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Bonus ristrutturazioni: il punto nella Regione Basilicata

 Nel periodo da gennaio a luglio del 2010 nella Regione Basilicata sono state presentate oltre 700 istanze per il cosiddetto bonus ristrutturazioni. A darne notizia nelle scorse settimane è stata la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Basilicata precisando che nei primi sette mesi le richieste di ristrutturazioni agevolate sono state complessivamente 756 con un rialzo del 4,42% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche sul territorio lucano le richieste sono arrivate in numero maggiore al Centro Operativo di Pescara nel bimestre maggio-giugno in linea con la tendenza nazionale che vede gli italiani avviare i lavori di ristrutturazione edilizia con il bonus al 36% quando il clima si fa mite e comunque prima che arrivi il grande caldo ed il periodo delle meritate vacanze estive.

A livello nazionale negli ultimi mesi sono stati registrati ampi incrementi delle richieste di bonus sulle ristrutturazioni in molte Regioni, a partire dalla Lombardia e passando per la Regione Lazio e la Regione Toscana a conferma di come, nonostante siano passati molti anni dall’introduzione del bonus, le ristrutturazioni agevolate piacciano ancora agli italiani. Su scala provinciale, in Basilicata, il maggior numero di domande è giunto dalla Provincia di Potenza con 428 istanze presentate, mentre da quella di Matera ne sono arrivate 328. In accordo con una nota emessa dalla direzione regionale, è stato tra l’altro ricordato come dall’1 luglio scorso, per le abitazioni in condominio, l’amministratore sui costi sostenuti per le ristrutturazioni non applica più la trattenuta del 4% sui corrispettivi.

La ritenuta d’acconto, pari al 10%, dall’1 luglio scorso, viene applicata dagli Istituti di credito e da Poste Italiane sui bonifici con causale quella della riqualificazione energetica e del recupero del patrimonio edilizio. Nel dettaglio, le banche e le Poste applicano una ritenuta del 10% sull’importo del bonifico scorporato però dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) calcolata al 20%. In caso di dubbi, i contribuenti possono rivolgersi alle Direzioni Provinciali dell’Agenzia delle Entrate.