Marocco, una tassa sui patrimoni per rilanciare l’economia

 Anche il Marocco ha deciso di fare sul serio per quel che concerne il versante fiscale: non è infatti un caso se le autorità di Rabat hanno deciso di lanciare una nuova imposta, più precisamente una tassa che vada a colpire in maniera precisa i grandi patrimoni. Il gettito ottenuto in questo modo verrebbe poi utilizzato per finanziare un nuovo Fondo di Sicurezza Sociale, un progetto su cui il governo della nazione africana punta molto. Come è stato sottolineato dallo stesso esecutivo marocchino, la tensione interna del paese deve essere frenata in qualche modo, quindi si darà un bel colpo alla disoccupazione assumendo diverse migliaia di persone all’interno della locale pubblica amministrazione. Inoltre, i fondi relativi al sostegno dei prezzi agricoli aumenteranno di oltre il doppio nel corso dei prossimi giorni.

Obama tentato dalla tassa sui milionari

 La tentazione è forte, il presidente americano Barack Obama sta pensando seriamente di introdurre una nuova tassa che vada a colpire quei soggetti che guadagnano più di un milione di dollari all’anno: in pratica, questi contribuenti andrebbero a versare almeno la stessa imposta che è dovuta dalla classe media, una soluzione che si prevede in grado di ridurre il crescente deficit di bilancio. Il piano in questione è già stato ribattezzato dalla Casa Bianca “Buffett rule”, con una evidente allusione al miliardario Warren Buffett, il quale aveva di recente espresso il suo sostegno a un’iniziativa simile, visto che l’attuale sistema fiscale gli impone un’aliquota addirittura inferiore a quella del suo segretario.

Nuova tassa sui beni concessi in utilizzo ai soci

 Il 2012 sarà l’anno dell’introduzione ufficiale di una nuova tassa societaria: la previsione a cui stiamo facendo riferimento è inserita nel Decreto 138 del 2011 (la cosiddetta “Manovra-bis” di questa estate), il quale parla espressamente di una forma impositiva di reddito diverso. Nello specifico, quest’ultimo viene a essere rappresentato dalla differenza tra il valore di mercato e quanto concesso in godimento ogni singolo anno per quel che riguarda i beni d’impresa a soci o familiari dell’imprenditore. In realtà, dettaglio sicuramente importante, non si spiega qual è lo specifico presupposto impositivo di questa novità fiscale, bensì si rinvia a quanto disposto dall’Agenzia delle Entrate in merito ai beni che sono oggetto di tale normativa.

Prato, si pensa a una tassa sulle aziende di extracomunitari

 Non è raro pensare che i principali casi di evasione fiscale del nostro paese si verifichino nelle aziende gestite da titolari extracomunitari, soprattutto quelli di nazionalità cinese: è per questo motivo che l’assessorato alla sicurezza del Comune di Prato, tradizionale approdo di molte persone provenienti dall’ex Impero Celeste, ha lanciato una proposta tributaria volta a contrastare questa piaga. Di cosa si tratta esattamente? Aldo Milone, l’assessore in questione, intende dar vita a una sorta di deposito cauzionale che dovrà essere pagato appunto da questi imprenditori che hanno intenzione di aprire una partita Iva nel nostro paese. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che l’azione viene ritenuta urgente e che anzi potrebbe assumere i contorni di una proposta di legge di carattere più ampio, vale a dire nazionale.

Il ministro Fazio illustra i vantaggi della tassa sul tabacco

 Ci stanno provando in molti a rendere le sigarette meno gradite mediante una tassazione salata e mirata: se ne parla da diverso tempo, con le proposte più varie in merito ai possibili aumenti dei prezzi dei beni e polemiche a non finire sui ticket sanitari paventati nella recente manovra finanziaria. Ora, ci ha pensato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, a far tornare d’attualità l’argomento. In effetti, il titolare del dicastero di via Ribotta ha parlato espressamente di una nuova tassa sul tabacco, con un gettito tributario che potrebbe ammontare anche a un miliardo di euro complessivi. Come funzionerebbe nello specifico questa imposta?

Tobin Tax: la presa di posizione del commissario Semeta

 Una tassa europea sulle transazioni finanziarie: è questo l’intento dell’Unione Europea, la quale vorrebbe presentare una proposta formale entro la fine di settembre o al massimo nei primi giorni di ottobre, così come ha spiegato chiaramente Aldirgas Semeta, commissario europeo per la Fiscalità. Lo stesso Semeta si è rifiutato anche di aggiungere un ulteriore elemento di stress per quel che riguarda i mercati finanziari. Il tributo in questione, meglio conosciuto come Tobin Tax, ha ricevuto diverse critiche, in particolare quelle di Jean-Claude Trichet, numero uno della Banca Centrale Europea, e di molti altri responsabili comunitari, a causa della possibile fuga di capitali visto che il momento finanziario che sta attraverso l’Ue stessa. La formula decisa in questa occasione, comunque, dovrebbe scongiurare qualsiasi tipo di delocalizzazione delle transazioni in altri centri finanziari, il rischio che viene avvertito come più probabile da questo punto di vista.

Pechino è pronta a tassare gli ingorghi stradali

 Quanti di noi si sono trovati “imbottigliati” nel traffico, di mattina e di sera, e hanno finito per innervosirsi? Praticamente, questa situazione è capitata a ogni automobilista, ma se ci dovessimo trovare nelle strade cinesi, allora i nervi salterebbero di sicuro: gli ingorghi e il conseguente traffico stradale sono infatti la nuova frontiera dell’imposizione fiscale, almeno nell’ex Impero Celeste. Cosa sta accadendo esattamente? La municipalità di Pechino ha deciso di rendere ancora più complicate queste situazioni, prevedendo delle multe per coloro che si dovessero rendere protagonisti del traffico stesso. L’intento di questo progetto, il quale vuole essere un adeguato corredo al piano stradale della capitale asiatica, è quello di rendere più vivibile la viabilità, divenuta un disastro da tre anni a questa parte, vale a dire da quando sono terminate le Olimpiadi del 2008 organizzate proprio dalla città.

Manovra finanziaria: la tassazione del money transfer

 Nell’intricata giungla della manovra finanziaria approntata dal governo figura una tassazione di cui non si sta parlando molto: si tratta dell’imposizione fiscale relativa ai trasferimenti di denaro e al recupero di quelle cifre che non sono state riscosse mediante il condono di nove anni fa. Nello specifico, i tributi in questione sono stati già decisi e stabiliti, ora sarà compito della Commissione Bilancio del Senato valutare la reale opportunità di tali provvedimenti. Per quel che riguarda il recupero del denaro a cui si faceva riferimento in precedenza, c’è da dire che il prossimo 31 dicembre sarà il termine ultimo da rispettare in maniera perentoria, altrimenti si rischia di ricevere una multa di importo pari alla metà delle somme stesse. Tra l’altro, la Finanza potrebbe decidere in questi casi di controllare in modo ancora più approfondito anche altri periodi d’imposta.

La Coldiretti apre alla tassa sulle bevande gassate

 Anche la Coldiretti ha deciso di scagliarsi contro l’obesità e il cibo spazzatura: uno dei principali fattori scatenanti di questo problema, infatti, viene rinvenuto nel consumo di bevande che presentano anidride carbonica, tanto che ormai la dieta mediterranea viene sempre più snobbata a tavola. Secondo la confederazione dei coltivatori, in particolare, non sarebbe poi così sbagliato seguire l’esempio della Francia, la quale ha recentemente fissato la propria imposizione fiscale in merito alle bibite in questione, in primis quelle più famose prodotte dalle multinazionali americane. È soprattutto il consumo di frutta e verdura che risente di questa passione dei ragazzi, anche quelli del nostro paese.

Salerno quantifica la propria tassa di soggiorno

 La tassa di soggiorno rimane un argomento molto attuale nonostante l’estate sia praticamente agli sgoccioli. Anche il comune di Salerno ha deciso di far conoscere le proprie intenzioni a tal proposito: quale applicazione ci sarà dunque nel capoluogo campano? Anzitutto, bisogna spiegare che l’intento è quello di recuperare quanto verrà perso in bilancio, visto che già si parla di un passivo pari a quindici milioni di euro. Pertanto, il sindaco Vincenzo De Luca ha chiairto che l’imposta avrà un ammontare ben preciso. Il contributo sarà richiesto ai visitatori e le polemiche sono state stroncate sul nascere, con lo stesso primo cittadino che ha rassicurato sul quantitativo esiguo di questa misura fiscale.

Tassazione ambientale: un rimedio contro la crisi?

 Manovra estiva e tassazione ecologica, qualcuno ha pensato a quanto stretta può essere questa correlazione? Le ipotesi più convincenti parlando di un vero e proprio trasferimento di oltre cinquanta miliardi di imposte dal mondo del lavoro a quello delle risorse non rinnovabili, una vera e propria manna dal cielo per l’ambiente. La tassazione in questione dovrebbe quindi aumentare, anche a livello locale, una mossa che non è affatto innovativa, visto che se ne parla già dagli anni Novanta. Stavolta, però, si punta soprattutto a rinvigorire il settore e a dare una risposta pronta e concreta alla crisi economica.

Cgia Ancona contraria all’imposta per l’uso del demanio

 Le imposte presenti o suggerite nel nostro paese sono talmente tante che spesso se ne perde addirittura il conto: in molti casi, poi, può accadere che se ne senta parlare per la prima volta quando invece le discussioni sono state avviate già da diverso tempo. È il caso dell’imposta per l’uso del demanio, un tributo che viene ad essere applicato su base regionale e che ancora non è stato ben digerito dalla Confartigianato Imprese della provincia di Ancona. La Cgia è letteralmente sul piede di guerra, tanto che ha chiesto in modo chiaro ed inequivocabile la sospensione della tassa in questione, la quale esiste ormai da tre anni e che fa riferimento all’Autorità portuale che ha sede nel capoluogo marchigiano. Il problema non è di poco conto, visto che le imprese che sono attive in tale settore hanno conosciuto la notifica fiscale dell’imposta soltanto in questi giorni, ritenendo ingiusto che ci si ricordi delle parti maggiormente coinvolte dopo così tanto tempo e con la beffa degli avvisi di accertamento che sono stati inviati, completi di sanzioni pecuniarie e degli interessi relativi alla mora.

Basilicata: la tassa di soggiorno verrà applicata nel 2012

 In mezzo a tante incertezze per quel che concerne la tassa di soggiorno, qualche punto fermo giunge dalle località lucane: nel caso di una introduzione dell’imposta tanto discussa a livello locale, essa sarà di tipo comprensoriale e di identico importo per ogni struttura ricettiva della Basilicata. Quindi, non si verificheranno nella maniera più assoluta delle discriminazioni di stampo territoriale tra i vari comuni che saranno coinvolti, l’unico obiettivo sarà quello di creare una sorta di “comprensorio ionico” che sia in grado di agire come una entità unica. È la prima volta che si parla in questi termini della tassa e forse può rappresentare il giusto compromesso tra fautori e detrattori. Un altro passo molto importante sarà quello che dovrà compiere la stessa Regione per stabilire nel dettaglio i criteri peculiari che serviranno poi da base di riferimento per il comune turistico.

Taxi, quando la corsa ha validità dal punto di vista fiscale

 Spesso ci troviamo ad avere a che fare, in Italia come in molti altri stati membri, con le ricevute rilasciate dai taxi: questi documenti possono essere considerati dei veri e propri scontrini fiscali? La parola “tassametro” può indurre in errore, tanto è vero che il reale significato della parola vuole indicare più che altro l’importo totale del percorso, al netto di supplementi eventuali. Quindi, il servizio in questione non è molto diverso da quello dei mezzi pubblici, con una conseguente concorrenza dal punto di vista tariffario e una conseguente equiparazione dei biglietti agli scontrini. Le tariffe stesse, però, non sono mai omogenee, così come non lo è la tassazione tributaria del servizio, visto che in diversi casi, come accade a Roma, Berlino e Parigi, il titolo di viaggio non ha alcun valore di tipo fiscale. Come divincolarsi allora? Le ricevute del nostro paese possono essere considerate alla stregua di scontrini dei pedaggi.