Il nuovo anno non è ancora cominciato e già si prospettano dei giorni difficili per quel che riguarda gli aspetti tributari: l’ultima novità in questo senso si riferisce all’accisa sulle esportazioni di petrolio, visto che la Repubblica presidenziale del Kazakistan ha deciso di voler aumentare da venti a quaranta dollari per tonnellata l’importo preciso relativo a questo tributo. La misura in questione, la quale verrà resa operativa a partire dal prossimo 1° gennaio, non veniva applicata da diverso tempo (si era giunti addirittura all’esorbitante prezzo di 203 dollari), ma la crisi economica ha provocato una sorta di “ritorno in grande stile”. Ci sono degli obiettivi specifici e, in caso affermativo, non si teme un nuovo fallimento di questa tassa?
Imposte
Ifel, il contributo deve essere versato da tutti i Comuni
La sigla Ifel identifica nel nostro paese l’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale, vale a dire la fondazione che ha attribuito ai comuni italiani l’obbligo di fornire adeguate attività accertative e processi telematici: una sentenza di circa un mese fa da parte della Corte dei Conti della regione Piemonte ha chiarito alcuni aspetti fiscali relativi proprio a questo ente. Si tratta, in effetti, della delibera 52 dello scorso 22 settembre, la quale ha precisato che anche quei comuni che si trovano in regime di riscossione diretta hanno l’obbligo di versare il contributo relativo all’Ifel. Questo contributo ammonta tendenzialmente allo 0,8 per mille del gettito dell’Imposta Comunale sugli Immobili, ma spesso ha dato luogo a diversi dubbi concernenti l’interpretazione.
Attività rimpatriate, l’imposta in eccesso si recupera con l’F24
Le somme che sono state versate in eccesso per quel che concerne il cosiddetto scudo fiscale e che devono quindi essere rimpatriate nel nostro paese per la relativa regolarizzazione, possono essere compensate mediante l’utilizzo del modello F24, insieme anche ad altre imposte: in sintesi, è questo il principio di base che emerge dalla lettura della risoluzione 107/E che l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato qualche giorno fa e che si riferisce, per l’appunto, alle attività detenute all’estero in modo illegale. La soluzione compensatoria, comunque, può essere adottata a prescindere che si tratti di una restituzione fiscale o di un errore nel pagamento in questione. Occorre anche ricordare che l’imposta per le attività rimpatriate è di tipo straordinario. La pubblicazione del documento da parte della nostra amministrazione finanziaria si è resa necessaria alla luce di alcuni chiarimenti da elencare riguardo allo scudo.
Tasse aeroportuali: Sabelli (Alitalia) pensa ad aumento, Codici contrario
Le parole pronunciate ieri da Rocco Sabelli, amministratore delegato di Alitalia, al termine del Biztravel Forum, sono state inequivocabili e fanno ben comprendere quali siano le intenzioni della Magliana in merito alla gestione aeroportuale: il top manager, infatti, si è detto non ostile a un possibile adeguamento della relativa tassazione, una operazione che però avrebbe senso soltanto nel caso in cui i ricavi ottenuti fossero utilizzati per migliorare le infrastrutture, soprattutto quelle romane. L’intervento in questione si era reso necessario alla luce delle pressanti richieste delle società che gestiscono gli scali, fortemente intenzionate a ottenere un incremento delle imposte pari a tre euro per ogni singolo passeggero.
Irpef, Iva e Irap: cosa cambia con il federalismo
Quello del federalismo fiscale è e sarà nel nostro Paese un processo lento e lungo visto che solo nel 2018 si arriverà ad una piena e totale attuazione che stravolgerà i meccanismi di tassazione con lo Stato che, in particolare, non staccherà più “assegni” a Province ed Enti locali, e con un’autonomia fiscale che sul territorio dovrebbe garantire autosufficienza e meno sprechi con vantaggi per tutti. Questo è quanto ci si aspetta, ma chiaramente solo davanti ai fatti compiuti ed ai dati ufficiali si potrà capire se effettivamente il nuovo modello federalista potrà, tra l’altro, contribuire ad arrestare un’emorragia caratterizzata da un debito pubblico che, anno dopo anno, non fa purtroppo altro che aumentare. E allora, cosa accadrà nel breve, nel medio e nel lungo termine per imposte come l’Irpef, l’Irap e l’Iva?
L’Agenzia delle Dogane promuove la nuova cartella di pagamento
Risale ormai allo scorso 20 marzo il provvedimento con cui l’Agenzia delle Dogane ha provveduto a istituire quelle che sono le avvertenze relative al modello della propria cartella di pagamento esattoriale: come è noto, si tratta di quelle somme che sono state iscritte a ruolo dalla nostra amministrazione finanziaria, ma in tal caso queste stesse avvertenze sono state profondamente revisionate. In effetti, le modifiche hanno riguardato proprio tale ambito, in particolar modo le tipologie dei pagamenti iscritti a ruolo dalle Dogane, una operazione che si è resa necessaria per ottenere un quadro sempre più chiaro ed esaustivo di informazioni fiscali da destinare al contribuente. Il foglio delle avvertenze rappresenta un documento molto importante in questo senso, visto che in esso sono contenute le indicazioni principali per quel che concerne il modo con cui effettuare la richiesta di sospensione del versamento tributario.
Valute estere: il Tuir dispone le plusvalenze da cessione
Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (meglio noto con la sigla Tuir; si tratta del Dpr 917 del 1986) contiene delle norme e dei riferimenti molto importanti anche per quel che concerne l’ambito delle valute straniere: il Fisco e il Forex vanno dunque di pari passo, visto che, nello specifico, l’articolo 68 di questo testo normativo determina in modo chiaro quelle che sono le plusvalenze delle divise estere, mentre altrettanto importante è l’articolo 92, il quale provvede a valutare le relative rimanenze. In pratica, ci stiamo riferendo a quelle disposizioni del Tuir che rendono strettamente necessario l’accertamento su base mensile delle monete straniere, un’operazione che viene posta in essere appunto dall’Agenzia delle Entrate. Pochi giorni fa, tra l’altro, è stato pubblicato un apposito provvedimento che consente di chiarire ogni aspetto relativo al mese di agosto.
Imposta di registro: a Como evaso quasi un milione di euro
Non finiscono mai di stupire gli episodi di evasione fiscale che coinvolgono il nostro paese: l’ultimo di essi ha visto protagonista la città di Como e in particolare due società attive nella grande distribuzione e con la sede nella città lombarda. Che cosa è successo esattamente? Le aziende in questione avevano posto in essere una struttura finanziaria davvero particolare, la quale aveva appunto il fine ultimo di ottenere un sostanzioso risparmio relativo all’imposta di registro. L’intero giro d’affari di questa evasione ammontava a circa 940.000 euro, una somma piuttosto importante; ciò nonostante, l’Ufficio Territoriale comasco è riuscito a scoprire la frode e a recuperare il denaro “nascosto” al Fisco. L’elemento che ha maggiormente insospettito questo ufficio è stato il conferimento del ramo d’azienda da una società all’altra. Di solito, come è noto a tutti, questa operazione è assolutamente lecita, ma l’obiettivo delle parti era quello di far confluire il ramo aziendale saltando in pieno il passaggio relativo all’assoggettamento dell’operazione al tributo appena citato, il cui valore era determinato in proporzione all’atto del trasferimento.
Rovigo: tre centri medici si appoggiavano fiscalmente a Madeira
Si conosceva già tempo il regime fiscale agevolato praticato da Madeira: l’arcipelago portoghese viene infatti considerato da tempo una zona franca in questo senso e una conferma è giunta proprio dal nostro paese. Gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate di Rovigo hanno consentito di portare alla luce una evasione da ben 700.000 euro, una somma che non si deve sottovalutare, visto che si riferisce a tre centri medici del capoluogo veneto. Che cosa è successo con esattezza? Le strutture in questione emettevano delle fatture fiscali false mediante il determinante operato di una società che aveva sede appunto nell’Isola di Madeira; tra l’altro, i centri coinvolti nell’indagine della nostra amministrazione finanziaria erano convenzionati anche col Servizio Sanitario Nazionale.
Attività agricole connesse: ecco i beni collegati al Tuir
La pubblicazione che è stata effettuata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 10 settembre ha avuto una rilevanza notevole dal punto di vista fiscale e tributario, in particolare per quel che concerne l’ambito del settore primario: in effetti, un apposito testo normativo, il Decreto dello scorso 5 agosto (si tratta di una legge appositamente individuata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) ha provveduto a indicare nel dettaglio quali sono i beni che possono diventare oggetto delle cosiddette “attività agricole connesse” (come recita espressamente l’articolo 2135 del codice civile, queste attività sono quelle che sono poste in essere dall’imprenditore agricolo e che sono dirette alla conservazione, manipolazione, trasformazione e commercializzazione di un determinato fondo).
Equitalia prolunga l’orario dei propri servizi fino alle 15,30
Ci sono delle novità piuttosto importanti annunciate da Equitalia in relazione agli orari in cui verranno a essere erogati i relativi servizi fiscali e di assistenza: in effetti, facendo riferimento alle sedi di Salerno e Napoli, proprio a partire dalla giornata di oggi gli sportelli della società riscossione saranno aperti anche nelle ore pomeridiane, prolungando dunque l’arco temporale. Ovviamente, questa decisione è stata adottata per rendere più snello il lavoro da svolgere in questi luoghi, pertanto le sedi privilegiate saranno quelle in cui solitamente si registra un’affluenza più alta rispetto al normale; c’è comunque da dire che si tratta più che altro di una sorta di esperimento, volto a comprendere la reale portata novità, in modo da “esportarlo” poi anche ad altri sportelli. Equitalia ha intenzione di rendere più efficace il proprio operato, cercando di rendere migliore il rapporto tra essa stessa e i contribuenti che sono coinvolti nelle dichiarazioni.
Ici americana: a Naples è previsto un incremento del 10%
Ici e Napoli, “il matrimonio non s’ha da fare”, si potrebbe dire, citando una celebre frase manzoniana: ma non ci stiamo riferendo alla splendida città campana, bensì a Naples, la contea più ricca di tutta la Florida, la quale deve questo nome al suo paesaggio per certi versi simile a quello partenopeo. In effetti, il comune statunitense deve fare i conti con gli attuali problemi del comparto immobiliare e i suoi relativi e alti costi. La crisi è divenuta una realtà da due anni a questa parte, ma una ricetta risolutrice, seppur impopolare, sembra essere stata trovata; in effetti, si è pensato di aumentare l’imposta sulla proprietà (si tratta dell’Ici a stelle e strisce) di almeno dieci punti percentuali rispetto al livello che era stato raggiunto poco prima del momento negativo.
Germania, l’austerity provoca la tassazione dei voli di linea
La parola “austerità” in Germania non è più soltanto un concetto astratto, ma sta diventando realmente un dato di fatto; una conferma in questo senso è giunta dall’ultima approvazione da parte del governo di Berlino per quel che riguarda il mondo delle tasse, visto che si intende seriamente riassestare il deficit di bilancio, un obiettivo ambizioso da raggiungere entro quattro anni. Questo stesso piano di austerity si accompagna in effetti all’applicazione di una nuova imposta, la quale avrà un ammontare compreso tra gli 8 e i 45 euro e riguarderà i voli di linea, prendendo quindi come riferimento i chilometri che sono stati percorsi dall’aereo. La tassa in questione è stata annunciata dal cancelliere Angela Merkel e si riferisce a un piano economico più ampio lanciato qualche mese fa: in particolare, il testo normativo parla espressamente dei livelli tributari da introdurre in questo caso.
Obama propone delle facilitazioni per la tassa sulle imprese
La proposta che intende avanzare questa settimana il presidente statunitense Barack Obama si riferisce essenzialmente all’ambito fiscale a stelle e strisce: in effetti, l’intenzione è quella di incrementare le agevolazioni per quel che riguarda la tassa sulle imprese, in modo da potenziare la spesa federale e sostenere l’economia interna, alle prese con la difficile situazione occupazionale. Proprio nel corso della giornata di domani, Obama annuncerà questi incentivi allargati, un progetto che vuole incoraggiare gli investimenti imprenditoriali, così come è emerso da una indiscrezione anonima dell’amministrazione. Tra l’altro, dalla Casa Bianca giungeranno anche altre proposte tributarie, in particolare il perfezionamento di una imposta sul credito per le imprese relativa alla ricerca e allo sviluppo.