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Australia, si riduce l’importo della tassa mineraria

 La nuova imposta mineraria prevista dal governo australiano dovrebbe più bassa rispetto all’ammontare previsto dal Tesoro della nazione oceaniana: in pratica, l’importo in questione è quello relativo ai prossimi due anni (2013 e 2014), tanto che si potrebbero anche ridurre le stime sui profitti per colossi come Bhp Billiton, Rio Tinto Limited e Ubs Ag. Le principali compagnie attive nel comparto estrattivo, tra cui possiamo ricordare anche Fortescue Metals Group Limited, dovranno quindi pagare quasi due miliardi di dollari australiani nel corso del prossimo anno fiscale, mentre nel 2014 la spesa dovrebbe scendere fino a 1,4 miliardi di dollari australiani.

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Come si intuisce facilmente, il totale è di poco superiore ai tre miliardi, circa la metà rispetto ai 6,5 ipotizzati inizialmente per il biennio dal governo di Canberra. Questa tassa è stata progettata proprio per essere una misura fiscale volatile per l’esecutivo, con l’obiettivo comunque di finanziare una serie stabile di obbligazioni. Gli osservatori sono ora convinti che i minori importi per quel che concerne il balzello, provocherà nuove aliquote su altri beni. D’altronde, l’Australia deve necessariamente assestare il proprio budget di bilancio fino a un surplus entro il 30 giugno del 2013; un contributo importante potrebbe essere quello dei prezzi applicati alle emissioni di carbone, con ventitre dollari australiani per ogni singola tonnellata.

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Il rispetto di tali requisiti sarà dunque determinante per la crescita economica australiana, la quale dovrà essere caratterizzata giocoforza dalla creazione di nuovi posti di lavoro (circa 1,6 milioni per la precisione) entro la fine del decennio. La tassa mineraria prevede una quota del 30% da applicare sui guadagni delle estrazioni del ferro e dell’acciaio, quando i profitti della compagnia coinvolta sono pari ad almeno 75 milioni di dollari australiani: Fortescue sta già protestando contro tale imposizione, ritenendo discriminatoria per quel che riguarda la sovranità di un determinato stato.