Con l’avvicinarsi della scadenza del pagamento per il saldo di Imu e Tasi, fissata per il 16 dicembre, è opportuno fare alcuni conti nonché le dovute precisazioni.
Ma cosa accade ai proprietari di immobili che hanno ceduto o acquisito un immobile nel corso dell’anno? L’imposta effettiva da pagare, ovviamente cambia, vediamo in che modo e quali sono gli adempimenti necessari.
Il calcolo dell’IMU e della Tasi, in ogni caso, va effettuato, applicando le aliquote e la rendita catastale rivalutata del 5% come se si dovesse pagare l’imposta per l’intero anno.
Le imposte calcolate vanno successivamente rapportate al periodo di possesso o detenzione (nel caso della Tasi) effettivi.
L’imposta si calcola in base ai mesi effettivi di detenzione e il mese va calcolato per intero qualora il possesso sia superiore a 15 giorni.
Se ad esempio si vende un immobile il giorno 17 agosto, il possesso va considerato dal 1 gennaio al 31 agosto e l’imposta va, quindi, pagata per 8 mesi.
Il problema principale si presenta nel caso che la compravendita di un immobile si effettua nei giorni 15 o 16 dei mesi che hanno nel primo caso 30 e nel secondo 31 giorni. L’effetto della compravendita in questo casa fa nascere una situazione paradossale in cui sia chi compra che chi vende ha posseduto l’immobile per almeno 15 giorni. In questo caso si pone rimedio addebitando l’imposta al soggetto che ha detenuto il possesso per il maggior numero di giorni.
Se invece c’è un cambio di destinazione dell’immobile, ad esempio una seconda casa che diventa abitazione principale si effettua un cambio di aliquota per i mesi in cui la destinazione dell’immobile è cambiata.