Il “bonus mobili” è una estensione del già esistente bonus per le ristrutturazioni, che amplia lo “sconto fiscale” del 50 per cento anche alle operazioni di acquisto di mobili, se legate agli interventi di cui sopra. Pur con un limite massimo di 10 mila euro, e con la solita ripartizione in 10 rate annuali, il Fisco riconosce pertanto a chi si sta accingendo a ristrutturare casa un importante benefit in termini di maggiori detrazioni: ma siamo sicuri di aver capito come funziona il bonus?
La confusione sul tema, occorre ricordare, è sufficientemente ampia da non permettere una valutazione congrua sul tema. Al momento, infatti, il testo di legge non ha aiutato i consulenti nell’ottenimento di informazioni specifiche su diversi dettagli fondamentali, come l’arco temporale entro cui le spese per l’acquisto dei mobili devono essere effettuate, o ancora l’indicazione di quali ristrutturazioni possano fungere da collegamento al bonus mobili.
A sollevare alcuni dei principali dubbi è stato il Servizio Studi del Senato, nel Dossier che accompagna il disegno di legge, in cui si ipotizza che le ristrutturazioni che “trascinano” il bonus mobili siano quelle che hanno avuto inizio il 26 giugno 2012 (cioè, dalla data di avvio del bonus del 50% sulle ristrutturazioni), anche se non è escluso che possano trattarsi delle ristrutturazioni avviate dopo il 6 giugno 2013, data di entrata in vigore del DL 63/2013.
Ancora, la norma non sembra imporre limiti sulle modalità di pagamento (non vi è alcun cenno al bonifico parlante con specifiche causali) ma parla comunque di spese documentate. Insomma, per cercare di capire in che modo potersi raffrontare con il nuovo bonus, occorrerà attendere la conversione in legge del DL, che il Parlamento completerà entro il 4 agosto 2013: a quel punto il testo dovrebbe contenere istruzioni più precise su come usufruire della detrazione, in sinergia con quanto l’Agenzia delle Entrate andrà a disporre nei suoi periodici chiarimenti.