Il Fisco estromette borsisti e lavoratori interinali dal bonus ricerca

 La risoluzione 125/E dell’Agenzia delle Entrate ha provveduto a portare alcune restrizioni per quel che riguarda le agevolazioni del bonus ricerca: si è trattato di un vero e proprio giro di vite da parte dell’Erario, il quale ha dovuto decidere su alcune importanti voci di costo da applicare al beneficio. La presa di posizione riguarda dunque un chiarimento sulle richieste inoltrate tramite i formulari Frs e si riferisce, in particolare, ai costi del personale che svolge una borsa di studio e che viene impiegato in progetti di ricerca e sviluppo, oltre che di quel personale interinale che viene utilizzato nell’esecuzione di ricerca. Il novero comunque è più ampio e riguarda anche il deposito del brevetto e il noleggio di strumenti da usare sempre per le attività di ricerca. Tutti questi soggetti non sono ammissibili alla disciplina, dato che la locuzione utilizzata dall’Agenzia delle Entrate, “personale dipendente”, fa ritenere che il costo su cui calcolare l’agevolazione fiscale sia solamente quello con cui viene instaurato un rapporto di lavoro subordinato, compreso anche quello che è stato assunto con un contratto a progetto.

 

Bonus ricerca e numero verde dedicato per i contribuenti dell’Abruzzo

 Dopo un rinvio in extremis, è partito ufficialmente oggi il “click day” per l’inoltro, in via esclusivamente telematica, del bonus per le attività di ricerca e sviluppo; si potrà così inviare il formulario per la prenotazione del credito di imposta. Tutte le domande accettate saranno evase in ordine di arrivo, ragion per cui, al fine di non rimanere a bocca asciutta per l’esaurimento dei fondi stanziati per il 2009, è opportuno che gli interessati, anche per mezzo degli intermediari autorizzati, provvedano all’inoltro del formulario all’Amministrazione finanziaria nel più breve tempo possibile. Particolari “agevolazioni” riguardo al bonus ricerca sono previste per i contribuenti che inoltrano il formulario e che risiedono nei comuni dell’Abruzzo colpiti dal terremoto; in tal caso, infatti, il contribuente, fermo restando che fa fede la data di invio del formulario, può comunque entro la scadenza provvedere ad effettuare sul formulario stesso delle modifiche e/o delle integrazioni.

Bonus sicurezza 2009: credito di imposta per molti ma non per tutti

 In Italia i pubblici esercizi hanno un gran bisogno di sicurezza nell’esercizio della propria attività. Questo almeno da quanto emerge dal boom di richieste per il “bonus sicurezza 2009“, i cui stanziamenti per quest’anno, come comunicato dall’Agenzia delle Entrate, sono già andati “esauriti”; tutti coloro che hanno richiesto il “bonus sicurezza 2009“, e si sono visti accolta la domanda rimanendo comunque a bocca asciutta, dovranno infatti aspettare il prossimo anno potendo far leva sul fatto che le domande 2010 per accedere al credito di imposta saranno accolte e “liquidate” solamente dopo aver evaso le istanze di accesso al credito di imposta presentate ed accolte per l’anno 2009. Il bonus sicurezza può essere richiesto dalle piccole e medie imprese operanti nel comparto della somministrazione di alimenti e bevande, ma anche del commercio all’ingrosso ed al dettaglio che effettuano nell’ambito della propria attività investimenti in sicurezza come ad esempio quelli legati all’installazione di sistemi di video sorveglianza.

Bonus previdenziale per chi non licenzia

 Bisogna far fronte alla crisi e ognuno lancia la sua proposta. Una moratoria dei licenziamenti e il rinnovo dei contratti a termine é la proposta lanciata dalla Uil. In cosa consiste? Si potrebbe introdurre un premio per le imprese che non effettuano licenziamenti. Il premio sarà riconosciuto a quelle realtà imprenditoriali che per almeno un anno non licenzieranno o che si impegneranno a rinnovare i contratti a termine in scadenza.

Il premio – precisa il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti -andrebbe alle aziende sotto forma di un bonus previdenziale, che e’ molto piu’ efficace di un bonus fiscale perche’ da’ un vantaggio immediato alle imprese e puo’ essere modulato. Il bonus é una proposta non illimitata nel tempo, e avrebbe costi contenibili in 1 mld di euro. Bisogna fare di tutto per mantenere l’occupazione e le strutture produttive delle imprese. Inoltre occorre un uso della cassa integrazione guadagni molto più elastico, evitando che il ricorso anche ad una sola giornata di cassa integrazione incida per una intera settimana sulle 52 disponibili. Occorre infine velocizzare le procedure che attengono al pagamento effettivo della cig, evitando che, come avviene ora, il sussidio effettivo venga corrisposto solo dopo alcuni mesi dalla collocazione in cassa integrazione guadagni: il 60% del contributo deve essere corrisposto già dal primo mese.

Bonus ricerca: via libera alla trasmissione telematica del formulario

 Per l’inoltro all’Agenzia delle Entrate delle istanze relative al bonus ricerca e sviluppo, erogato nella forma di credito di imposta, è tutto pronto. Da domani, 22 aprile 2009, a partire dalle ore 10, si potranno infatti inviare le richieste utilizzando “Credito FRS“, il software di gestione predisposto ad hoc dall’Agenzia delle Entrate per la presentazione del formulario finalizzato alla concessione del credito di imposta; nel formulario, in particolare, devono essere inseriti i dati riguardanti gli investimenti per i quali viene richiesto il bonus ricerca e sviluppo. L’inoltro delle istanze può essere effettuato sia dai diretti interessati, sia per conto terzi dagli intermediari autorizzati, fermo restando il rispetto dei termini di scadenza per la presentazione della domanda; in particolare, per i progetti di ricerca e sviluppo avviati prima del 28 novembre 2008, il termine di inoltro dell’istanza scade improrogabilmente alle ore 24 del 22 maggio 2009; questo significa che ci sono 30 giorni di tempo a partire dalla data di domani. Dall’anno in corso, rispetto al passato, la fruizione del bonus ricerca e sviluppo avviene tramite un’operazione di prenotazione e di monitoraggio e controllo dei flussi.

Credito d’imposta per assunzioni a tempo indeterminato al Sud

 Il credito d’imposta é un’agevolazione di natura fiscale: può essere destinato a compensare i debiti, a diminuire le imposte dovute oppure, quando ammesso, se ne può richiedere il rimborso, ad es. in sede di dichiarazione dei redditi. Già dallo scorso anno, per i datori di lavoro che, tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2008, incrementavano il numero di lavoratori con contratto a tempo indeterminato, era possibile richiedere l’ attribuzione del credito d’imposta previsto dalla Finanziaria 2008, per le assunzioni effettuate nelle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise.

Con la risoluzione del 20 gennaio 2009, n. 14/E l’Agenzia delle Entrate ha dato risposta ad un interpello sull’interpretazione dell’articolo 2, commi da 539 a 548, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Legge Finanziaria 2008), per quanto attiene al credito di imposta per incremento del numero di dipendenti con l’assunzione a tempo indeterminato in aree svantaggiate. L’Agenzia delle Entrate ha ribadito con la risoluzione che l’agevolazione del credito di imposta non può essere applicata nel caso di assunzione a tempo indeterminato di un lavorato impiegato con contratto di inserimento. L’Agenzia ricorda inoltre che il credito d’imposta è fruibile per gli anni 2008, 2009 e 2010, nella misura di 333 euro (elevabile a 416 euro) per ciascun lavoratore assunto e per ciascun mese.