La Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori) sta esaminando e approfondendo un’iniziativa fiscale collegata al proprio campo operativo: in effetti, la compagnia avrebbe in mente di estendere l’applicazione della tassa che è già in vigore sull’acquisto di masterizzatori, videoregistratori, ma anche personal computer e telefoni cellulari. L’annuncio è arrivato da Stefano Parisi, amministratore delegato di Fastweb, nonché presidente di Asstel, l’associazione che rappresenta le imprese operanti nell’ambito delle telecomunicazioni: l’occasione per l’intervento dello stesso Parisi sono state le Giornate di studio marconiane, evento organizzato dalla fondazione Ugo Bordoni. Questo discorso è entrato anche nel merito dell’incontro avuto da Parisi presso il ministero dei Beni e delle attività culturali; in particolare, è stato precisato che, proprio a seguito di questo incontro, è stato deciso di ampliare il raggio d’azione del tributo a cui ci riferivamo in precedenza, una imposta che va solitamente a gravare sull’acquisto di apparati di telecomunicazione da utilizzare per duplicare i contenuti (appunto masterizzatori e videoregistratori), insieme a computer e cellulari.