Cooperative, previsto un aumento d’imposta

 I bonus fiscali sono destinati a diventare un lontano ricordo per le società cooperative: il provvedimento rientra tra le varie misure adottate dal Governo per tentare di far quadrare i conti del nostro paese. Le agevolazioni destinate al settore mutualistico potrebbero dunque ridursi in maniera significativa, mentre ad aumentare sarebbe la relativa tassazione sugli utili che solitamente vengono accantonati come riserva. Si parla, nello specifico, di un incremento pari a dieci punti percentuali e inevitabilmente stanno sorgendo le polemiche, in quanto il comparto ha lanciato l’allarme sui possibili danni che potrebbe subire. È giusto accanirsi contro le imprese che operano in maniera solidale? La Confcooperative non ci sta e ha espresso tutto il proprio risentimento insieme alla Legacoop.

Ici: per la Cassazione paga sempre il comproprietario

 La Cassazione si è occupata di materie fiscali circa due mesi fa, ma la pubblicazione della sentenza in questione ci viene resa noto solo dopo questo lungo periodo di tempo: il riferimento va, infatti, a una pronuncia dello scorso 6 luglio, quando i giudici di Piazza Cavour sono dovuti intervenire in relazione all’Imposta Comunale sugli Immobili (Ici). Nel dettaglio, è stato riconosciuto di fatto che il versamento di questo tributo deve essere realizzato sempre da quel soggetto che svolge il ruolo di comproprietario dell’edificio. Più precisamente, la Suprema Corte ha dovuto chiarire la casistica in base alla quale l’immobile stesso va assegnato in maniera completa al familiare del contribuente, qualora si tratti di una vera e propria separazione. Tutto è nato da un edificio che, per l’appunto, era di proprietà di due fratelli, ma che poi era stato assegnato alla cognata del contribuente coinvolto dalla separazione. È stato proprio quest’ultimo a ricorrere contro le imposizioni della nostra amministrazione finanziaria, ritenendo inopportuno e ingiustificato l’avviso di accertamento fiscale relativo alla propria comproprietà.

Umbria contraria al ticket sanitario: è una tassa ingiusta

 Tra le varie regioni che si stanno opponendo all’introduzione dei ticket sanitari a partire dalla giornata odierna, l’Umbria è sicuramente una delle più agguerrite: la misura in questione, come è noto, è stata introdotta dalla manovra finanziaria approvata la scorsa settimana, ma sta già incontrando numerosi malumori. Che cosa non convince gli enti locali? Il no della giunta umbra è stato netto, quindi dovrebbero essere scongiurati i dieci euro che sono previsti per le prestazioni specialistiche. Il governatore Catiuscia Marini non ha usato mezzi termini per definire questo provvedimento, parlando chiaramente di una tassa totalmente ingiusta e iniqua, visto che i principali contribuenti che vengono colpiti sono i cittadini medi e in cambio non si dà loro alcun tipo di miglioramento o potenziamento del servizio stesso.

Lavoro in nero: i compensi vanno dichiarati al Fisco

 La retribuzione che viene percepita in nero non è immune dagli adempimenti fiscali: è questa, in sintesi, la conclusione a cui è giunta la Corte di Cassazione con una recente sentenza, la quale ha chiarito una volta per tutte quali sono gli obblighi di questa casistica. Questi doveri tributari, comunque, non riguardano soltanto i lavoratori, ma anche i datori di lavoro. In pratica, il contribuente in questione deve versare al Fisco le imposte sui propri incassi, dichiarando di conseguenza i relativi imponibili; Piazza Cavour si era trovata a giudicare un caso in cui una dipendente non aveva provveduto alla compilazione della propria dichiarazione dei redditi in relazione proprio a tale tipo di compensi. In realtà, è stata appurata la buona fede, spettava infatti al datore di lavoro far sapere che le imposte dovute non erano state trattenute.

Addizionale Irpef, il 7 giugno verrà rimosso il blocco

 Il 7 giugno 2011 sarà una data spartiacque per gli enti locali che intendono applicare l’addizionale Irpef: prima di quel giorno infatti, non sarà possibile nessuna modifica, né verso l’alto né verso il basso, in attesa che venga introdotto il regolamento che andrà a disciplinare la rimozione di questa sospensione. Tutte queste disposizioni sono elencate con chiarezza nel Decreto Legislativo 23 di quest’anno, relativo al cosiddetto federalismo fiscale municipale. Secondo il Dipartimento delle Finanze, tra l’altro, vi sono sessanta giorni di tempo a disposizione del Ministero dell’Economia per approntare nel dettaglio modalità e tempi della rimozione stessa, con riferimento esplicito a nuove imposte o maggiorazioni. Un possibile rialzo del cosiddetto Addirpef è consentito in presenza di determinate condizioni, ma bisognerà ancora attendere un mese per essere sicuri di operare in maniera corretta, altrimenti si rischia seriamente di adottare misure illegittime e quindi impugnabili.

Accise su carburanti: il Tesoro pubblica le nuove aliquote

 Il sito web del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha provveduto a pubblicare le aliquote che devono essere applicate a benzina e gasolio per il tipico utilizzo in qualità di carburanti: si tratta, nello specifico, del provvedimento dell’Agenzia delle Dogane, un documento che risale esattamente a quattro giorni fa, ma cosa ha deliberato nel dettaglio? Di fatto, le accise in questione hanno subito degli incrementi in merito alle aliquote d’imposta, un dato che può essere apprezzato in maniera ancora migliore grazie ad Assonime (Associazione fra le Società Italiane per Azioni), la quale ha precisato in una nota che benzina, gasolio e benzina con piombo subiranno questi rialzi in modo da coprire gli oneri che sono scaturiti dagli interventi a sostegno del mondo della cultura (Decreto Legge 34 dello scorso 31 marzo).

Inps: pubblicata la circolare relativa ai pescatori autonomi

 La circolare numero 29 che l’Inps ha provveduto a pubblicare quattro giorni fa si riferisce a una categoria lavorativa di cui si parla troppo poco, ma i cui obblighi previdenziali sono importanti quanto quelli di altre professioni: si tratta dei cosiddetti pescatori autonomi, quindi quei soggetti che svolgono un’attività di pesca anche quando non sono associati in forma cooperativa. Ebbene, questo documento dell’ente ha riguardato quattro specifici argomenti fiscali, vale a dire l’adeguamento delle retribuzioni convenzionali, l’aliquota contributiva relativa a quest’anno, la proroga dello sgravio contributivo e le modalità specifiche di versamento.

Iva ed Unione Europea: ecco le aliquote del 2011

 L’Imposta sul Valore Aggiunto del Vecchio Continente si appresta a vivere un 2011 ricco di novità e spunti rilevanti: le revisioni delle percentuali e delle relative aliquote potranno fare riferimento alla direttiva che l’Unione Europea ha appositamente istituito in questo senso. Il riferimento normativo in questione è la direttiva 112 del 2006, relativa appunto alle aliquote dell’Iva. A dire la verità, sia in Europa che negli Stati Uniti si sta discutendo parecchio circa la possibilità di effettuare un trasferimento della imposizione fiscale dal reddito fino ai consumi. Alcuni esempi possono aiutare a comprendere meglio la questione: il Portogallo ha optato per l’incremento dell’aliquota ordinaria (due punti percentuali in più, dal 21 al 23%), anche se esistono alcune differenze importanti per quel che concerne le regioni autonome delle Azzorre e di Madeira.

Fringe benefit: nuovo anno e nuove tabelle dei costi

 Il fringe benefit è già a conoscenza dei propri valori per quel che concerne il nuovo anno che si appresta a cominciare: la retribuzione in natura che spetta in alcuni casi particolari ai dipendenti beneficerà infatti delle tabelle elaborate dall’Aci in merito ai costi chilometrici di esercizio per il 2011, un provvedimento che è stato reso noto, tra l’altro, dalla Gazzetta Ufficiale di due giorni fa. L’obiettivo, in questo caso, è quello di determinare in maniera precisa l’imponibile fiscale e della previdenza in relazione ai veicoli aziendali messi a disposizione dei collaboratori per l’uso di tipo promiscuo, vale a dire sia per esigenze personali che lavorative. Le regole forfetarie, invece, si trovano tutte all’interno del Testo Unico sulle Imposte sui Redditi, norme che formano appunto il reddito da lavoro dipendente; volendo essere più precisi, il fringe benefit ammonta al 30% dell’importo corrispondente a una percorrenza di circa quindicimila chilometri, un totale che viene calcolato al netto degli importi che sono stati trattenuti.

Redditometro: accertamento sintetico non congruo per tre italiani su quattro

 Nel nostro Paese ben tre contribuenti su quattro, in base allo strumento redditometro, dichiarano un reddito al Fisco che risulta essere non congruo rispetto sia ai consumi reali, sia al tenore di vita sostenuto. A ribadirlo nei giorni scorsi è stata l’Associazione Contribuenti.it, la quale ha inoltre fatto presente come l’evasione fiscale nel nostro Paese continui a crescere con un tasso di incremento che, nel periodo da gennaio a settembre 2010, è stato pari al 9,2%. Il redditometro, che non è altro che una forma di accertamento sintetico, a conti fatti rivela come ogni anno all’appello manchino al Fisco svariati miliardi di euro da evasione fiscale. La stima dell’imponibile evaso su tutto il territorio nazionale non è di facile rilevazione, ma le somme sottratte all’erario ogni anno, in accordo con quanto riportato da Contribuenti.it, si aggirano sui 156 miliardi di euro, ovverosia una somma pari all’incirca ad otto volte l’ultima manovra di correzione dei conti pubblici messa a punto dal Governo italiano.

Campioni gratuiti: per la Corte Europea non sono imponibili

 I campioni gratuiti che vengono messi a disposizione dagli esercizi commerciali sono una realtà con cui abbiamo a che fare praticamente ogni giorno e coinvolgono diversi settori: ma di quale trattamento fiscale godono questi beni? Una risposta viene fornita da una delle ultime pronunce della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, la quale è stata anzitutto chiamata a interpretare in modo corretto la nozione stessa di “campioni”. La sentenza si era resa necessaria a seguito di una controversia nata tra una compagnia britannica attiva nella produzione di registrazioni musicali e l’HM Revenue & Customs, vale a dire il Fisco del Regno Unito; nel dettaglio, è stato richiesto all’amministrazione finanziaria il rimborso di alcune somme che erano state versate in maniera errata a titolo di Imposta sul Valore Aggiunto nei sedici anni compresi tra il 1987 e il 2003, in relazione a delle copie gratuite di questi prodotti, elargite a scopo pubblicitario.

Doppia attività, studi contrastabili solo con prove effettive

 L’accertamento degli studi di settore (lo strumento utilizzato dal Fisco per rilevare i parametri di liberi professionisti e lavoratori autonomi) non può essere contestato mediante la prova dell’esercizio di due attività distinte ma contemporanee: in effetti, come emerge da una recente sentenza della Corte di Cassazione (la pronuncia in questione è la numero 19957), anche in questa ipotesi è necessario provare l’incidenza sulla capacità del reddito, visto che occorrono delle giustificazioni circa il tempo minore dedicato a una determinata professione. La sentenza si è resa necessaria alla luce di un contradditorio tra un contribuente e l’ufficio finanziario a cui si era rivolto, visto che quest’ultimo aveva notificato un accertamento fiscale per i maggiori compensi che non erano stati dichiarati. Lo stesso contribuente ha visto riconosciute le proprie ragioni di fronte alla Commissione tributaria provinciale.

L’evasione fiscale riguarda anche i funerali: accertamenti a Salò

 Spesso si pensa che il fenomeno dell’evasione fiscale non possa coinvolgere tutti i settori e gli aspetti quotidiani, ma è proprio qui che ci si sbaglia: in effetti, l’Agenzia delle Entrate, più precisamente la Direzione Provinciale di Brescia della nostra amministrazione finanziaria è riuscita a far emergere un diffuso problema di fatturazioni inferiori a quanto richiesto in relazione al rapporto tra i servizi funebri e il numero totale di decessi. Il giro di affari non è indifferente, visto che si tratta di ben un milione di euro che sono stati nascosti in maniera “opportuna”, così come è stato accuratamente accertato in questo caso. L’operazione in questione ha riguardato la città di Salò, nel cui territorio sono state controllate le attività di gran parte delle ditte che operano in questo specifico settore; in particolare, si è voluto suddividere l’accertamento in due fasi. Anzitutto, le Entrate hanno provveduto ad acquisire tutti i documenti necessari, tra cui gli elenchi delle persone decedute tra il 2005 e il 2006 nei vari comuni della cittadina lombarda.

Intrastat mensile, c’è tempo fino a domani per l’invio degli elenchi

 Si torna a parlare di modello Intrastat, il documento fiscale che consente appunto agli operatori intracomunitari dell’Unione Europea di assolvere ai propri obblighi tributari, e stavolta il riferimento va alle scadenze temporali: in effetti, ci sarà tempo soltanto fino alla giornata di domani per provvedere alla trasmissione di questo fondamentale riepilogo di cessioni di beni e prestazioni di servizi. In particolare, la scadenza in questione riguarda le operazioni concluse nel corso del mese di luglio ed ha quindi carattere fiscale. Esistono infatti degli obblighi mensili per gli operatori che danno vita a scambi di tipo commerciale con gli stati del Vecchio Continente. Tra l’altro, dettaglio non certo trascurabile, bisogna ricordare anche che l’obbligo temporale a cui ci stiamo riferendo viene allargato anche a coloro che hanno usufruito della possibilità trimestrale e che, inoltre, a luglio sono riusciti a superare quota 50.000 euro. Come dovrà comportarsi allora il contribuente di fronte a queste novità?