Residenza paradisi fiscali: controlli sui cittadini marchigiani

 E’ San Marino la residenza a fiscalità privilegiata preferita dai cittadini marchigiani. A rivelarlo è la Direzione Regionale Marche dell’Agenzia delle Entrate in scia all’avvio nei giorni scorsi di controlli su circa mille e cinquecento cittadini marchigiani che, oltre che a San Marino, hanno dichiarato di essere residenti in altri “paradisi fiscali“, tra cui l’Ecuador, Emirati Arabi Uniti, Monaco ed Uruguay. I 1.500 cittadini marchigiani finiti nel mirino del Fisco sono persone che, negli anni 2006, 2007 e/o 2008 hanno dichiarato di avere la residenza nei Paesi sopra citati, ma sono emersi indizi riguardanti la centralità dei propri affari e dei propri interessi economici e familiari nel nostro Paese. Di conseguenza, sulla lista dei nominativi saranno effettuati ulteriori controlli, anche grazie alla collaborazione dei Comuni delle Marche, in modo tale da recuperare le imposte evase e applicare dal punto di vista fiscale il “rientro” di quei contribuenti che, pur dichiarando la residenza nei “paradisi fiscali“, avrebbero dovuto pagare in tutto e per tutto le tasse allo Stato italiano.

Easyjet si lamenta delle tasse e Spagna aumenta pressione

 Elevati costi aeroportuali? E le compagnie iniziano a cercare e trovare rimedi. EasyJet intende trasferire alcune risorse dalla Gran Bretagna all’Europa continentale, a causa proprio degli elevati costi aeroportuali e dell’aumento delle tasse passeggeri. La decisione peserà probabilmente per oltre 250 posti di lavoro.

La compagnia ha registrato un incremento dei passeggeri del 4,7% a 4,8 milioni ad agosto. Tra agosto 2008 e agosto 2009, i passeggeri sono stati in totale 44 milioni 939 mila, oltre 2 milioni in più rispetto allos corso anno (42,9 milioni). Ha annunciato quindi un programma di ristrutturazione della rete che prevede una riduzione del programma di volo a Luton del 20% a la chiusura della base di East Midlands, in favore di insediamenti verso rotte più profittevoli. Il ceo Andy Harrison ha motivato la decisione appunto con l’aumento delle tariffe aeroportuali mentre su East Midlands perchè non si prevede una sostanziale crescita nel futuro.

Cartelle di pagamento: gli interessi di mora diventano più leggeri

 Buone notizie in futuro per chi dovrà pagare in ritardo le cartelle di pagamento. A partire dal prossimo mese di ottobre, infatti, scatta un taglio dell’1,5% sugli interessi di mora, che scendono così per i versamenti effettuati in ritardo al 6,8% calcolato su base annua; a darne notizia è l’Agenzia delle Entrate nel precisare che sulla notifica delle cartelle di pagamento gli interessi di mora diventano più leggeri grazie ad un provvedimento del Direttore pubblicato nella giornata di ieri dall’Agenzia delle Entrate. Nello specifico, gli interessi annui di mora sugli importi da pagare passano dall’8,4% al  6,8358% a partire dall’1 ottobre 2009; trattasi di una revisione degli interessi applicati, così come prevede l’articolo 30 del dpr 602/73, in funzione dei tassi bancari attivi comunicati da Bankitalia e determinati prendendo a riferimento i valori dello scorso anno.

Tasse portuali: autonomia finanziaria vicina

 Il ministro dei Trasporti Altero Matteoli annuncia una riforma riguardante l’autonomia finanziaria per i porti. La riforma era attesa da anni dalle autorità portuali e potrebbe portare nelle loro casse decine di miliardi di euro. Aumenta la competizione fra rotte marittime e porti, a causa anche della grave crisi internazionale che fa emergere i più grandi e colpisce i più deboli, ecco perchè l’efficienza e l’efficacia dei porti sono indispensabili per la ripresa economica.

La crisi economica globale tocca quindi da vicino i porti italiani: nel 2008 i principali scali marittimi hanno visto calare traffici e volumi soprattutto nel settore delle merci, mentre è andata meglio per i flussi di passeggeri. Lo afferma la Banca d’Italia in una rilevazione  sull’andamento delle economie regionali.

Multe: italiani “maestri” del divieto di sosta

 Gli italiani in fatto di multe stradali sono “maestri” nell’infrangere il divieto di sosta, l’obbligo di guida sulle due ruote con il casco e la guida in vettura con la cintura di sicurezza rigorosamente allacciata. A rilevarlo è Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, sottolineando come siano queste le infrazioni più frequenti commesse dagli italiani nei primi nove mesi di quest’anno. Ma la mancanza di disciplina alla guida da parte degli italiani costa cara, carissima; basti pensare che le multe negli ultimi dieci anni sono aumentate in Italia del 1.275%; trattasi di un aumento di per sé spropositato, e lo è ancor di più se si confronta tale incremento con quello degli altri Stati dell’Unione Europea. Tanto per cambiare, gli aumenti delle multe in Italia negli ultimi dieci anni sono stati i più alti in Europa, con un divario rispetto agli altri Stati che, oltre che essere lampante, alimenta il sospetto che a conti fatti quello delle multe stradali in questi ultimi anni in Italia sia stato in tutto e per tutto, per i Comuni, uno strumento utile, utilissimo per “fare cassa“.

Carbon tax: Francia pronta per il nuovo contributo

 In Francia si discute sulla carbon tax, che aumenterà il costo dei combustibili fossili da parte dei francesi. Il ministro delle Finanze, Eric Woerth, ha annunciato l’inserimento della tassa nella finanziaria 2010. La tassa é stata fissata a 32 euro per tonnellata di CO2 emessa, ma potrebbe esserci un aumento progressivo a 100 euro per tonnellata entro il 2030.

All’inizio partiremo dal prezzo della tonnellata sul mercato, cioe’ 14 euro – ha detto il primo ministro François Fillon -. In seguito metteremo in campo una commissione indipendente incaricata di misurare gli effetti della politica messa in opera e di proporre dei correttivi. La carbon tax e’ un trasferimento di fiscalita’, non una nuova tassa. Per le imprese, sara’ compensata con la soppressione della parte della tassa professionale basata sugli investimenti. Quanto alle famiglie, beneficeranno di una diminuzione della fiscalita’ sul lavoro, sia sull’importo sulle entrate, sia con un calo dei costi sociali.

Controlli fiscali: pronto modello comunicazione per gli enti associativi

 In ottemperanza ed in accordo con quanto recita l’articolo numero 30 del Decreto Legge numero 185 dello scorso anno, è pronto e scaricabile on line, direttamente dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, il modello di comunicazione obbligatoria dei dati degli enti associativi che ai fini fiscali risultano essere rilevanti. A darne notizia è l’Amministrazione finanziaria in scia al relativo provvedimento che è stato firmato dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate; trattasi, nello specifico, di un modello di comunicazione che deve essere redatto al fine di poter godere delle agevolazioni fiscali sia sull’imposta sul valore aggiunto (IVA), sia su quella relativa ai redditi. Ma quali soggetti sono obbligati a presentare il modello per evitare di perdere il beneficio delle agevolazioni fiscali? Ebbene, il modello deve essere presentato, con particolari esclusioni, dagli enti associativi che hanno natura privatistica; questi, nello specifico, includono anche le organizzazioni di volontariato e le società sportive dilettantistiche.

Viterbo: Tarsu dimezzata per il centro storico

E’ stata approvata una delibera comunale che concede a titolo gratuito l’occupazione di suolo pubblico in favore delle attività commerciali del centro storico di Vetralla durante gli orari di chiusura al traffico della zona. Per le attività commerciali è stata anche ridotta del 50% la Tarsu.

Lo si legge in una nota del Codici (Centro per i diritti del cittadino), che così vince la battaglia riguardante la Tarsu (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, prevista dal Decreto Legislativo n. 507/1993 e successive modifiche) dei centri storici.

Abilitazione Entratel e Fisconline: stop alle credenziali generiche

 A partire dalla giornata di ieri, martedì 1 settembre 2009, è divenuto operativo lo stop all’accesso ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, da parte di enti pubblici e privati, attraverso le credenziali generiche. Trattasi di un provvedimento già preannunciato dall’Amministrazione finanziaria nelle scorse settimane al fine di permettere agli enti pubblici e privati di indicare, ai fini dell’accesso ai servizi Entratel e Fisconline, i nominativi dei gestori incaricati. Chi non l’avesse ancora fatto, si ritrova con l’account bloccato ma non ancora disabilitato; gli enti pubblici e privati che vogliono “mettersi in regola” hanno infatti ancora tempo fino al prossimo 31 ottobre 2009 per dare comunicazione dei gestori incaricati o almeno di uno di essi.

Sui turisti incombe la tassa di soggiorno

 Più turisti e più spese. Lo sviluppo del turismo ha positive conseguenze sull’occupazione ed anche sul Pil di un Paese, ma rende inevitabilmente necessari una serie di servizi. Ecco quindi che si profila un aumento fisiologico delle spese che l’amministrazione deve affrontare in termini di servizi.

Così il governo pensa a una tassa sul turismo, che probabilmente non si chiamerà così ma si tratterà comunque di un contributo che il turista dovrà pagare per soggiornare nel Belpaese. Probabilmente il turista sarà inoltre ignaro della tassa poichè questa sarà inclusa nel costo dell’alloggio e dovrebbe variare in base alle stelle dell’hotel (da uno a cinque euro al giorno).

Contenzioso: i processi verbali di constatazione

 Nell’ambito delle liti tributarie e della gestione del contenzioso, i contribuenti possono avvalersi di un nuovo istituto entrato in vigore a seguito del Decreto numero 112 del giugno del 2008, che definisce l’adesione ai cosiddetti “processi verbali di constatazione“; trattasi, nello specifico, di atti ricevuti dal contribuente che contengono rilievi relativi al pagamento di maggiori imposte a carico del destinatario. Ebbene, il contribuente aderendo al verbale di constatazione nella gestione del rapporto tributario con il Fisco può usufruire di due importanti agevolazioni: la possibilità di pagare le somme dovute a rate, senza tra l’altro la necessità di dover prestare garanzie di alcun tipo sul debito fiscale; la possibilità ottenere la riduzione delle sanzioni ad un ottavo del dovuto, ovverosia il 50% in meno rispetto alle sanzioni previste con l’accertamento con adesione. Pur tuttavia, come mette in evidenza l’Agenzia delle Entrate nell’Annuario del Contribuente 2009, non tutti i rapporti tributari e le liti possono essere definite attraverso la notifica al contribuente di un processo verbale di constatazione; questo, infatti, può avvenire o a seguito di un accertamento parziale, o in merito a violazioni che possano definirsi sostanziali e che riguardino le imposte sull’IVA, sui redditi o l’IRAP

Crisi: impossibile ridurre il prelievo fiscale

 Le imposte sulle società, dopo un decennio di ripetuti tagli alle aliquote oggi fermano la corsa al ribasso. La recessione economica ormai tocca l’economia reale, non é più, limitata come un anno fa, agli istituti creditizi.

Con la crisi economica, in molti paesi e’ stata fatta la scelta di salvare le banche, nella assunzione che fosse la scelta costituzionale piu’ razionale – sottolinea il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel suo intervento al Meeting di Rimini, al convegno ‘Oltre la crisi’ -. Credo che si aprira’ su questo una riflessione, ma e’ certa una cosa e non ve la raccontano i banchieri: forse questa crisi e’ uguale a quella del ’29, ma quello che ha fatto Roosvelt non e’ quello che e’ stato fatto ora.

Liti tributarie: quando avvalersi dell’acquiescenza

 Quando tra un contribuente e l’Amministrazione finanziaria scatta una lite tributaria non è sempre vantaggioso per il cittadino o per l’impresa intraprendere la via del contenzioso che può portare allo spreco di tempo e di denaro. Questo, in particolare, è da evitare quando al contribuente arrivano avvisi di accertamento in virtù dei quali le valutazioni dell’Amministrazione finanziaria appaiono difficilmente impugnabili e contrastabili. Può capitare, ad esempio, di saltare letteralmente il pagamento di una rata delle tasse di Unico magari solo perché a livello amministrativo è stata fatta confusione tra la carpetta delle tasse pagate, e quelle ancora da saldare. Ebbene, per questi casi in corrispondenza dei quali il Fisco ha praticamente ragione a prescindere, è bene avvalersi della cosiddetta acquiescenza, ovverosia la rinuncia a presentare ricorso potendo tra l’altro sfruttare alcuni vantaggi.

Le tasse crescono ma meno del passato

 Le tasse locali pesano meno sugli stipendi degli italiani. Per essere precisi: le tasse aumentano, ma meno che negli ultimi anni. Le entrate fiscali degli enti locali infatti, sono aumentate del 31%, passando dai 77,9 miliardi euro registrati nel 1998 ai 104,1 miliardi del 2008. Lo rileva uno studio della Cgia di Mestre:

Si tratta di una crescita significativa, ma comunque molto più contenuta di quanto avveniva negli anni scorsi quando l’aumento, rispetto al decennio precedente, toccava punte superiori al 100%.

L’aumento delle imposte locali – afferma il segretario della Cgia, Giuseppe Bertolussi – é frenato dalla stabilizzazione degli importi richiesti dagli enti locali ai loro cittadini e dall’abolizione dell’Ici sulla prima casa avvenuta lo scorso anno.