasso del settore immobiliare a seguito dello scoppio della bolla dei mutui subprime; il tutto sta avvenendo a carico dei contribuenti americani, i quali a quanto pare stanno però perdendo la pazienza. A causa della crisi finanziaria e della recessione economica, il Presidente Barack Obama è chiamato a fare scelte impopolari; in primis, la Casa Bianca ha messo a punto un giro di vite mediatico contro i bonus stellari e scandalosi, visti i bilanci in rosso, da parte dei manager e dei dirigenti delle società, a partire da quelli elargiti ad alcuni esponenti della AIG nonostante il collasso di quella che fino a qualche mese fa era la prima compagnia assicurativa del mondo. Ma l’attenzione, dai manager ai dirigenti si sposta verso i ricchi ed i super ricchi americani, i quali oltre a sobbarcarsi, come tutti gli altri, il deficit USA, ben presto potrebbero vedersi aumentate le tasse e non di poco al fine di un processo di redistribuzione della ricchezza finalizzato a far emergere dalla povertà ben due milioni di cittadini americani.
Di conseguenza, non è un caso che nella giornata di ieri negli USA si siano tenute numerose proteste dei contribuenti americani, di cui una nei pressi della Casa Bianca; trattasi dei cosiddetti “Tea Party” dove è presente la parte più produttiva del Paese, privati e piccole imprese che protestano contro lo spreco di denaro da parte del Governo e contro l’oppressione dalle tasse.
Ieri, 15 aprile 2009, era tra l’altro il cosiddetto “Tax Day“, ovverosia il giorno in cui i contribuenti americani pagano il saldo delle tasse per il 2008 e anticipano allo Stato una buona fetta di tasse per il 2009; i “Tea Party” non hanno avuto un grande risalto negli USA, dove la stampa e le televisioni nazionali hanno preferito dare spazio nei notiziari ad altri argomenti. Non si tratta infatti di un tema in grado di catturare odience, visto che oltre sei americani su dieci, in base agli ultimi sondaggi, appoggiano la politica fiscale adottata da Barack Obama.
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