Modello Eas: Terzo Settore attende documento di prassi

 Le organizzazioni del volontariato che sono iscritte negli appositi registri regionali, anche in scia alle sollecitazioni da parte del Terzo Settore all’Agenzia delle Entrate, sono escluse dall’obbligo della comunicazione dei dati attraverso il cosiddetto “modello Eas“, la dichiarazione da inoltrare in via esclusivamente telematica con i dati che sono rilevanti ai fini fiscali. A ricordarlo è in particolare il CSVnet – Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, il quale ora attende di conoscere il documento di prassi che l’Amministrazione finanziaria si è impegnata a redigere e pubblicare dopo tutta una serie di incontri nell’ambito di un canale di dialogo e di un tavolo tecnico istituito con il Terzo Settore.

Italiani e paradisi fiscali: per le Entrate sono oltre 29.000

 L’Agenzia delle Entrate ha provveduto a stilare una interessante lista che mostra il rapporto tra i contribuenti italiani e i cosiddetti paradisi fiscali: da quanto emerge dalle stime, le quali si basano sugli ultimi dati provenienti dall’Aire, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono 29.158 i nostri concittadini che decidono di affidarsi al sistema illegale della fiscalità agevolata, attraverso un apposito cambio di residenza in uno dei paesi che applica questo tipo di imposte. Il rilevamento arriva puntuale, in concomitanza al varo del tanto discusso provvedimento dello scudo fiscale (il quale si riferisce proprio ai capitali versati all’estero nei paradisi); l’iniziativa si riferisce all’intensificazione della lotta all’evasione fiscale e alle false residenze all’estero posta in essere dalle stesse Entrate. Entrando nel dettaglio statistico, ci si accorge che ben un italiano su quattro che ha scelto di spostare la propria residenza in un paradiso fiscale è originario della regione Emilia Romagna: questo “primato”, poco invidiabile, può essere spiegato facilmente con la relativa vicinanza del territorio regionale alla Repubblica di San Marino, noto paradiso fiscale (per la precisione sono 6.263 gli emiliani “emigranti fiscali”).

 

Modello Eas: proroga presentazione al 15 dicembre 2009

 Da qualche settimana è attivo un canale di dialogo tra l’Amministrazione finanziaria ed il terzo settore in merito all’inoltro in via esclusivamente telematica del “Modello Eas“, la dichiarazione con i dati rilevanti ai fini fiscali che deve essere inviata al fine di potersi avvalere delle agevolazioni previste per il mondo dell’associazionismo. Ebbene, nella giornata di ieri l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che è ufficialmente scattata, come già ampiamente preannunciato nei giorni scorsi, la proroga per l’inoltro del modello, che potrà così ora essere inviato entro il termine ultimo del 15 dicembre 2009; inoltre, nell’ambito dei tavoli tecnici aperti con il terzo settore, è stato altresì raggiunto un accordo per la compilazione semplificata dei dati, dei quadri e dei righi in funzione del tipo di associazione che, per via telematica, dovrà inviare il “Modello Eas“.

Agenzia delle Entrate e Comune di Napoli: insieme contro evasione

 Nell’alleanza anti-evasione siglata nei mesi scorsi tra l’Agenzia delle Entrate e l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, c’è anche il Comune di Napoli. Questo dopo che l’Amministrazione partenopea ha siglato in data odierna l’apposita convenzione che permetterà anche al Comune di Napoli di incassare il 30% dalle maggiori imposte recuperate dalle azioni di contrasto all’evasione mediante le segnalazioni di situazioni potenzialmente elusive e/o evasive. Nel dettaglio, da un lato il Comune di Napoli inoltrerà i dati attraverso “Segnalazioni“, una procedura istituita ad hoc per l’invio in modalità telematica delle informazioni utili al contrasto dell’evasione fiscale, mentre dall’altro l’Agenzia delle Entrate permetterà all’Amministrazione partenopea di accedere ad un flusso di informazioni che permetteranno a livello locale di portare avanti delle azioni di lotta all’evasione attraverso la recente costituzione di una “task force“.

Comuni-Entrate: alleanza anti-evasione funziona

 L’alleanza anti-evasione tra il Fisco e tantissimi comuni italiani che hanno già aderito al “patto” non solo funziona, ma sta iniziando a dare i primi frutti. Ad esempio, in Emilia Romagna, così come riferisce la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate, a soli sei mesi dalla stipula dell’alleanza anti-evasione con i comuni, sono già stati già notificati numerosi accertamenti a fronte di un vero e proprio boom di segnalazioni. Nei mesi scorsi, l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha siglato con l’Agenzia delle Entrate l’alleanza anti-evasione, e successivamente i comuni, in questo caso dell’Emilia Romagna, hanno via via aderito all’iniziativa che, cosa non trascurabile, permette loro non solo di avere un ruolo attivo nel contrasto all’evasione con le segnalazioni, ma anche di incassare il 30% delle maggiori imposte che il Fisco sarà in grado di recuperare.

E-DeA form 2009: anche l’Agenzia delle Entrate sarà presente

 L’Agenzia delle Entrate ha dunque garantito la propria presenza nel corso del prossimo “E-DeA form 2009”, vale a dire la settima edizione del Convegno Nazionale dei Demografici Associati; vi sarà infatti uno stand informativo della direzione toscana dell’Agenzia in questa importante riunione che si terrà a Chianciano Terme, in provincia di Siena, dal 12 al 16 ottobre. Lo stand in questione potrà beneficiare della presenza congiunta dei funzionari delle Entrate e dell’ufficio della città di Montepulciano per tutta la durata della manifestazione; per essere più precisi, verranno messe a disposizione due postazioni telematiche per offrire ai visitatori un’adeguata assistenza e tutte le informazioni fiscali di cui hanno bisogno. E-DeA form 2009 conterà soprattutto sull’intervento dei diversi operatori del comune che sono impegnati nel settore dei servizi demografici e dei rappresentanti delle altre amministrazioni.

 

Scudo fiscale: emersione ammessa per asset detenuti tramite trust

 Allo scudo fiscale, approvato in Italia dal Governo per permettere il rientro di capitali e beni non regolarizzati e/o esportati in maniera illecita all’estero, è possibile aderire anche per quegli asset che si trovano all’estero e che sono detenuti attraverso un trust o una società fiduciaria. A precisarlo è l’Agenzia delle Entrate in concomitanza con il rilascio di una circolare, la numero 43/E nella quale vendono dettate linee operative cui lo “scudante” dovrà attenersi per avvalersi della procedura di emersione. L’Amministrazione finanziaria con la circolare, tra l’altro, ha colto l’occasione per rimarcare che per i soggetti che si avvalgono dello scudo fiscale scatta la tutela dall’inversione dell’onere della prova, che consiste nel fatto che gli “scudanti” dovrebbero dimostrare che gli asset ed i beni posseduti all’estero non siano frutto di evasione fiscale.

Studi di settore da sottoporre a revisione

 Per gli studi di settore è tempo di “restyling”, e per questo l’Agenzia delle Entrate, con un provvedimento, ha individuato quasi settanta studi di settore, 68 per la precisione, che saranno “ritoccati”. Trattasi, nello specifico, di studi di settore che riguardano tante categorie di attività: dagli albergatori ai gioiellieri ai produttori di abbigliamento e scarpe, e passando per i registi ed i farmacisti. Sul tema, tra l’altro, l’Amministrazione ha giocato d’anticipo visto che di norma il provvedimento di revisione degli studi di settore, con la comunicazione delle categorie economiche e dei relativi codici soggetti alla revisione, viene messo a punto ogni anno alla fine del mese di febbraio. In questo modo, i contribuenti avranno più tempo per essere nelle condizioni di poter conoscere se il proprio settore di attività sia soggetto o meno al periodico “restyling” per gli studi di settore.

Pronti i primi codici tributo per lo scudo fiscale

 Il tanto discusso provvedimento dello scudo fiscale comincia a prendere forma, grazie all’introduzione dei primi codici tributo da utilizzare in questo senso: tali codici devono essere utilizzati per effettuare il versamento, tramite il modello F24, dell’imposta straordinaria, senza compensare con altri crediti. Come è noto, lo scudo consentirà agli intermediari di versare le imposte derivanti dall’emersione delle attività patrimoniali detenute al di fuori dell’Italia in violazione del monitoraggio fiscale (si tratta del decreto 78 del 2009, “Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali”). I codici sono stati introdotti da uno specifico documento dell’Agenzia delle Entrate, la risoluzione 257/E, pubblicata proprio nel corso della giornata di ieri; la risoluzione, tra l’altro, ha istituito anche il codice tributo relativo all’imposta sostitutiva sui redditi che derivano dalle attività soggette a rimpatrio.

 

Il Book 2009 delle Entrate ha ora una versione inglese

 È stata finalmente resa disponibile, nel sito internet dell’Agenzia delle Entrate, la versione in lingua inglese del Book 2009: l’iniziativa è stata intrapresa al fine di rendere accessibile la pubblicazione a quei contribuenti stranieri che si trovano maggiormente in difficoltà con la nostra lingua. Quindi, anche loro potranno ora leggere quelle che sono le finalità, i risultati raggiunti e come sono organizzati gli uffici in maniera comprensibile. Sostanzialmente, il Book 2009 delle Entrate rappresenta più che una normale pubblicazione per via telematica, una vera e propria fotografia degli uffici finanziari e della loro struttura, la quale mette a fuoco in modo chiaro la recente riorganizzazione e l’avvio delle nuove direzioni presenti nelle provincie italiane. Queste ultime innovazioni che sono state citate hanno infatti portato a risultati molto interessanti per quel che riguarda il Fisco; si è ottenuta una migliore e più efficiente distribuzione delle risorse umane sul territorio, è stata rafforzata l’azione di contrasto all’evasione fiscale e, inoltre, i servizi volti ad assistere i contribuenti sono stati in tal modo potenziati.

 

Sono online le istruzioni per il modello Cud 2010

 È dunque già tempo di preparare bozze ed istruzioni per quel che riguarda il Cud 2010: l’Agenzia delle Entrate ha infatti anticipato la data in cui rendere disponibili nel proprio sito internet tutti gli schemi relativi alla certificazione unificata dei redditi da lavoro dipendente e le istruzioni per la sua compilazione. Il 28 febbraio 2010 sarà il termine ultimo per la presentazione del modello al contribuente; c’è comunque da dire che anche per la bozza del Cud le stesse Entrate hanno attivato un forum pronto a recepire tutte le proposte e i suggerimenti utili dei soggetti preposti alla dichiarazione. Che cosa cambierà quindi con il nuovo anno? Anzitutto, si potrà indicare a quanto ammonta il cosiddetto bonus famiglia nella nuova sezione denominata “Bonus straordinario per famiglie, lavoratori, pensionati e non autosufficienti“.

 

Fisco Liguria: gli Ordini collaborano con Agenzia delle Entrate

 Si rafforza nella Regione Liguria la collaborazione tra l’Amministrazione finanziaria e gli Ordini professionali; la Direzione Regione dell’Agenzia delle Entrate Liguria ha infatti reso noto d’aver siglato un’intesa per un rafforzamento della collaborazione con gli avvocati, i notai, gli esperti contabili, i commercialisti ed i consulenti del lavoro. L’obiettivo, nello specifico, è quello di rendere ancor più snelle e semplificate sia le procedure, sia tutti gli adempimenti, garantendo così, dal lato dell’attività dei professionisti iscritti agli Ordini professionali, gli uffici dell’Amministrazione finanziaria ancor più efficienti. L’accordo stipulato tra le Entrate e gli Ordini professionali prevede che periodicamente vengano organizzati degli incontri dove i rappresentati dell’Amministrazione finanziaria e quelli degli Ordini si confronteranno sia su temi legati ad una specifica area territoriale, sia su problemi di funzionamento e di natura interpretativa rilevati dai professionisti nel corso dello svolgimento della loro attività.

La scissione aziendale senza progetto può dar luogo ad elusione

 Solitamente, una operazione di scissione aziendale beneficia di tutti i vantaggi tributari che sono per essa previsti dal sistema, ma ciò è valido solamente se esistono fondate ragioni economiche alla base della stessa operazione. Se, invece, viene a mancare un valido progetto imprenditoriale volto a dare impulso all’attività, allora il Fisco può anche non riconoscere i benefici fiscali in questione, attribuendo alla scissione il carattere di elusività. In sintesi, questo ragionamento è quanto disposto dalla risoluzione 256/E che l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare lo scorso 2 ottobre. L’ipotesi più importante che si può fare in questo caso è quella di una scissione totale proporzionale di una società in nome collettivo, attiva nella vendita di mobili e arredamenti, in due società che avranno in consegna un ramo operativo e lo stabilimento dove si svolge la produzione, al fine di vendere in una fase successiva le partecipazioni del complesso aziendale.

 

Evasione fiscale Emilia-Romagna: i primi risultati del “federalismo”

 Il “patto” anti-evasione siglato nelle ultime settimane tra l’Agenzia delle Entrate ed i Comuni dell’Emilia Romagna sta iniziando a dare i primi risultati; l’alleanza anti-evasione, in scia all’accordo siglato in merito tra l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, e l’Amministrazione finanziaria, vede già 139 Comuni, pari al 40% rispetto al totale in Emilia-Romagna, a fianco dell’Agenzia delle Entrate per attuare anche in materia fiscale, ed in particolare per la lotta all’evasione ed all’elusione, il “federalismo“. E non a caso, sono già arrivati grazie a tali accordi i primi risultati concreti; secondo quanto reso noto dalla Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate, infatti, i dati del patto anti-evasione aggiornati al 31 agosto del 2009 parlano di oltre 150 mila euro di maggior imponibile sulle imposte di registro, oltre 600 mila euro di maggior imponibile sulle imposte sui redditi, ovverosia Ires e Irpef, ed altri 225 mila euro di maggiori imposte accertate.