Il canone della Rai è tradizionalmente una delle tasse meno preferite dai contribuenti italiani, sia per i suoi continui rincari annuali, sia per una corrispondente scarsa qualità dei servizi offerti, così come viene lamentato da più parti: ma finalmente, grazie all’ultima circolare dell’Agenzia delle Entrate (si tratta della 46/E pubblicata proprio nel corso della giornata di ieri), qualche soggetto potrà beneficiare di una abolizione fiscale in questo senso e anche di un rimborso per gli anni passati. Volendo essere più precisi, si deve dire che il Fisco è venuto in soccorso dei contribuenti che hanno più di 75 anni di età e che vantano i redditi più bassi, i quali potranno ottenere la restituzione delle somme pagate nel triennio 2008-2010 seguendo delle specifiche regole. La possibilità esiste comunque già da qualche tempo, vale a dire dal momento in cui venne introdotta la Legge Finanziaria per il 2008.
Anzitutto, il requisito dell’età deve esser stato soddisfatto nel momento in cui è scaduto il canone stesso, vale a dire il 31 gennaio e il 31 luglio; inoltre, il contribuente non può vivere con un’altra persona che è diversa dal coniuge e che gode di un reddito proprio. In tal modo, la nostra amministrazione finanziaria è voluta venire incontro a chi si trova nelle condizioni economiche più difficili. Con quale criterio, poi, si guarda al reddito massimo? Esso non deve essere superiore ai 6.713,98 euro annui, il che equivale a dire che il contribuente deve necessariamente percepire 516,46 euro in relazione a tredici mensilità.
Esiste un apposito modulo per portare a compimento questa specifica operazione tributaria: il documento va consegnato direttamente agli uffici locali e territoriali che si occupano di tali servizi, oppure è sempre possibile inviare un plico raccomandato all’indirizzo delle Entrate (nello specifico si tratta dello sportello per gli abbonamenti televisivi di Torino: il contribuente, in questo caso, deve inserire anche una fotocopia di un proprio documento).