Cassetto fiscale: come funziona

 Il cassetto fiscale è un utilissimo strumento telematico che “mette in contatto” l’Amministrazione Finanziaria con il contribuente, con quest’ultimo che può effettuare, nei confronti dell’Anagrafe tributaria, tutta una serie di interrogazioni che riguardano la propria posizione fiscale. Trattandosi di un servizio telematico, il contribuente può farne uso direttamente da casa, ed in tutta sicurezza, senza bisogno di recarsi, per acquisire le stesse informazioni, presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate magari facendo lunghe ed estenuanti file allo sportello. Il cassetto fiscale è uno strumento attivo tutti i giorni della settimana, in qualsiasi orario tranne che la mattina dalle ore 5 alle ore 6 per le attività di aggiornamento e di manutenzione. Per accedere al cassetto fiscale, in accordo con quanto fa presente l’Agenzia delle Entrate nell’Annuario del Contribuente 2009, il diretto interessato, se è un utente di Fisconline, dovrà utilizzare per l’accesso il codice PIN  in corrispondenza della pagina protetta telematici.agenziaentrate.gov.it, oppure nel caso in cui il soggetto sia un utente Entratel il dato da inserire è quello relativo al proprio codice personale.

Meno tasse per chi innova e più ammortizzatori sociali

 Con la fiducia al “Decreto anticrisi“, la Camera dei Deputati ha dato il via libera a tutta una serie di proroghe e provvedimenti che, tra l’altro, riguardano il mondo del lavoro e delle imprese. Le società, in particolare, potranno far leva sulla detassazione degli utili reinvestiti se la destinazione è quella relativa all’acquisto di nuove apparecchiature e macchinari per l’esercizio dell’attività e per il miglioramento delle condizioni e della sicurezza sul luogo di lavoro. Usufruendo del bonus fiscale, pena la relativa decadenza, l’imprenditore che si avvale di tale beneficio non dovrà cedere a terzi le apparecchiature o i macchinari acquistati prima che sia scaduto il secondo periodo di imposta susseguente all’acquisto. Gli imprenditori, tra l’altro, possono investire non solo in innovazione per usufruire di agevolazioni, ma anche nel capitale d’impresa, visto che il “Decreto anticrisi” permette altresì di far leva su uno sgravio dell’imposta sui redditi delle società (IRES) pari al 3% per gli aumenti di capitale fino alla quota dei 500 mila euro.

l’Olanda tassa la marijuana

 Se si decide di imporre una tassa sulla marijuana, lo si fa per disincentivarne il consumo? Abbiamo i nostri dubbi. La proposta è già stata votata dal consiglio comunale della città di Oakland in California e In Olanda sembra si decida per la stessa misura. Lo ha affermato ai giornalisti il parlamentare Boris van der Ham:

Potrebbe prendere in considerazione l’imposizione di una tassa straordinaria sulla cannabis per aumentare le entrate del Tesoro.

In America si sno formati due schieramenti: secondo i leader delle associazioni pro-cannabis la tassa aiuterà le casse comunali. Gli oppositori invece temono che far pagare tasse su una droga che per la California é tuttora illegale altro non sia che una porta che si apre per la legalizzazione della sostanza. In Olanda dove lo spinello è legale ormai da decenni e tassare la marijuana servirebbe quindi per rimpinguare le casse pubbliche: ne sono convinti gli esponenti del partito liberale di centro D66.

Rimborsi fiscali in arrivo per i contribuenti delle Regioni Marche ed Abruzzo

 Sono in via di inoltro nella Regione Marche rimborsi fiscali per un ammontare pari ad oltre tredici milioni di euro. A darne notizia è la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate, precisando che trattasi di rimborsi legati alle dichiarazioni dei redditi che sono state presentate fino all’anno 2007. I contribuenti che riceveranno i rimborsi sono pari a circa 23 mila per un importo medio restituito pari a quasi 600 euro; in linea con quanto già comunicato nei giorni scorsi dalle Entrate, la Direzione regionale ricorda ai contribuenti come sia possibile ricevere i rimborsi dietro la presentazione del modulo che l’Amministrazione finanziaria nei prossimi giorni provvederà a recapitare presso il domicilio dei contribuenti interessati. I rimborsi possono essere incassati presentando il modulo inviato dalle Entrate presso gli uffici postali, oppure si può optare per l’emissione di un vaglia cambiario a cura della Banca d’Italia.

Giochi d’azzardo legalizzati: una manna per il Fisco

 Lo Stato non incassa soldi solo attraverso il pagamento di tasse, tributi e contributi, ma anche con la cosiddetta “tassa sugli imbecilli“, ovverosia quegli introiti derivanti da chi per una vita gioca un po’ a tutto sperando di vincere quei soldi che permettano di riscattare una vita. Nel nostro Paese, il consumo e l’abuso di alcol e droghe viene visto come un problema sociale per la collettività e di salute per il singolo, mentre la dipendenza da gioco non viene riconosciuta dallo Stato, e chissà perché, come una malattia sebbene a livello psichiatrico, invece, venga catalogata come una vera e propria patologia. E così, tra il Superenalotto che presenta un montepremi per il “6” fuori da ogni logica razionale, ed il poker on line legalizzato, non mancano le tentazioni di chi, affetto in maniera latente dal vizio del gioco, rischia di entrare nel tunnel della dipendenza. Ai tempi della crisi, tra l’altro, il fatturato dei giochi di Stato anziché scendere aumenta a conferma di come gli italiani, sempre più disperati, sperano in un full d’assi o in una sestina vincente per ottenere ciò che non gli è permesso nella vita reale.

Myair vìola obblighi pagamento tasse: sospesi voli

 Avete prenotato una splendida vacanza e per risparmiare avete scelto la compagnia low cost Myair? Potreste trovare delle difficoltà, l’aeroporto di Orio al Serio (Bergamo) ha provveduto questa mattina alla sospensione di tutti i voli della compagnia aerea Myair. Il provvedimento é stato deciso su segnalazione dell’aeroporto e la Sacbo, società che gestisce lo scalo bergamasco che ha provveduto alla sospensione, poichè sono stati violati gli obblighi di pagamento di tasse, diritti e tariffe.

Avevate prenotato i voli per Palermo delle 12.55 e per Reggio Calabria delle 16.55? Sono stati cancellati e i passeggeri saranno eventualmente indirizzati in altri scali o ad altre compagnie. La situazione non é esplosa oggi ma arriva tra l’altro dopo una serie di ritardi e cancellazioni dei giorni scorsi che avevano creato non pochi disagi: ricordiamo la vicenda di 172 passeggeri marocchini che sono stati lasciati a terra nei giorni scorsi per poi essere imbarcati su un altro volo.

Reddito d’impresa: nuovi chiarimenti sulla deducibilità degli interessi passivi

 L’Agenzia delle Entrate, con la circolare numero 37/E, diffusa in data odierna, 22 luglio 2009, è nuovamente intervenuta sul tema della deducibilità degli interessi passivi dal reddito di impresa fornendo in merito degli ulteriori chiarimenti. Il nuovo regime sulla deducibilità degli interessi passivi dal reddito di impresa, lo ricordiamo, è entrato prima in vigore con la Legge numero 244 del 2007, ovverosia con la Legge Finanziaria 2008, e poi è stato modificato con il Decreto Legge numero 112 del 2008. Entrando nel dettaglio, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, per quanto riguarda la deducibilità integrale degli interessi passivi dal reddito di impresa, questa è applicabile in “regime temporaneo”, a favore delle società “immobiliari di gestione” che, come attività prevalente, hanno quella della locazione di immobili.

Tassa Madoff: in Usa i ricchi pagheranno il soggiorno in carcere

 Il problema si pone anche in Italia: le carceri sono piene e costano troppo. Migliaia di detenuti da mantenere e casse dello Stato sempre in debito. Chi mantiene i carcerati? I cittadini con le tasse. Cosa ne pensate? Ha dato una risposta il repubblicano Jim Tedisco, che ha presentato un progetto tramite il quale coloro che hanno un reddito superiore ai 200.000 dollari dovranno coprire interamente le spese sostenute per il loro soggiorno carcerario. Per chi invece guadagna meno di 40.000 dollari, stare in carcere sarà gratuito.

Il progetto prende il nome da Madoff, maxi truffatore che ora sconta una condanna a 150 anni nel North Carolina in un atelier del carcere dove fabbrica targhette per le porte degli uffici. Proprio studiando il caso dell’ex presidente Nasdaq possiamo fare un paio di “conticini”. Ogni anno Madoff costerebbe (in base a una stima di 90 dollari al giorno per 356 giorni l’anno) 32.040 dollari. Siccome dovrà scontare una pena di 150 anni (semmai ci arriverà dato che ha 71 anni), il denaro pubblico speso per il detenuto sarebbe pari a 4,8 milioni di dollari. Una cifra enorme e che comunque Madoff potrebbe benissimo pagare visto il patrimonio che possedeva prima dell’incarcerazione.

Compensazioni IVA: sono automatiche solo sotto i 15 mila euro

 Le compensazioni dei debiti fiscali con i crediti relativi all’imposta sul valore aggiunto (IVA) potranno avvenire in via automatica solamente fino al tetto dei 15 mila euro. Lo prevede, in accordo con quanto approvato presso la Commissione Bilancio e Finanze della Camera dei Deputati, un emendamento al “Decreto anticrisi”; viene quindi innalzata la soglia di compensazione dei debiti con i crediti IVA precedentemente posta a diecimila euro; oltre i 15 mila euro, invece, per poter applicare il meccanismo della compensazione sarà necessario ottenere il relativo visto di conformità da parte di un intermediario abilitato. Per quanto riguarda le compensazioni, a fronte delle novità previste dal “Decreto anticrisi“, a partire dal prossimo anno si inasprirà comunque la lotta ed il contrasto alle compensazioni fittizie, illecite ed inesistenti.

Scudo fiscale: 50 miliardi di euro pronti al “rientro”

 A quanto ammonteranno i capitali illegalmente esportati all’estero che “rientreranno” nel nostro Paese attraverso lo strumento dello scudo fiscale? Ebbene, Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, a conclusione di un convegno tenutosi venerdì scorso a Napoli, dal titolo “Equità fiscale in Italia”, ha reso noto che i capitali pronti al “rientro” sono stimabili in ben 50 miliardi di euro. L’Associazione, tra l’altro, ricorda come con lo scudo fiscale sarà possibile non solo “sanare” l’esportazione e la detenzione illegale di capitali all’estero, ma anche gli yacht ed i beni immobili a condizione che si trovino in uno dei Paesi dell’Unione Europea. Vittorio Carlomagno, Presidente di Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, fa presente tra l’altro come per anni le famiglie e le imprese ricche e ricchissime del nostro Paese siano riuscite a sfuggire al Fisco italiano, ragion per cui, al fine di contrastare efficacemente l’evasione fiscale, è arrivato il momento di provvedere ad aggiornare il “redditometro”. Inoltre, KRLS Network of Business Ethics stima che solo negli ultimi cinque anni le prime cento imprese più importanti del nostro Paese, avvalendosi dei conti offshore, sono riuscite a pagare il 5% in meno di tasse all’erario.

Evasione fiscale: fondamentale il ruolo attivo dei Comuni

 In Italia un pensionato in media guadagna quanto un ristoratore. E’ questo il responso cui si è giunti dai dati relativi ai redditi percepiti dagli italiani nel 2007 in accordo con le rilevazioni del Ministero dell’Economia. Il dato per certi versi è “choc”, visto che non sembra assolutamente “reale”, ed alimenta i vecchi dubbi legati all’ingente evasione fiscale nel settore del lavoro autonomo. Il Fisco, a conti fatti, non ha un “controllo” sul giro d’affari e sull’andamento dell’attività del singolo lavoratore autonomo, ma si “fida” di quanto dichiara salvo poi, attraverso gli studi di settore ed altri strumenti di rilevazione, procedere eventualmente a dei controlli. Ma in futuro, in materia di accertamento e di lotta all’evasione fiscale, tutto sarà diverso visto che gradualmente anche per il fisco sarà applicato una sorta di “federalismo fiscale” che vede già in Italia molti comuni svolgere un ruolo attivo, tramite opportune segnalazioni, nell’individuazione di posizioni potenzialmente evasive da parte dei contribuenti.

Studi di settore: un’impresa su tre rischia il contenzioso

 Quest’anno, per la presentazione del Modello Unico 2009, e per gli studi di settore, i contribuenti soggetti agli studi si sono potuti avvalere dei cosiddetti “correttivi anticrisi” al fine di tenere conto della difficile congiuntura economica dello scorso anno. Ma nonostante tali “agevolazioni” disposte del Fisco, molte imprese rischiano comunque di dichiarare un volume d’affari e indicatori di reddito non perfettamente congrui con i parametri che scaturiscono dall’applicazione degli studi di settore. Non a caso, la CGIA di Mestre ha rilevato come, nonostante gli aggiustamenti ed i correttivi introdotti, un’impresa su tre, riguardo all’anno di imposta 2008, dall’applicazione degli studi di settore non dichiarerà ricavi in linea con le pretese che il Fisco avanza con gli studi. Considerando che in Italia sono circa 3,7 milioni i soggetti con partita IVA soggetti agli studi, allora ben 1,2 milioni di contribuenti non presenteranno dichiarazioni “congrue” agli studi proprio in virtù del fatto che la crisi finanziaria ed economica ha avuto sul business un impatto tale e negativo da non poter essere “rilevato” attraverso i correttivi anticrisi applicabili per lo studio di settore di appartenenza.

Contribuenti minimi: come e quando cessa l’applicazione del regime fiscale

 Quei contribuenti che, oltre a rispettare tutti gli altri requisiti, hanno anche un giro d’affari annuo inferiore ai 30 mila euro, e/o percepiscono compensi non superiori alla soglia indicata, possono avvalersi del regime fiscale semplificato dei “contribuenti minimi”. L’adesione a tale regime, pur tuttavia, è valida fino a quando per ogni anno di imposta il contribuente riesce a rientrare nei limiti di ricavi o di compensi previsti, unitamente a tutte le altre condizioni; nel momento in cui infatti una delle condizioni viene meno, il contribuente sarà obbligato a tornare ad applicare il regime fiscale ordinario. Di norma, l’applicazione del regime dei minimi cessa a partire dall’anno successivo a quello in cui il contribuente non ha più rispettato le condizioni per potersene avvalere; ma, se accade che nell’anno di imposta viene conseguito un giro d’affari superiore di oltre il 50% alla soglia ammessa dei 30 mila euro, allora il regime ordinario scatterà immediatamente nello stesso anno di imposta.

Rimborsi fiscali: sono ancora milioni i contribuenti che aspettano

 Nella giornata di ieri l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che sono pronti per essere restituiti ai cittadini ben 600 milioni di euro di tasse attraverso la bellezza di 900 mila pratiche di rimborso. I beneficiari nei prossimi giorni riceveranno l’attestazione del rimborso che spetta, e potranno andare a riscuotere negli uffici postali, oppure incassare attraverso l’emissione di un vaglia cambiario della Banca d’Italia, oppure ancora comodamente attraverso un bonifico bancario. Ma quanti sono complessivamente in Italia i contribuenti che ancora aspettano dal Fisco dei rimborsi fiscali? Ebbene, secondo quanto mette in evidenza e denuncia Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani -, i rimborsi annunciati ieri dall’Agenzia delle Entrate sono solamente una goccia in un oceano. Il Presidente dell’Associazione, Vittorio Carlomagno, sottolinea infatti come alla data del 30 giugno scorso ci siano la bellezza di 12,4 milioni di contribuenti, secondo le stime dello Sportello del Contribuente, che aspettano somme per complessivi 55,8 miliardi di euro.