Un approccio molto più morbido da parte del Fisco, che adesso garantisce l’opportunità di pagare qualsiasi debito, ma con tempistiche adeguate alle esigenze dei debitori. La riforma della Riscossione, presentata all’interno di un decreto legislativo che ha trovato anche l’ok da parte del Consiglio dei Ministri, si basa su questo nuovo approccio.
Un altro aspetto basico della riforma della Riscossione è legato alla necessità di razionalizzare al meglio il sistema. Il primo passo è quello che prevede di effettuare un’accurata pulizia nel magazzino, per un valore calcolato alla fine dello scorso anno che si aggira intorno ai 1200 miliardi di euro. Si tratta di un grosso quantitativo che viene disperso nel corso degli anni e che, nella maggior parte dei casi, è correlato a persone che non ci sono più oppure nullatenenti, che per diverse ragioni non sono reperibili. A partire dal 2025 in avanti, le cartelle che non sono state riscosse nel giro di un quinquennio saranno oggetto di un discarico in via del tutto automatica. Infatti, c’è un passaggio importante che va da 72 rate mensili, che sono quelle attuali, fino ad un tetto massimo pari a 120 rate, spalmate su dieci anni.
Un provvedimento, quindi, che non fa altro che immettere in via definitiva quello che viene chiamato discarico automatico per quanto riguarda le quote che sono state affidate all’Agenzia delle Entrate che non sono state oggetto di riscossione entro la fine di dicembre per il quinto anno di fila.
Il Fisco ha la possibilità anche di provare a intraprendere la strada del discarico anticipato, in riferimento alle quote che sono state affidate a partire dal 2025. A patto, però, di aver verificato alcuni aspetti ben precisi, ovvero la chiusura della procedura di fallimento, piuttosto che la chiusura della procedura di liquidazione giudiziale. Un altro aspetto che deve essere stato rilevato dal fisco, in alternativa si intende, è quello legato al fatto che non ci siano beni dei debitori in condizioni tali da poter essere oggetto di aggressione. Il Governo, quindi, ha deciso di apportare una serie di modifiche all’intero sistema dedito alla riscossione. L’intento, ben evidente, è quello di fare in modo che tali procedure siano sempre più rapide ed efficienti, cercando di far diminuire l’enorme montagna di debiti fiscali purtroppo attualmente in essere. Il problema, però, è che in tanti sono fermamente convinti che, dietro tutte queste manovre, si nasconda solamente uno strumento, già usato in passato, ovvero il condono.