Dopo aver marciato sotto la residenza di Berlusconi e aver sfidato i blocchi della polizia in piazza Venezia, migliaia di aquilani sono giunti al Senato. Gli aquilani a Roma hanno protestato contro l’atteggiamento del governo che li ha fatti sentire abbandonati al loro triste destino. Gli abruzzesi chiedono al governo la sospensione delle tasse, più lavoro per i terremotati e più sostegno all’economia della loro zona, gravemente colpita dal disastro. Nello specifico gli aquilani chiedono una legge organica, che preveda procedure snelle per la ricostruzione. Era presente anche Bersani e ha espresso il suo parere a favore della popolazione colpita dal sisma, che incessantemente chiedeva spiegazioni.
Non ci e’ bastato il terremoto abbiamo preso anche le botte – ha affermato il sindaco aquilano Cialente – E’ stato allucinante vedere gente tranquilla e pacifica coinvolta negli scontri di oggi con le Forze dell’ordine. Sono sconvolto per aver visto in prima fila professori universitari, noti imprenditori e pensionati, ovvero gente normale, che nella vita mai avrebbe pensato di trovarsi al centro di scontri del genere.
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, in piazza Colonna ha incontrato i manifestanti e ha apertamente criticato il governo:
Non puo’ far trovare la polizia davanti al Parlamento. Siamo pronti a sostenere un intervento di solidarieta’ fiscale. Si puo’ fare una tassa di scopo. Sono qui per far sapere al popolo dell’Aquila che, per il Pd, la citta’ abruzzese e’ il problema numero uno. Io sono sempre stato convinto che si possa intervenire con le risorse del bilancio ordinario, come è stato fatto in altre occasioni.
I dimostranti, pero’, non hanno risparmiato critiche neanche contro il segretario del Pd, che afferma di aver dovuto discutere delle polemiche:
Si’, ci sono state contestazioni ma poi ci siamo parlati. Era giusto andare. Un politico che non va in mezzo alla gente, e’ meglio che cambi mestiere.