KRLS Network of Business Ethics in questi ultimi giorni sta effettuando, per conto di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, delle ricerche sulle tasse che risultano essere le più evase dagli italiani; ebbene, al riguardo è emerso che il canone Rai era la tassa più evasa dalle famiglie, ma il livello di evasione, con una percentuale del 96%, è altissimo anche tra le imprese. Insomma, secondo le rilevazioni KRLS Network of Business Ethics le imprese in Italia il canone Rai non lo pagano quando queste nelle loro sedi hanno un televisore e non solo, visto che si dovrebbe comunque pagare un “canone speciale” in presenza di apparecchiature come computer, iPod e sistemi di videosorveglianza posseduti dalle imprese, dagli enti privati e da quelli pubblici.
Di conseguenza, considerando che nel nostro Paese ci sono all’incirca 4,5 milioni di imprese, con il 98% delle quali connesse ad Internet con almeno un PC, ci sono 4,2 milioni di queste che non pagano quantomeno il canone Rai speciale base pari a 195,31 euro; l’evasione è quindi pari a ben 820 milioni di euro. Ma questa, secondo Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, sfonda il miliardo di euro all’anno di evasione se si includono altri soggetti che il canone speciale Rai dovrebbero pagarlo come ad esempio i circoli, i partiti politici, le fondazioni e le associazioni.
Ma come mai questa evasione diffusa del canone Rai da parte delle imprese? Ebbene, al riguardo l’indagine rivela come l’83% delle aziende che non lo paga continuano a non farlo in quanto questo mai viene richiesto in sede di verifica fiscale, mentre solo una minoranza non lo paga per questioni legate alla troppa pubblicità che manda in onda la televisione di Stato, o perché non si hanno i soldi per pagarlo. E se la percentuale di evasione, come detto, è del 96% su scala nazionale, ci sono province italiane come quelle di Roma, Venezia, Milano e Torino dove il tasso di evasione arriva al 98%, mentre le province d’Italia più virtuose e fedeli, si fa per dire, sono quelle di Firenze, Pescara e Aosta con un tasso di evasione pari a “solo” il 92%.