TARSU: a Palermo si pagherà il 30% in più

 La tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, abbreviata in TARSU é applicata sulla base del costo totale del servizio di raccolta e successivo smaltimento dei rifiuti usando come parametro la superficie dei locali di abitazione e di attività. La tassa é dovuta al Comune che per la riscossione invia a domicilio del contribuente l’apposito avviso di pagamento con allegato il bollettino preposto per il versamento.

Chi di voi paga la tassa sui rifiuti? Sicuramente non molti o meglio, non tutti. I dati sono chiari: l´anno scorso la tassa sui rifiuti non è stata pagata dal quaranta per cento dei cittadini (a Palermo). Quindi per ogni cittadino che non paga ce n’è un altro che paga la sua parte ed anche quella di chi non ha pagato. Sindacati e opposizione si mobilitano infatti contro l´annunciato aumento della Tarsu. L’aumento sarà in media più 30 per cento e visti i dati sarà pagata infatti solo da metà della popolazione. I sindacati hanno invitato per le 19 in piazza Pretoria pensionati e cittadini. Lo slogan: “Basta vessare i contribuenti onesti“.

Foggia: tassa sul grano in deposito

L’accordo del 22 aprile alla presenza del prefetto Nunziante – afferma Coldiretti – il quale potrà testimoniarne il carattere volontaristico, riguarda una storica consuetudine di “conto deposito a parola” che regola i rapporti fra commercianti e produttori nel 90% dei casi. Ci chiediamo se non sia colpevole il comportamento di chi preferisce lasciare le cose così, oppure non sia opportuno stabilire delle regole chiare che evitino agli agricoltori di subire ricatti come accade ormai da mesi.

Forte l’asserzione di Coldiretti ma che molto probabilmente ottiene il plauso e l’appoggio di non pochi contadini. Ma l’associazione non si ferma e continua in una lettera aperta:

Ristrutturazioni agevolate: le detrazioni fiscali piacciono ai contribuenti piemontesi

 Nel 2008 in Italia c’è stato un vero e proprio boom per le richieste di avvio dei lavori di ristrutturazione, potendo usufruire della detrazione fiscale del 36% con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio edilizio del nostro Paese. A livello regionale, il boom ha interessato anche la Regione Piemonte, dove ben 34.500 contribuenti hanno provveduto ad inoltrare la comunicazione di avvio dei lavori per ristrutturazioni agevolate al fine di poter fruire dei forti benefici fiscali. In Piemonte, in linea con quanto messo in risalto dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate, viene così battuto nel 2008 il record del 2007, quando le domande di comunicazione di avvio dei lavori per ristrutturazioni agevolate si erano fermate a quota 34.315; in totale, nella Regione gli interventi balzano sopra la quota dei 330.000 a partire dal 1998, quando nel nostro Paese sono state introdotte su scala nazionale le agevolazioni al 36% sulle ristrutturazioni.  Ma quali sono le province piemontesi più virtuose in materia di ristrutturazioni agevolate?

Rimborsi fiscali: in Italia procedono a passo di lumaca

 Di norma quando si tratta di pagare le tasse è rigorosamente necessario pagare entro i termini, altrimenti iniziano immediatamente a maturare le sanzioni, anche quando si salda con il ravvedimento. Le sanzioni poi aumentano se sui debiti fiscali scatta l’accertamento, ed ancor di più se il debito viene iscritto a ruolo per l’avvio delle procedure di riscossione. Ma se quando le tasse si devono pagare non c’è remissione di peccati, lo stesso non dicasi quando deve essere il contribuente ad ottenere il rimborso da parte dell’Amministrazione finanziaria. Certo, la Legge prevede che i rimborsi avvengano con la maturazione degli interessi, ma questo non rende comunque felice il contribuente se poi in media ci vogliono anche dieci anni ed oltre per vedersi restituito quanto dovuto. La conseguenza è che in Italia, come messo in evidenza da Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, lo Stato risulta essere e continua ad essere in materia di rimborsi fiscali un pessimo e cattivo pagatore, con tempi medi di rimborso pari a quasi quattordici anni, e con la conseguenza che spesso, in certi casi, il rimborso arrivi al contribuente quando oramai non è più in vita.

Meno imposte negli scambi commerciali tra Italia e Usa

 Se non esistesse il commercio estero non si potrebbero avere i cocchi a Roma, le auto Fiat in Usa, le borse cinesi in Italia. Lo svolgimento dei negoziati sulle quote e le tariffe doganali é una questione burocratica. L’Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization) ha sede a Ginevra e fu istituita nel 1993 a seguito dei negoziati multilaterali nell’ambito dell’Accordo generale sulle tariffe e sul commercio (GATT), per promuovere e rafforzare il libero mercato mondiale. Sii tratta una delle più importanti istituzioni internazionali e si pone come organismo di governo del commercio mondiale. Il WTO si fonda su diversi accordi negoziati e firmati dai vari Stati aderenti; ha potere legislativo, esecutivo e giudiziario. Quali sono quindi i compiti del WTO? Sorvegliare l’applicazione dei trattati riguardanti gli scambi internazionali di beni e servizi e la protezione della proprietà intellettuale, gestire il sistema di risoluzione delle controversie commerciali e promuovere la liberalizzazione in settori ancora protetti.

CAAF: cosa offrono per gli adempimenti fiscali

 Ogni anno quando arriva il momento di presentare la dichiarazione dei redditi, ed in particolare il modello 730, molti contribuenti, sia per scelta, sia perché non si hanno profonde conoscenze in materia di adempimenti fiscali, sono alla ricerca di assistenza alla compilazione dei modelli di dichiarazione. Una delle vie più comode è quella di rivolgersi ad un CAAF, un Centro Autorizzato di Assistenza Fiscale che, per conto dei contribuenti, siano essi lavoratori dipendenti o pensionati, provvede ad assolvere a tutta una serie di obblighi fiscali fornendo consulenza, supporto ed aiuto nella compilazione della dichiarazione dei redditi. I servizi di assistenza e supporto alla compilazione da parte dei CAAF sono in genere a pagamento: ad esempio, i CAAF costituiti dai Sindacati offrono supporto ed assistenza alla compilazione gratuitamente o a tariffe agevolate per chi è tesserato, mentre per tutti gli altri lavoratori dipendenti e pensionati ci sono delle tariffe standard chiare e trasparenti anche perché sono affisse e ben visibili presso le sedi del Sindacato.

Bonus previdenziale per chi non licenzia

 Bisogna far fronte alla crisi e ognuno lancia la sua proposta. Una moratoria dei licenziamenti e il rinnovo dei contratti a termine é la proposta lanciata dalla Uil. In cosa consiste? Si potrebbe introdurre un premio per le imprese che non effettuano licenziamenti. Il premio sarà riconosciuto a quelle realtà imprenditoriali che per almeno un anno non licenzieranno o che si impegneranno a rinnovare i contratti a termine in scadenza.

Il premio – precisa il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti -andrebbe alle aziende sotto forma di un bonus previdenziale, che e’ molto piu’ efficace di un bonus fiscale perche’ da’ un vantaggio immediato alle imprese e puo’ essere modulato. Il bonus é una proposta non illimitata nel tempo, e avrebbe costi contenibili in 1 mld di euro. Bisogna fare di tutto per mantenere l’occupazione e le strutture produttive delle imprese. Inoltre occorre un uso della cassa integrazione guadagni molto più elastico, evitando che il ricorso anche ad una sola giornata di cassa integrazione incida per una intera settimana sulle 52 disponibili. Occorre infine velocizzare le procedure che attengono al pagamento effettivo della cig, evitando che, come avviene ora, il sussidio effettivo venga corrisposto solo dopo alcuni mesi dalla collocazione in cassa integrazione guadagni: il 60% del contributo deve essere corrisposto già dal primo mese.

Novità fiscali: i vantaggi dell’IVA pagata per cassa

 Vi è mai capitato si saldare in almeno un trimestre dell’anno fiscale l’IVA per fatture emesse ma non ancora incassate? La domanda, rivolta a liberi professionisti e titolari di partita IVA in genere, mette in evidenza una delle problematiche sui crediti verso clienti che, specie con la crisi, ha contribuito a far andare in apnea l’attività di migliaia di piccole e medie imprese, liberi professionisti e lavoratori autonomi specie se il credito vantato è nei confronti della Pubblica Amministrazione, i cui tempi di pagamento a volte sfiorano anche di dodici mesi! Ma con l’arrivo dell’IVA pagata per cassa dal punto di vista fiscale tutto cambia; con tale meccanismo, introdotto di recente dall’attuale Governo in carica anche per far fronte al forte aumento dei pagamenti in ritardo a causa della crisi del credito e della contrazione delle commesse, l’IVA potrà essere versata allo Stato solamente al momento dell’incasso; e se la fattura viene saldata in più tranche, con uno o più acconti, il beneficiario dei pagamenti sarà chiamato solamente a versare l’IVA sulla quota di importo fatturato realmente pagata.

Categorie IVA

Mentre Strasburgo conferma il canone Rai, in Spagna eliminano la pubblicità

 Dopo che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha dichiarato infondato il ricorso presentato da un privato cittadino contro le misure prese nei suoi confronti (tv sequestrata) per non aver pagato il canone di abbonamento al servizio pubblico, c’è qualcuno che invece non solo non vuol far pagare il canone ma anche desidera eliminare la pubblicità della tv di Stato.

I giudici di Strasburgo hanno infatti deciso che il signor Antonio Faccio debba pagare la tassa anche se non desidera guardare la Rai poiché l’imposta è dovuta per il solo fatto di possedere una televisione.

La tassa non viene pagata in cambio della ricezione di un canale particolare – si legge in una nota dei giudici – ma è un contributo a un servizio per la comunità.

Versamento imposte: la crisi impone di pagarle a rate

 Si avvicina a grandi passi il momento in cui i lavoratori dipendenti, ma anche quelli autonomi, dovranno presentare il modello 730/2009 ed il modello Unico 2009. E’ tempo quindi di pagamento di imposte, dall’IRAP all’IRES passando per l’IVA e le addizionali; ma è anche il momento, per chi ne ha diritto, di sfruttare al massimo le deduzioni e le detrazioni consentite per abbattere l’IRPEF netta da andare a pagare. Ma se i lavoratori dipendenti hanno le trattenute in busta e quindi, a meno che non ci sia il cumulo con altri redditi, possono presentare il modello di dichiarazione senza patemi, lo stesso non si può dire per liberi professionisti, lavoratori autonomi e, in genere, titolari di partita IVA. In sede di presentazione della dichiarazione dei redditi, infatti, per tali categorie di contribuenti scatta l’obbligo del versamento dell’IRPEF sulle fatture, con il relativo controvalore di imposta da saldare che può essere notevole nel caso in cui le fatture siano state emesse senza ritenute. Inoltre, per chi non ha pagato il saldo IVA del quarto trimestre del 2008, il contribuente può “sfruttare” l’appuntamento con la dichiarazione dei redditi per saldarla o rateizzarla con delle piccole maggiorazioni.

Abruzzo: stop alle tasse, vi diamo i soldi ma la casa ve la ricostruite da soli!

 Per le popolazioni colpite dal terremoto sono sospesi i tributi, del pagamento degli affitti, se la casa in locazione è ormai inagibile, e di rate e mutui di qualsiasi genere. Contributi ed indennizzi saranno riconosciuti per le strutture adibite alle attività sociali, ricreative, sportive e religiose. Il decreto deve essere ancora approvato ma pare che si tratterà di un vero e proprio pacchetto famiglia.

Non solo tasse bloccate ma anche aiuti per la ricostruzione delle case: in arrivo 150mila euro a fondo perduto a chi ha visto crollare la propria casa. Per chi invece la casa é rrimasta danneggiata ci saranno 80 mila euro. I fondi saranno disponibili su un conto corrente a disposizione di ogni singolo terremotato. Cosa significa questo? Che ogni singolo terremotato dovrà provvedere a ricostruire la propria casa secondo i criteri antisismici. Ma siamo sicuri che i cittadini abbiano queste competenze? Conoscono i singoli le regole antisismiche e i criteri di costruzione di una casa secondo le normative? In questo modo ognuno sarà di fatto responsabile della ricostruzione. I soldi si incasseranno solo dietro presentazione di fatturazione. Si é giunti a questa soluzione, è stato spiegato, per evitare l’infiltrazione della mafia:

Pornotax o tassa etica: pronti i codici tributo per pagarla

 L’Agenzia delle Entrate ha reso noto che è tutto pronto per pagare la cosiddetta “tassa etica”, ovverosia quell’addizionale, sia relativa all’IRES, sia all’IRPEF, sui redditi netti a carico di due categorie di contribuenti: quelli operanti a vario titolo nel settore pornografico, e quelli che fanno leva sulla “credulità popolare” attraverso trasmissioni in TV durante le quali si viene invitati a telefonare ad un numero a pagamento. Scatta quindi la tassazione addizionale sui redditi 2008, detta anche “Pornotax“, visto che va ad inasprire la tassazione a carico di chi vende, distribuisce e produce materiale pornografico, senza escludere anche chi il materiale pornografico lo rappresenta. L’Amministrazione finanziaria ha così provveduto a mettere a punto, con la circolare numero 107/E, i codici tributo per pagare acconti e saldi per le addizionali IRPEF e IRES attraverso il modello F24.

Obama ancora verso la salute: tasse sulle sigarette

 Obama nè ha fatta un’altra. Dopo la tassa sui ricchi per rendere la sanità pubblica accessibile a tutti, adesso ecco la tassa sulla sigaretta. Dal 1 aprile, infatti, è entrata in vigore la norma che prevede un vistoso aumento del prezzo delle sigarette. Inpratica si parla di un aumento di quasi il triplo rispetto a prima che entrasse in vigore la norma. La quota spettante all’erario, calcolata sul prezzo del singolo pacchetto di sigarette sarà di circa un dollaro, mentra prima erano circa 40 centesimi. Fumatori americani iniziate a tremare, il presidente Obama minaccia il vosto vizio. Il fine del neopresidente é infatti quello di mettere in fuga i fumatori più accaniti e di rendergli in questo modo omaggio alla loro salute e al loro portafogli, che, spaventato dal prezzo del pacchetto, eviterà di spendersi.

Riscossione tributi: Equitalia attiva linee telefoniche per i terremotati

 Nella Regione Abruzzo, ed in particolare nei comuni colpiti dal terremoto, sono state “congelate” nei giorni scorsi le rate dei mutui, il pagamento delle bollette elettriche, ma anche il versamento dei contributi previdenziali all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, e tutti gli adempimenti fiscali. L’INPS, tra l’altro, ha provveduto a sospendere nei comuni colpiti anche le verifiche sulle pensioni di invalidità attualmente in corso, fino a fine anno, su tutto il territorio nazionale. Pur tuttavia, può capitare che per errore, o ritardi procedurali, possa comunque arrivare qualche avviso di pagamento anche ai cittadini colpiti dal sisma in Abruzzo; per questo, la società di riscossione Equitalia, controllata in via paritetica dall’INPS e dall’Agenzia delle Entrate, ha provveduto ad attivare due linee telefoniche dedicate per la popolazione dei comuni dell’Abruzzo colpiti dal terremoto cui dovessero essere recapitate delle cartelle di pagamento.