La Corte d’Appello di Bari ha disposto la sospensiva del provvedimento con il quale Consob, nei giorni scorsi, ha multato i vertici della Popolare di Bari e l’istituto stesso, in qualità di responsabile amministrativo, per un totale di 1,95 milioni di euro.
Il Tribunale d’Appello ha così accolto, inaudita altra parte, l’impugnazione dell’istituto. Nelle prossime settimane il procedimento andrà avanti con la comparizione delle parti.
Banca Popolare di Bari al momento non deve pagare le sanzioni che nelle scorse settimane le sono state comminate dalla Consob e che ammontano a 1,95 milioni di euro.
La vicenda inizia a metà settembre, quando la Consob approva due delibere relative a presunte violazioni riscontrate presso l’istituto creditizio nei periodi tra il 2014-16.
La Popolare di Bari ritiene i provvedimenti sanzionatori ingiusti e contesta punto per punto quanto scritto nelle delibere. Inoltre, invia alla Consob proprie memorie difensive e si attiva per “far valere le proprie ragioni nelle sedi competenti”.
La Corte d’Appello di Bari vuole vederci chiaro e sospende il pagamento delle sanzioni. La Consob attribuisce delle responsabilità ai dirigenti della Banca, responsabilità che vengono respinge con una serie dettagliata di precisazioni.
Tra le puntualizzazioni, la Popolare di Bari chiarisce la sua posizione in merito ai cosiddetti “finanziamenti baciati”.
“Il fenomeno dei “finanziamenti baciati” – precisa la Banca Popolare di Bari – non esiste e questo è confermato anche dalle risultanze delle approfondite verifiche effettuate nell’ispezione della Banca d’Italia. Le indagini interne hanno autonomamente rilevato un numero molto contenuto di fenomeni che la Banca stessa ha ritenuto di evidenziare, come peraltro riportato anche nel fascicolo di bilancio 2017. I 10 fenomeni, come detto rilevati dalla Banca, si rapportano ad oltre 16.000 operazioni perfezionate nell’ambito dei due aumenti di capitale. Non è inoltre vero che tali operazioni riguardavano soggetti con profili di rischio non adeguato”.
“Oltre a non apparire fondata nel merito – osserva la Banca pugliese – , la decisione della Consob riguarda in massima parte aspetti procedurali già oggetto di precedenti, approfondite ispezioni, in particolare quella avvenuta nel 2013”.