Lussemburgo: l’Ue indaga sulle agevolazioni fiscali

 I sospetti fiscali della Corte europea di Giustizia sono andati nella direzione del Granducato del Lussemburgo: lo stato nordeuropeo, uno dei sei firmatari del Trattato di Roma del 1957, presenta attualmente un ordinamento tributario di favore, con abbuoni di imposta in relazione agli investimenti posti in essere dal punto di vista materiale nel territorio che offre in concessione la stessa agevolazione. Strasburgo sta indagando nel dettaglio su un caso che ha visto coinvolta una società navale con sede a Lussemburgo e soggetta a questa specifica imposizione per quel che concerne delle imbarcazioni usate per la navigazione su fiume. In questo caso, comunque, il Fisco nazionale aveva respinto la richiesta di sgravio fiscale proprio alla luce di quanto disposto dal punto di vista normativo.

Zone di confine, pronti i modelli Cdc e 69 in versione bilingue

 Le zone di confine del nostro paese, in particolare quelle a diretto contatto con l’Austria e la Slovenia, si trovano spesso ad affrontare problemi non indifferenti di comprensione linguistica: questo ostacolo diventa ancora di più insormontabile quando si tratta di parlare di dichiarazioni fiscali. L’Agenzia delle Entrate ha quindi deciso di aggiornare le versioni in tedesco e in sloveno dei modelli Cdc e 69, alla luce delle ultime disposizioni normative che sono intervenute nel settore. Che funzionalità hanno questi modelli? Il Cdc viene sfruttato per comunicare i dati catastali relativi alla cessione o alla proroga dei contratti posti in essere alla data del 1° luglio del 2010; il modello 69, invece, è stato ideato per venire incontro a chi deve richiedere la registrazione dei contratti di locazione e affitto. Dunque, si tratta di due adempimenti che riguardano da vicino il comparto immobiliare.

California: il governatore Brown punta al referendum fiscale

 Jerry Brown, governatore dello stato della California, ha un pensiero fisso nella sua mente, quello di dar vita a un referendum fiscale da 9,3 miliardi di dollari: l’intenzione è quella di assestare il deficit di bilancio del vasto stato federale, in modo da anticipare la tornata elettorale che si terrà a giugno. Brown sta dunque cercando di ottenere il sostegno dei Repubblicani per quel che concerne alcuni aumenti relativi alle imposte sul reddito e alla cosiddetta “vehicle tax”. Mantenere due tributi di questo tipo potrebbe infatti significare un bilancio più solido e meno tagli a servizi come l’istruzione e la pubblica sicurezza. Il “Partito dell’Elefante” vorrebbe anche adottare misure per smantellare l’attuale sistema pubblico di pensioni, il quale garantisce livelli di beneficio senza far alcuna distinzione per quel che riguarda i rendimenti, puntando invece su un piano più tradizionale.

Alberghi: l’Iva è dovuta nel paese del committente

 Anche quando si tratta di parlare di camere d’albergo ha senso introdurre la disciplina relativa all’Imposta sul Valore Aggiunto: più in particolare, nell’ipotesi di prestazioni di intermediazione, allora l’Iva è dovuta nella nazione del committente, ma solo se quest’ultimo è anche un soggetto passivo dal punto di vista tributario. Cosa succede invece se lo stesso soggetto è un privato? L’imposta in questione è sempre dovuta, ma nel paese in cui viene posto in essere il servizio alberghiero, vale a dire nel posto in cui è ubicato con esattezza l’immobile coinvolto. Inoltre, i pasti e le bevande dell’albergo vengono a essere fornite, ma non come normale prestazione di ristorazione o di catering, se al contempo non si presenta anche un supporto per quel che concerne il consumo da effettuare in maniera immediata. Tutte queste disposizioni possono essere facilmente estrapolate da uno specifico testo normativo, il Regolamento 282 di quest’anno del Consiglio dell’Unione Europea.

Trasferimento proprietà aziendale: la prova spetta alle Entrate

 Quando si parla di cessione di una determinata azienda o di un suo ramo, bisogna considerare nel dettaglio anche tutti gli aspetti fiscali collegati a questa operazione: l’accertamento della compravendita, infatti, presenta numerosi aspetti di difficile interpretazione, specialmente se si tratta di portare a rettifica i valori che sono stati dichiarati. Questa stessa rettifica non comprende soltanto l’imposta di registro in forma indiretta, ma anche quella diretta e questo lo si può evincere con una certa nettezza dalle pronunce della Corte di Cassazione, la quale ha più volte ribadito il concetto. Comunque, c’è anche chi la pensa in maniera diversa: ad esempio, alcune Commissioni Tributarie Provinciali sono orientati verso pareri contrari. Nello specifico, secondo la Suprema Corte nell’ipotesi di un trasferimento di proprietà aziendale è legittimo l’accertamento da parte dell’amministrazione finanziaria dello Stato.

Australia: dal forum di imprese una nuova tassa sulle miniere

 L’Australia si appresta a ospitare un forum ad ampia partecipazione e di primario interesse dal punto di vista fiscale: in effetti, saranno presenti imprese, unioni lavorative, comunità e università per discutere di una possibile modifica del sistema tributario, visto che il governo di Canberra punta con decisione a guadagnare il sostegno del Parlamento per una nuova imposta sulle miniere. L’intento principale è quello di massimizzare le opportunità offerte dalle risorse primarie della nazione. Il primo ministro Julia Gillard ha sottolineato come il suo esecutivo abbia bisogno di un supporto pubblico importante per le sue ultime proposte in ambito fiscale, tra cui appunto quella che prevede di applicare una tassa sui profitti delle compagnie attive nel comparto minerario, oltre a un tributo volto a finanziare la ricostruzione del paese dopo i devastanti cicloni degli ultimi mesi.

Banche e Sim: l’imposta sostitutiva va versata entro il 16 marzo

 La data del prossimo 16 marzo sarà fondamentale per delle categorie particolari di contribuenti: si tratta infatti, di una scadenza fiscale che andrà a riguardare direttamente gli istituti di credito, le società di intermediazione mobiliare (Sim) e gli intermediari finanziari autorizzati. Di cosa si tratta esattamente? Il riferimento deve andare all’imposta sostitutiva che deve essere versata in relazione al mese di gennaio, vale a dire quel tributo che si applica sulle plusvalenze (il cosiddetto regime del risparmio amministrato) e che va dichiarato utilizzando il consueto modello F24 mediante la modalità elettronica. L’Agenzia delle Entrate ha già provveduto a disciplinare nel dettaglio il settore, dunque si conoscono perfettamente termini e modalità del pagamento. Anzitutto, bisogna precisare che tali contribuenti hanno a disposizione tre diversi codici tributo: cerchiamo di capire il loro utilizzo e la loro utilità.

Cavalli per uso alimentare: la Corte Ue opta per l’Iva tradizionale

 L’ultima questione che ha visto coinvolte l’Olanda e la Commissione Europea ha riguardato l’applicazione dell’Iva a un particolare tipo di importazione e acquisto: in effetti, si è dovuto comprendere se l’imposta relativa alle cessioni a livello intracomunitario di animali vivi, soprattutto cavalli, i quali non sono usualmente sfruttati per la produzione alimentare e per il consumo umano, dovesse essere ridotta o meno. Nello specifico, Bruxelles aveva chiesto spiegazioni allo stato nordeuropeo per quel che concerneva l’aliquota dell’Iva. Il governo di Amsterdam aveva infatti optato per un’imposta ridotta, così come previsto dalla propria normativa interna, ma aveva anche precisato che quest’ultima doveva essere adeguata alle disposizioni continentali entro il 1° gennaio del 2007. Il termine in questione è scaduto e nel 2008 la stessa Olanda ha fatto presente alla Commissione di non voler adottare alcun provvedimento per riportare all’Iva all’aliquota classica, quella del 20%.

L’Ungheria è pronta ad abolire le tasse anti-crisi nel 2012

 Il governo ungherese ha mostrato la propria disponibilità ad abolire le crisis tax nei settori delle telecomunicazioni, del commercio al dettaglio e dell’energia dopo il 2012: la presa di posizione della nazione magiara non è di poco conto, anzi si inquadra perfettamente nella riforma straordinaria del fisco che verrà avviata a partire dal 2013, così come ha annunciato anche il segretario di Stato del ministero dell’Economia, Andras Karman. Lo stesso Karman ha precisato come i tributi aggiuntivi verranno completamente eliminati il prossimo anno grazie alle misure implementate dal governo di Budapest, a conferma che la ripresa economica è partita in maniera soddisfacente a queste latitudini. Il segretario ha inoltre chiarito come l’esecutivo ungherese sia pronto a pianificare un miglioramento del budget di bilancio di circa 550 miliardi di fiorini (2,8 miliardi di dollari) sempre nel 2012, mentre gli incrementi economici saranno pari a 900 milioni di fiorini nel 2013 e nel 2014.

Doppie imposizioni: siglati accordi con Moldova e Azerbaigian

 La Gazzetta Ufficiale della Repubblica dello scorso 24 febbraio contiene due disposizioni molto importanti dal punto di vista degli accordi fiscali internazionali: in questo supplemento, infatti, sono inseriti due testi normativi che hanno di fatto ratificato e reso esecutive le intese poste in essere dal nostro paese con due nazioni, l’Azerbaigian e la Moldova. Il Parlamento aveva già fornito da tempo il proprio parere positivo in questo senso. Di cosa si tratta esattamente? Anzitutto, bisogna precisare che la convenzione con la Repubblica Azera è stata stipulata a Baku nel 2004, mentre quella con l’ex stato sovietico risale al 2002 quando il nostro governo e quello di Chisinau si incontrarono a Roma. Nel dettaglio, gli accordi contemplano tutte le misure che sono volte ad evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, oltre che a prevenire le evasioni fiscali.

Dazi doganali nulli nell’ipotesi di farmaci “puri”

 Gli euro giudici di Strasburgo sono giunti a un’altra conclusione fondamentale dal punto di vista tributario: in effetti, interpretando il regolamento comunitario 2658 del 1987 (“Nomenclatura tariffaria e statistica ed Tariffa Doganale Comune), si è potuto portare maggiore chiarezza nell’ambito dell’esenzione dai dazi doganali dei prodotti farmaceutici che fanno parte di determinate categorie. I casi più particolari, in tal senso, hanno diviso l’amministrazione finanziaria olandese e una società che opera a livello nazionale, dato che bisognava comprendere la reale applicazione del beneficio tributario in questione a quei prodotti che sono composti da altre sostanze piuttosto che essere farmaci “puri”. Il prodotto relativo alla controversia veniva soggetto nel 2002 e nel 2003 all’immissione in libera pratica.

Germania, nuova tassazione per i prezzi dei biglietti aerei

 Un incremento pari a 0,6 punti percentuali: ammonta a tanto il rincaro delle tariffe aeree relative alla Germania nel corso del mese di gennaio, un dato che giunge direttamente dallo Statisches Bundesamt Deuschland (Destatis), l’Istat in salsa teutonica, il quale ha messo in evidenza un trend piuttosto inconsueto per questo settore e per questo specifico periodo. Ma la spiegazione è semplice. L’aumento deve essere collegato a una specifica legge, l’Aviation Tax Act, un provvedimento del governo di Berlino che ha agevolato senz’altro le differenze tra tariffe dei voli tedeschi (+8,3%) e quelli europei (+2,6%). Tra l’altro, a livello internazionale queste stesse tariffe tendono invece a diminuire in maniera considerevole.

L’Ecofin illustra come contrastare l’evasione fiscale

 Il fisco rimane un argomento di primo piano per quel che concerne gli stati dell’Unione Europea: è per tale motivo che il Consiglio dell’Ecofin ha voluto rendere più solido il sistema informativo in questo specifico ambito. Il meeting in questione si è tenuto tre giorni fa e ora se ne possono conoscere nel dettaglio i dibattimenti. In particolare, i ministri delle finanze dell’Ue hanno mostrato un forte interessare nel contrastare in maniera più efficace l’evasione, magari revisionando in parte la direttiva 799 del 1997 (“Reciproca assistenza fra le autorità competenti degli Stati Membri nel settore delle imposte dirette”) e attraverso una stretta cooperazione amministrativa. Il Consiglio ha richiesto espressamente che gli standard fissati dall’Ocse a proposito della trasparenza tributaria siano rispettati in maniera piena anche all’interno dell’Unione; in tal caso, verranno contemplate ben otto categorie di reddito e di capitale.

Sacchetti di plastica: la tassazione può ridurne l’impiego

 Il 2011 è l’anno del definitivo tramonto dei sacchetti di plastica: si tratta, in effetti, di uno strumento che ha provocato un peggioramento non indifferente dell’ecosistema, dunque è necessario trovare un rimedio rapido ed efficace per il suo smaltimento. L’India è stato il primo paese a bandire i sacchetti addirittura undici anni fa, ma un po’ tutta l’Asia e l’Africa si sono contraddistinte per delle decisioni analoghe negli anni passati (ad esempio in Bangladesh o in Uganda). Nel nostro paese questo divieto vale soltanto dallo scorso 1° gennaio, ma l’Unione Europea non ha ancora precisato termini e modalità della messa al bando di buste e sacchetti in modo da armonizzare maggiormente la normativa in questione. Una delle soluzioni più dibattute è quella dell’imposizione fiscale: adottare una tassa che vada a colpire tale ambito significa essenzialmente consentire il concorso alle spese pubbliche, ma anche penalizzare un settore economico e dei consumi ben precisi.