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Australia: la Business Council rispolvera la Carbon Tax

 La Carbon Tax torna nuovamente di moda, almeno nel continente oceaniano: la Business Council of Australia, l’organismo che rappresenta i cento amministratori delle più importanti compagnie del paese, ha fatto sapere di voler introdurre e implementare questa imposta in maniera graduale, a partire da una quota di dieci dollari australiani per ogni tonnellata equivalente, in modo da limitare l’impatto finanziario sulle famiglie e sulle imprese. Il gruppo in questione, il quale ricomprende anche colossi come Bhp Billiton e Rio Tinto Limited, è convinto che le compagnie dovrebbero inizialmente ricevere una compensazione totale per quel che concerne il tributo, così da assicurare alla politica australiana di prezzare le emissioni di gas e impedire a queste ultime di influenzare negativamente il commercio e gli investimenti. La proposta è già stata presentata al governo di Canberra e ora si dovrà attendere un’approvazione formale.


L’Australia è solita sfruttare il carbone per generare più dell’80% della propria elettricità, un inquinamento non indifferente. Per tale motivo, la vasta nazione sta progettando di avviare il tutto nel mese di luglio del 2012, una sorta di sistema preparatorio a uno più robusto che possa divenire realtà concreta non più tardi del 2015, uno scenario che è stato paventato di recente anche dal primo ministro Julia Gillard. I dieci dollari australiani iniziali potrebbero essere aumentati in misura modesta nei periodi successivi, ma occorrerà verificare anche le reali opportunità.

Il ministro per il Cambiamento Climatico, Greg Combet, ha accolto con favore l’iniziativa fiscale, nonostante i dettagli non siano ancora noti: a suo parere, infatti, è fondamentale dotarsi di un meccanismo di mercato in grado di raggiungere un obiettivo così nobile, ma è auspicabile una serie costruttiva di trattative. L’impatto annuale sulle famiglie australiane di un prezzo pari a trenta dollari australiani, escludendo di fatto le concessioni per le tariffe petrolifere, dovrebbe aggirarsi attorno agli 863,20 dollari, secondo una stima preliminare del Tesoro.