All’interno del Def 2016 il Governo ha confermato una scadenza significativa, dopo il fallimento delle previsioni della delega fiscale dello scorso anno: la riforma del catasto si farà entro il 2018.
Ma quali saranno gli effetti sulle tasse immobiliari? Prima di fare ogni mossa l’esecutivo desidera studiare l’impatto della riforma del catasto sui contribuenti: la realizzazione pratica quindi sarà anticipata da un’approfondita fase di studio.
Ecco la riforma spiegata dagli esperti:
Entro il 2019 tutte le abitazioni dovranno essere riviste sulla base di un complesso meccanismo che ai vani sostituirà i mq. Spariranno di conseguenza le categorie catastali come intese oggi (A2, A3 e A4) e saranno introdotte più semplicemente dalle sigle O per immobili Ordinari e S per Speciali (pubblici e commerciali). Ma a determinare il valore di un immobile concorreranno tanti elementi non secondari (ascensore, presenza di doppi servizi, piano, esposizione, affaccio, ubicazione etc). L’algoritmo terrà conto anche dei valori Omi attualmente fissati sulla base delle compravendite in modo da ancorare il valore dell’immobile al prezzo di mercato.
La domanda che ci si pone è:
A sentire gli uomini di Renzi, il governo ha garantito che l’attuazione della riforma del catasto non avrà ripercussioni sul piano fiscale. Questo significa che l’esecutivo dovrà intervenire contestualmente sulle aliquote degli immobili procedendo con estrema cautela.