Tra crisi economica e pressione fiscale gli italiani sono sempre più in difficoltà con le “faccende quotidiane”, tanto da ridurre la spesa anche per alimenti e beni di prima necessità, facendo più attenzione al prezzo e meno alla qualità in certi casi. Se il mercato al dettaglio ha subito un cambiamento tanto drastico da essere visibile, cosa è successo invece sugli investimenti e sui mutui legati all’immobiliare?
Primo Piano
Italiani tagliano consumi
Sulla base dei dati ISTAT l’AGI ha pubblicato oggi uno studio che fotografa il quadro generale delle famiglie italiane in relazione ai loro consumi. Quanto è cambiata la vita degli Italiani con la crisi? Quanto sono scesi i consumi? Su cosa si “tira la cinghia” e quali sono le prospettive di crescita? L’analisi dei dati risponde in parte ai quesiti del momento e rilancia la necessità di una crescita dell’economia per il rilancio dei consumi e l’avvio della ripresa.
Dettaglio misure spending review
Il documento presentato da Bondi con cui il Governo si impegna a limitare le spese pubbliche agisce sui conti a 360° senza escludere nessun ambito particolare. All’interno si trova conferma sulle aspettative dei cittadini riguardo all’IVA (almeno in parte) oltre che i tagli ai costi della politica che l’opinione pubblica attendeva.
Per quanto riguarda l’IVA vi sarà la “sospensione per l’anno 2012 dell’incremento dell’Iva e riduzione dell’incremento dell’Iva a decorrere dall’anno 2013” secondo quanto riportato nel documento. Pur non essendoci un ritorno alle condizioni pre-Governo Tecnico si elimina per il momento il rischio di nuovi aumenti diretti sul costo della vita.
Elenco 42 province da tagliare
Secondo una prima bozza il Governo sarebbe pronto a mettere mano alle province così come annunciato ormai da diverso tempo. Dalle prime indiscrezioni si apprende che la riforma arriverebbe tramite decreto e potrebbe interessare ben 42 province del territorio.
Tre sono i parametri che verranno presi in considerazione per decidere i capoluoghi da eliminare; verranno presi in considerazione quelle province su cui la popolazione residente è inferiore a 350 mila, che hanno un’estensione territoriale inferiore a 3mila chilometri quadrati e con meno di 50 amministrazioni comunali.
Secondo questi parametri però la “scrematura” delle province sarebbe fin esagerata ed in certi casi, come quello della Toscana, resterebbero pochi capoluoghi (solo Firenze in questo caso).
Le principali scadenze di giugno dell’Iva
Vi sono almeno tre scadenze nel mese di giugno appena cominciato che vale la pena approfondire e che si riferiscono all’Imposta sul Valore Aggiunto: le prime due si riferiscono alla giornata del 15 giugno prossimo. Che cosa devono ricordare esattamente i contribuenti? Tra due settimane esatte scadrà l’ultimo termine utile che la nostra amministrazione finanziaria ha messo a disposizione per le annotazioni in un unico documento riepilogativo di tutte quelle fatture che vantano un ammontare complessivo più basso di trecento euro. Ovviamente, queste operazioni sono quelle compiute nel corso del mese di maggio.
Pressione fiscale alle stelle sulle PMI
La discussione in Italia è orientata sulla crescita da quando la crisi ha colpito il Paese, ma nella realtà dei fatti, cosa si è fatto per promuovere il rilancio delle piccole e medie imprese e dei consumi? Tutti gli interventi messi in opera fino ad oggi hanno riguardato per la maggior parte l’aumento della pressione fiscale su cittadini (basti pensare alla reintroduzione dell’ICI chiamato ora IMU) e sulle imprese, con un taglio netto ai finanziamenti ed agli incentivi sulle nuove iniziative.
Quali sono le riforme orientate alla crescita? Praticamente nessuna. A fermare ancora di più i consumi, le assunzioni ed il mercato del lavoro in generale c’è un aumento complessivo della pressione fiscale sulle PMI senza precedenti, che ci distanzia in maniera netta dalla Germania, punto di riferimento attualmente in area Euro.
Costo del lavoro in Italia 2012
La distanza tra l’Italia ed il resto dei Paesi dell’Eurozona diventa netta se si guarda il profilo fiscale; la pressione in aumento sui consumi con il Governo Monti doveva necessariamente abbassare quella sul lavoro ed invece la situazione è ancora una volta peggiorata.
La pressione media sul costo del lavoro nei 17 Paesi dell’Eurozona è pari al 34%. In Italia invece si è passsati dal 42,3% del 2009 al 42,6% attuale e le previsioni stimano un’ulteriore crescita che farà balzare il dato fino a quota 47,3%.
L’allarme arriva direttamente dall’Eurostat mentre Marco Fantini (capo settore dell’unità di analisi sulla fiscalità nell’esecutivo comunitario) commenta così il dato:
La tassazione sul lavoro in Italia era la più alta d’Europa già dal 2009, ed è aumentata ulteriormente dal 2010. Le ultime misure del governo, nel dicembre scorso, sono andate in direzione di un aumento delle imposte sul consumo e hanno effettivamente cercato di alleggerire l’Irap per le categorie più deboli, i giovani e le donne
Spending Review, nessun taglio al Quirinale
Oggi il commissario per la spending review Enrico Bondi ha incontrato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda e si iniziano ad intravedere le linee guida del provvedimento.
Dalla bozza emerge subito che “il commissario svolgerà funzioni di supervisione, monitoraggio e coordinamento dell’attività di approvvigionamento di beni e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni” e per adempiere ai suoi compiti gli è stato conferito il potere “di chiedere informazioni e documenti alle singole amministrazioni, nonchè di disporre che vengano svolte ispezioni a cura del l’Ispettorato per la funzione pubblica e del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato”.
I provvedimenti in programma non riguarderanno il Quirinale; il documento che sarà presentato entro 15 giorni non conterrà infatti norme per regolamentare le finanze e la spesa nè della presidenza della Repubblica ne della Corte Costituzionale nè del Parlamento, dato che si tratta di organi che per costituzione godono di autonomia sotto questi punti di vista.
L’IMU è davvero incostituzionale?
Probabilmente si. Anzi, incostituzionale è anche il vecchio ICI a quanto sembra. Era infatti solo questione di tempo che qualcuno, rileggendo la Costituzione Italiana, si soffermasse un attimo in più sull’articolo 53 che recita:
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività
Cosa vuol dire? Molto semplicemente la Costituzione Italiana dice che le tasse devono essere proporzionali alla capacità contributiva di un soggetto e sono soggette quindi ad un regime di progressione che non può prescindere dalla posizione sociale e dall’occupazione del contribuente.
Maradona dribbla il fisco italiano?
Molte persone famose in Italia hanno avuto problemi con il Fisco. Che si tratti di presentatori (Ventura) o di sportivi (Rossi) più o meno in tutti i campi troviamo i soliti “furbetti” all’Italiana, che in un modo o nell’altro riescono sempre a raggirare il fisco a beneficio del proprio portafoglio. Dopo il caso eclatante di Unicredit, passato purtroppo lontano dai riflettori, uno dei casi più recentemente discussi riguarda il contenzioso con il grande campione Maradona.
Diego Armando avrebbe con lo stato Italiano una causa aperta per 38 milioni di euro (mica noccioline) e per questo motivo non può tornare nella sua “amata” Italia. Lo stesso avrebbe dichiarato:
Non sono mai stato condannato dalla Cassazione e voglio chiarire per trovare una pace finale con il Fisco e con tutta l’Italia mettendo fine a tanti equivoci e ingiustizie fatte contro di me
Si dichiara quindi innocente, anche se i numeri parlano molto chiaro; 13 milioni di imposte evase, che sono diventati quasi 40 con sanzioni ed interessi che ovviamente vanno ad aggravare la posizione fiscale di uno Stato vittima di raggiri come questo.
Requisiti esonero canore RAI
Se non si rientra nella categoria degli “evasori” del canone RAI si deve necessariamente far riferimento alle normative sull’esonero dalla tassa di possesso, nel quale si spera di rientrare per evitare di pagare l’odiata tassa. Se i motivi per non voler pagare il canone possono essere migliaia, le caratteristiche per avere l’esonero ed evitare di diventare degli evasori fiscali sono ben poche e molto restrittive.
Innanzitutto l’esenzione è valida solo per i soggetti che hanno compiuto 75 anni di età entro il limite stabilito (che per il 2012 è il 31-01-2012); questi poi non devono convivere con soggetti diversi dal coniuge titolari di reddito proprio, ed infine devono necessariamente possedere un reddito che, insieme a quello del proprio coniuge, non sia superiore complessivamente ad euro 516.46 per tredici mensilità (6713.98 euro all’anno), come riporta esattamente il sito ufficiale degli Abbonati RAI.
Sanzioni mancato pagamento canone RAI
Prima di capire cosa succede in caso di mancato pagamento del canone RAI bisogna aver ben chiaro di cosa si tratta; il “Canone Rai” viene chiamato così ma quello che è in realtà è una tassa di possesso. Da Wikipedia:
Il canone televisivo o canone RAI è una tassa sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive nel territorio italiano.
Questo semplicemente vuol dire che il Canone non si paga per guardare la RAI (come il nome suggerisce) ma si paga per il fatto che siamo possessori di apparecchi adatti a ricevere radioaudizioni televisive nel territorio italiano. Il fatto di avere una televisione in casa (o anche solo una radio) ci rende soggetti al pagamento di questa tassa che diventa quindi obbligatoria per la maggior parte degli italiani.
Sciopero Benzinai revocato dopo revisione Decreto Liberalizzazioni
Il decreto liberalizzazioni che tanto ha suscitato l’ira di certe classi di lavoratori è stato rivisto ulteriormente e scongiura per il momento lo sciopero dei benzinai. Il decreto, approvato ora dal Senato ed in attesa del vaglio della Camera, rivedeva radicalmente la posizione di certe classi di lavoratori come tassisti, farmacisti ed appunto benzinai. Lo sciopero di 10 giorni minacciato dalla Faib Benzinai è stato revocato dopo che l’ennesima revisione ha eliminato o modificato quelle norme che avevano dato il via al malcontento diffuso in tutta Italia. Sembra che il Governo abbia ascoltato la voce dei cittadini lavoratori delle classi di riferimento ed abbia agito nell’interesse di questi, visto che le obiezioni sono scomparse ed anzi la Faib stessa ad esempio si augura che il decreto passi il vaglio alla Camera.
Entrate e Siae al setaccio delle sale da ballo umbre e laziali
Il carnevale ormai è terminato, ma ha rappresentato uno spunto interessante per una nuova operazione di controllo della nostra amministrazione finanziaria: si tratta delle verifiche condotte dalle Direzioni Regionali di Umbria e Lazio, congiuntamente alla Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori), su alcune sale e locali da ballo, l’ennesimo blitz che ha avuto come conseguenza inevitabile l’aumento degli incassi, ben superiori alla normale media. In pratica, sono stati registrati dei rialzi medi del 100% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, con picchi addirittura di quattrocento punti percentuali. Insomma, qualsiasi tipo di esercizio commerciale o di attività deve ormai fare i conti con queste operazioni a tappeto, con le stime in questione che fanno ben comprendere come sia molto diffusa l’allergia al registratore di cassa e agli scontrini fiscali.