Olanda: nuova tassa sui proventi del gioco d’azzardo

 Il gioco d’azzardo online è diventato un po’ più oneroso, almeno per quel che riguarda gli appassionati olandesi del gioco del poker e delle altre sue varianti: in effetti, è ormai entrata in vigore da circa un mese la nuova imposta nazionale che va a colpire proprio i proventi che derivano da questo business che ha conosciuto negli ultimi anni una fortuna crescente. Febbraio è stato il primo mese, all’interno del territorio dei Paesi Bassi, in cui tutti i guadagni realizzati mediante il gaming online sono stati sottoposti al relativo carico fiscale. Perché si è arrivati a una decisione di questo tipo? Il provvedimento che ha stabilito nel dettaglio i versamenti da effettuare è stato adottato dal governo olandese; si tratta, nello specifico, del Betting and Gaming Tax Act, testo normativo che impone agli scommettitori e, in un senso più lato, a qualunque soggetto abbia ottenuto delle vincite relative a premi superiori a 454 euro, grazie soprattutto all’abilità nel gioco d’azzardo, di versare all’amministrazione finanziaria una cifra abbastanza consistente dell’incasso, vale a dire il 29% del totale. La legge presenta inoltre un’interessante particolarità.

 

Equitalia: più riscossione e meno ganasce fiscali

 Nel 2009 l’attività di Equitalia è stata caratterizzata da maggiori importi riscossi tra tributi, sanzioni ed interessi, ed un numero minore di ipoteche e di ganasce fiscali. In particolare, secondo quanto reso noto da Equitalia nei giorni scorsi, l’Agente pubblico della riscossione ha recuperato nei dodici mesi ben 7,7 miliardi di tributi evasi comprensivi delle sanzioni e degli interessi previsti ed applicati per Legge. Questo è avvenuto sia grazie ad una maggiore efficienza nelle attività di riscossione, sia a seguito di una migliore collaborazione tra il Fisco ed i contribuenti, con la conseguenza che nelle casse dello Stato sono arrivati più soldi. In particolare, tutte le somme incassate, da destinare poi in servizi e beni per la collettività, sono state in toto riversate agli Enti creditori, ovverosia, tra gli altri, i Consorzi, i Comuni, l’Erario e l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale.

Libri sociali: entro il 16 marzo il versamento della tassa forfetaria

 Le società di capitali sono chiamate al pagamento della concessione governativa, relativa alla numerazione e bollatura dei libri sociali (ci si riferisce, in particolare, al libro dei soci, a quello delle obbligazioni e delle adunanze e al libro del consiglio di amministrazione): mancano esattamente due settimane alla scadenza fiscale in questione, visto che il prossimo 16 marzo sarà il termine ultimo per completare il versamento della tassa senza incorrere in sanzioni pecuniarie aggiuntive. Si tratta, nello specifico, di una tassa forfetaria e a cadenza annuale: sono soprattutto le spa, srl, le sapa, le società consortili a responsabilità limitata e i consorzi tra enti territoriali a dover provvedere in questo senso, vale a dire tutti quei soggetti che sono dotati di un capitale sociale o di un fondo di dotazione che ha per oggetto esclusivo un’attività commerciale. Anche le società in liquidazione ordinaria e quelle che sono sottoposte alle procedure concorsuali dovranno versare la relativa imposta. A quanto ammonta esattamente il tributo?

 

Fondi rustici 2009: scade domani il termine per la registrazione

 Scade domani l’ultimo termine disponibile per quel che riguarda la registrazione, da effettuare in un’unica soluzione, dei contratti d’affitto stipulati nel 2009 in relazione ai fondi rustici: bisogna ricordare, inoltre, che il termine in questione è stato scelto per non far incorrere i contribuenti in sanzioni pecuniarie, pagando nei tempi la relativa imposta. In particolare, attraverso questo versamento fiscale, i soggetti interessati effettuano una denuncia annuale cumulativa e gli adempimenti richiesti dall’amministrazione finanziaria per la locazione dei fondi rustici (il testo normativo di riferimento è il Dpr 131 del 1986). Si tratta, nello specifico, di una procedura semplificata, la quale permette di porre in essere la registrazione mediante un singolo atto che contiene tutti i contratti di affitto firmati nell’anno di riferimento.

 

Fisco italiano: non solo tasse, c’è anche la burocrazia

 Nel nostro Paese in materia fiscale non c’è solo il problema legato alle tasse ed in particolare ad una pressione fin troppo elevata; a questo infatti si aggiunge quello della burocrazia fiscale in virtù del fatto che sovente in materia di fisco e tributi, tra risoluzioni, direttive, norme tributarie e circolari ministeriali le “regole del gioco” in Italia cambiano in continuazione. Questo, in sintesi, è lo scenario descritto da Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, in base ad un calcolo effettuato, addirittura per difetto, da KRLS Network of Business Ethics che, per conto dell’Associazione, ha provveduto a conteggiare il numero di nuove norme tributarie che in Italia vengono emanate ogni anno. Ebbene, KRLS Network of Business Ethics ne ha contate ben 62.500, con la conseguenza che l’Italia non è solo primatista in Europa per l’evasione, ma anche per la burocrazia fiscale.

L’Agenzia delle Entrate rivede le regole di ipoteche e sequestri

 Il Fisco ha provveduto a rendere più incisive le recenti modifiche normative che sono intervenute in merito alle misure cautelari da adottare al fine di garantire la riscossione delle imposte evase: tali misure, in effetti, possono essere adottate non solo in relazione alle principali sanzioni, ma anche sui tributi. Tra l’altro, il ricorso a questi strumenti rimane valido perfino quando il contribuente vita la lite con l’amministrazione finanziaria, definendo il rapporto tributario “in pac”. Secondo la stessa Agenzia delle Entrate, come è stato precisato in un’apposita nota, le misure cautelari vengono poste in essere sia quando il contribuente può ancora aderire ai contenuti di un verbale o di un invito, sia in un momento successivo all’adesione. In sostanza, sono questi i punti salienti della risoluzione 4/E, la quale ha illustrato alcuni chiarimenti volti a contrastare i fenomeni di evasione da riscossione. Anzitutto, è stato spiegato che le Entrate possono chiedere l’iscrizione dell’ipoteca sui beni del soggetto debitore e l’autorizzazione al sequestro conservativo, anche a tutela dei crediti relativi ai tributi.

 

Il sistema del marchio Ue ha efficacia dal momento della registrazione

 Il marchio che rappresenta dal punto di vista commerciale l’Unione Europea può essere tutelato sin dal momento in cui si presenta la domanda di registrazione all’Uami (si tratta dall’Ufficio per la registrazione dei marchi, disegni e modelli dell’Ue): quindi, si può parlare, a ragione, di una delle condizione essenziali per la validità sull’intero territorio europeo, ma bisogna precisare che sarebbe impossibile limitarne la portata geografica ai soli stati membri. La validità del marchio in questione è di dieci anni, i quali possono essere rinnovati per altri periodi simili, attribuendo al titolare un livello di protezione davvero totale. Tale marchio è inoltre esclusivo, visto che si può vietarne l’utilizzo sul mercato senza che sia stata posta in essere alcuna autorizzazione da parte del titolare: in particolare, si può vietare l’apposizione del marchio registrato sui prodotti e l’uso dello stesso nella corrispondenza commerciale o nella pubblicità. Come funziona dunque questa registrazione?

 

Niente tasse governative per l’iscrizione alla scuola dell’obbligo

 Finalmente gli studenti che si trovano in età di obbligo scolastico possono tirare un sospiro di sollievo: in effetti, essi non sono tenuti in alcun modo a versare le tasse governative per ottenere l’iscrizione alla stessa scuola. Si tratta di un esonero fiscale molto importante, il quale, tra l’altro, non si riferisce ai soli ragazzi che frequentano le elementari e le medie (l’esonero, in questo caso, è già previsto per legge), ma anche per gli studenti delle classi prime, seconde e terze delle scuole superiori. Inoltre, importante novità, sono inclusi nel novero anche coloro che sono iscritti ai percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale, solitamente predisposti in accordo con le Regioni. La conferma di tale gratuità è giunta direttamente da Viale Trastevere, sede del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca: in proposito, è stata emanata un’apposita circolare, la quale precisa appunto che gli studenti fino a 16 anni sono esonerati dal pagamento delle tasse da versare all’Erario per la frequenze al prossimo anno scolastico.

 

Equitalia concede altri sei mesi agli abruzzesi per la riscossione

 C’è un’importante novità per quel che riguarda gli adempimenti fiscali e i contribuenti abruzzesi colpiti lo scorso 6 aprile dal terremoto: Equitalia, la nota società pubblica incaricata della riscossione nazionale dei tributi, ha infatti deciso di venire incontro a questi cittadini, così duramente colpiti dal terribile evento ed ha emanato una direttiva con la quale si va a recepire un’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri. Per essere più precisi, si tratta dell’ordinanza 3837 dello 30 dicembre 2009; in base a questa disposizione, si procede alla proroga del termine di scadenza relativo alla sospensione degli adempimenti e dei versamenti al fisco, nonché dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali. La proroga in questione è di altri sei mesi rispetto alla scadenza originaria, la quale era stata fissata proprio in questi giorni.

 

Le imprese Ict chiedono la modifica della tassa sull’innovazione

 Il settore Ict è in fermento ed è pienamente unito contro il decreto che ha rivisto i compensi relativi alla copia privata in Italia: una legge, questa, che viene ritenuta troppo penalizzante nei confronti dell’innovazione e quindi da modificare. In particolare, il presidente di Confindustria Anie (l’associazione che riunisce le imprese elettrotecniche ed elettroniche), Guidalberto Guidi, quello di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Stefano Pileri, quello di Assinform, Paolo Angelucci e quello di Assotelecomunicazioni-Asstel, Stefano Parisi, hanno accolto con molta sorpresa il provvedimento in questione; la richiesta, in questo caso, rivolta al Ministero dei Beni Culturali, è quella di cambiare il decreto, il quale andrebbe a ignorare completamente le raccomandazioni e le motivazioni avanzate dall’industria del settore.

 

Equitalia: nel 2009 boom per le dilazioni di pagamento

 Nell’anno che ci siamo lasciati alle spalle il gruppo Equitalia ha autorizzato, in materia di saldo di debiti fiscali, la bellezza di 445 mila rateazioni con un rialzo del 155% rispetto al 2008; a fornire questo dato è la stessa Equitalia nel sottolineare come siano state concesse dilazioni per un controvalore pari ad oltre dieci miliardi di euro. Il forte incremento del saldo a rate del debito fiscale è chiaramente frutto anche del difficile quadro congiunturale, ma ciò nonostante Equitalia ha raggiunto ottimi risultati dalla lotta all’evasione, visto che, in base agli ultimi dati disponibili, proiettati sull’intero 2009, c’è stata una crescita delle somme recuperate dalle riscossioni da ruolo del 7% a 7,5 miliardi di euro rispetto al 2008, mentre la crescita è del 12% se confrontata con l’anno 2007.

Disastro di Viareggio: rinviate le scadenze fiscali per i sopravvissuti

 Sono passati ormai sei mesi dall’immane sciagura ferroviaria che ha sconvolto Viareggio: anche l’amministrazione finanziaria ha deciso di scendere in campo per offrire il proprio sostegno a quei cittadini che hanno subito gravi danni dall’evento dello scorso mese di giugno. L’ordinanza 3834 del presidente del Consiglio dei ministri contiene infatti tutte quelle disposizioni che sono state poste in essere per far fronte a questa situazione di emergenza ed è stata pubblicata proprio due giorni fa in Gazzetta Ufficiale. Cosa è contenuto in questo importante documento? Si tratta della sospensione dei termini per gli adempimenti e i versamenti fiscali in favore di tutti quegli abitanti, esercenti e loro dipendenti che sono stati colpiti in maniera grave dall’incidente: è previsto, infatti, che i contratti di surroga e di cessione del credito, stipulati tra il commissario delegato e coloro che usufruiscono dei contributi e dei rimborsi della precedente ordinanza, vengano esentati dalle imposte di bollo e da quelle di registro.

 

Bollo auto dal tabaccaio? 32 centesimi in più per l’operazione

 È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che provvede a rimodulare il compenso per la riscossione del bollo auto: dal prossimo 1° aprile infatti, il bollo che verrà pagato presso le tabaccherie verrà a costare 32 centesimi di euro in più. Il testo normativo a cui si faceva riferimento prima è il Dpcm 186 del 2009, secondo il quale il compenso per ogni operazione relativa alla riscossione passa dal precedente importo di 3.000 lire (quindi 1,55 euro) a un euro e 87 centesimi. Si tratta di una importante novità, se si tiene conto del fatto che la vecchia cifra relativa al versamento era ancora stabilita in lire: essa era stata stabilita in seguito all’espressa autorizzazione a riscuotere le tasse automobilistiche anche da parte degli esercenti dei negozi di tabacchi ed era inoltre stazionaria da ben dodici anni.

 

Evasione fiscale: “stanati” 276 mila furbi in otto anni

 Grazie all’ottimo lavoro svolto dalle Fiamme Gialle nel periodo dal 2001 al 2008, la lotta all’evasione fiscale ha portato in Italia ad una media di 50 milioni di euro al giorno di imponibile evaso che è venuto “a galla”. A far presente questo dato è stato Giuseppe Bortolussi della CGIA di Mestre in scia al fatto che in otto anni di lotta e contrasto all’evasione, dal 2001 al 2008, sono stati recuperati la bellezza di 147 miliardi di euro di imponibile a fronte di 276 mila furbi, ovverosia evasori totali o parziali a vario titolo sia nel lavoro autonomo, sia in quello dipendente con le assunzioni in nero. L’Ufficio Studi della CGIA di Mestre ha analizzato l’andamento dell’imponibile evaso dal 2001 al 2008, rilevando come il biennio 2007-2008 sia stato il migliore, e come dai 15,28 miliardi di euro di imponibile evaso ed emerso nel 2001 si sia arrivati, con una crescita dell’80%, ai 27,49 miliardi di euro del 2008.