Il canone Rai frazionato per i pensionati

 La Rai sta invitando i propri contribuenti a pagare il canone con nuovi spot attualmente in onda sulle nostre televisioni: le persone che si devono attivare con maggiore urgenza sono senza dubbio quelle che hanno intenzione di frazionare il loro versamento del tributo in questione per quel che riguarda il 2013, con la possibilità di ottenere undici rate di uguale importo (per capire come si realizza tutto questo si può leggere l’articolo dedicato a come rateizzare il canone Rai). C’è tempo per essi fino al prossimo 15 novembre per la richiesta all’ente previdenziale di autorizzare la detrazione di una quota dalla pensione, così da ottenere le somme utili per saldare l’abbonamento di cui si sta parlando.

Requisiti esonero canore RAI

 Se non si rientra nella categoria degli “evasori” del canone RAI si deve necessariamente far riferimento alle normative sull’esonero dalla tassa di possesso, nel quale si spera di rientrare per evitare di pagare l’odiata tassa. Se i motivi per non voler pagare il canone possono essere migliaia, le caratteristiche per avere l’esonero ed evitare di diventare degli evasori fiscali sono ben poche e molto restrittive.

Innanzitutto l’esenzione è valida solo per i soggetti che hanno compiuto 75 anni di età entro il limite stabilito (che per il 2012 è il 31-01-2012); questi poi non devono convivere con soggetti diversi dal coniuge titolari di reddito proprio, ed infine devono necessariamente possedere un reddito che, insieme a quello del proprio coniuge, non sia superiore complessivamente ad euro 516.46 per tredici mensilità (6713.98 euro all’anno), come riporta esattamente il sito ufficiale degli Abbonati RAI.

Disdetta canone rai

 La disdetta del canone RAI sembra una missione impossibile; sul sito ufficiale degli abbonati non vi sono le procedure che permettono di liberarsi del canone e di difficile comprensione sono anche i requisiti che possono permettere la disdetta. Innanzitutto, la tassa di possesso è principalmente legata al televisore; liberarsi di quest’ultimo regalandolo, rottamandolo oppure facendolo “sigillare” da chi di dovere dovrebbe permettere agli abbonati di rientrare nei requisiti per cui è possibile chiedere ed ottenere la disdetta del canone RAI.

Innanzitutto la disdetta può essere fatta in qualsiasi periodo dell’anno, anche se dopo il mese di Novembre questa avrà effetto dal Gennaio successivo. La procedura è diversa a seconda che l’abbonato possieda o meno il libretto di abbonamento alla rai; nel primo caso andrà fatto un versamento di 5.16 euro (per sigillare il televisore) tramite vaglia postale a:

Agenzie delle entrate Ufficio Torino 1 – SAT Sportello abbonamenti TV – Cas. Post. 22 – 10121 Torino

Successivamente andrà compolata la “cartolina D” con l’intestazione “Denuncia di cessazione abbonamento TV” e spedita tramite raccomandata a:

Canone RAI cambio residenza

 Se si rientra nei requisiti per il canone RAI ed è quindi necessario pagare regolarmente la tassa secondo le modalità note, come ci si deve comportare in caso di cambio residenza? Un abbonato RAI (o forse dovremmo dire “una persona che possiede apparecchi in grado di ricevere radioaudizioni”) che mantiene le caratteristiche tali per cui è necessario pagare la tassa anche nella nuova residenza deve necessariamente fare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate specificando il nuovo indirizzo, così come riportato sul sito ufficiale degli abbonati RAI:

Sanzioni mancato pagamento canone RAI

 Prima di capire cosa succede in caso di mancato pagamento del canone RAI bisogna aver ben chiaro di cosa si tratta; il “Canone Rai” viene chiamato così ma quello che è in realtà è una tassa di possesso. Da Wikipedia:

Il canone televisivo o canone RAI è una tassa sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive nel territorio italiano.

Questo semplicemente vuol dire che il Canone non si paga per guardare la RAI (come il nome suggerisce) ma si paga per il fatto che siamo possessori di apparecchi adatti a ricevere radioaudizioni televisive nel territorio italiano. Il fatto di avere una televisione in casa (o anche solo una radio) ci rende soggetti al pagamento di questa tassa che diventa quindi obbligatoria per la maggior parte degli italiani.

Come rateizzare il canone RAI

 Se non siete nel 38% degli Italiani che evadono il canone RAI, allora rientrate nella fascia di persone che devono annualmente far fronte a questa “tassa sul possesso”; se ancora sperate che questa tassa venga abbuonata per qualche ragione oppure vi siano fasce di sconto, mettetevi subito l’anima in pace e prendete atto che dovrete far fronte all’intera tassa, anche se un’agevolazione è effettivamente c’è e riguarda l’eventuale rateizzazione del canone stesso.

Se non si vuole sentire il peso del canone RAI sul portafoglio sappiamo che possiamo scegliere di pagare due rate annuali (una entro il 31 gennaio ed una entro il 31 luglio) oppure possiamo suddividere il Canone Rai in quattro rate annuali (in questo caso le scadenze sono 31 gennaio, 30 aprile, 31 luglio e 31 ottobre). Questa è la soluzione per gli tutti gli utenti indipendentemente dalla posizione sociale, mentre dal 2010 è disponibile una soluzione alternativa per i pensionati, che consiste in una ritenuta suddivisa in 11 mesi. Di seguito riportiamo la notizia ufficiale che spiega il funzionamento di questo metodo di rateizzazione specifico per pensionati:

Le aziende italiane protestano contro il canone speciale della Rai

 Il canone speciale della Rai non piace proprio ai diretti interessati: imprenditori, commercianti e anche altri professionisti si sono scagliati contro questa imposta, la quale viene applicata nei confronti di coloro che sono in possesso di un apparecchio in grado di ricevere radioaudizioni. In pratica, secondo quanto previsto da un decreto del 1938, anche i contribuenti che si trovano in queste situazioni sono obbligati a versare il canone di abbonamento, una circostanza ricordata più volte in questi giorni da alcuni spot televisivi. Questo vuol dire che la detenzione di un personal computer collegato in rete rappresenta il presupposto d’imposta.

Manovra finanziaria: l’abbonamento speciale al canone Rai

 La manovra finanziaria varata dal governo Monti contempla molti tipi di tasse, anche una di cui non si sta parlando moltissimo, il canone Rai: il tributo in questione viene infatti menzionato nell’articolo 17 del decreto, con particolare riferimento all’abbonamento speciale che solitamente viene sottoscritto da aziende e imprese. La richiesta che il governo fa a queste ultime è quella di inserire all’interno delle loro dichiarazioni dei redditi il pagamento che è stato versato in tal senso, con la relativa categoria di appartenenza. Il tutto dovrebbe servire a far comprendere qual è la tariffa effettiva dell’abbonamento.