In questi giorni, l’Inps sta provvedendo a spedire la busta arancione per il 2016 a 150 mila lavoratori. Sorgono, naturalmente, i dubbi sulle modalità di interpretazione. La domanda più frequente posta dagli utenti è: come leggerla senza errori per farne davvero uno strumento che risulti a tutti gli effetti attendibile? Va detto che il calcolo fatto dall’Inps nella busta arancione presenta dei limiti.
Per tale ragione, ecco alcuni consigli da tenere a mente. I consigli riguardano le previsioni dell’Ente, il calcolo della pensione, gli importi a rischio tagli, i conti dell’Istituto di statistica e alcune considerazioni sul lavoro.
Si tratta, dunque, di consigli da leggere con molta attenzione prima di maneggiare la busta arancione.
1) Pil e inflazione nella busta arancione: previsioni Inps troppo ottimistiche
La previsione della busta arancione si basa su un Pil pari all’1,5% annuo ma negli ultimi cinque anni la realtà è stata diversa e meno positiva; anche il tasso di inflazione considerato (standard del 2%) si discosta dalla realtà.
2) Calcolo pensione busta arancione e lavoro
Anche la carriera analizzata nella busta arancione appare non del tutto corrispondente alla realtà. Si ipotizza infatti che il lavoratore non abbia buchi contributivi o periodi di disoccupazione. Anche a livello di retribuzione le aspettative sono forse troppo rosee: la la crescita della retribuzione è stimata intorno all’1% annuo. Senza contare che tutte le proiezioni sono effettuate al lordo delle tasse.
3) Pensioni future e conti Inps: importi a rischio tagli?
Non bisogna poi dimenticare che, per far quadrare i conti, l’Inps potrebbe tagliare gli importi delle pensioni erogate o cambiare in senso restrittivo i requisiti di accesso alla pensione.