La fine di questo primo mese del 2011 si avvicina velocemente e molti contribuenti dovranno guardare alla data del 31 gennaio come un appuntamento importante per quel che concerne i loro adempimenti: in effetti, mancano rimangono soltanto sette giorni a disposizione a quei soggetti Iva che sono soliti porre in essere delle operazioni con altre persone o imprese che si trovano (residenza o domicilio) negli stati o nei territori che appartengono alla cosiddetta “black list”. Ad essi viene pertanto richiesto di inviare attraverso la modalità telematica gli elenchi che riepilogano nel dettaglio tutte queste operazioni, con particolare riferimento a ciò che è stato realizzato nel trimestre che va da luglio a settembre dello scorso anno, con la possibilità di ricomprendere anche i mesi di ottobre e novembre.
La possibilità è allettante, visto che si sta parlando delle nazioni che l’Ocse considera paradisi fiscali e in questo caso si possono evitare sanzioni e multe. Bisogna infatti ricordare che dallo scorso 1° luglio tutte le operazioni realizzate con tali operatori devono essere necessariamente comunicate alla nostra amministrazione finanziaria, in modo da poter monitorare con maggiore cura la situazione; in realtà, il 31 agosto doveva essere la vera prima data relativa alla scadenza dell’adempimento fiscale, un termine scelto per ciò che era stato portato a compimento nel mese di luglio.
Poi, l’Agenzia delle Entrate ha deciso invece di puntare sulla data del 2 novembre, comprendendo anche il mese di agosto. La cadenza di questo obbligo tributario, come si può facilmente intuire, è trimestrale, ma va a rivolgersi ai totali in denaro che non superano la soglia dei 50.000 euro per quel che riguarda gli acquisti e le cessioni di beni e le prestazioni di servizi. L’elenco completo di paesi e giurisdizioni si trova nel sito web dell’Ocse, un punto di riferimento fondamentale per porre in essere nel modo più corretto possibile questa operazione finanziaria.