Monopoli di Stato e Ctd: le scelte sulla tassazione

 L’ultima decisione fiscale dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (Aams) è stata definita addirittura come “clamorosa”: in effetti, l’ente in questione ha reso pubblica una circolare che mette ben in evidenza il trattamento tributario da riservare al mercato delle scommesse e al cosiddetto gioco offshore in generale. I Monopoli hanno dunque deciso di fare chiarezza in merito all’imposta unica sulle scommesse e sui concorsi a pronostici, così come emerge da un testo normativo ben preciso, la Legge 220 del 2010 (le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato, per intenderci la legge di stabilità relativa al 2011). Le novità riguardano anche il web e gli operatori di nazionalità straniera.

Come funziona la nuova IRI sulle imprese

 Il nome fa pensare a qualcos’altro, l’Istituto per la Ricostruzione Industriale, ma ormai bisognerà abituarsi ad associare la sigla Iri all’ambito tributario: si tratta, infatti, dell’Imposta sul Reddito Imprenditoriale, una misura introdotta di recente dal governo Monti e che ha modificato alcuni aspetti del regime fiscale dei professionisti. Si sta parlando di uno dei cardini della riforma fiscale tanto discussa nei mesi precedenti, il quale ha di fatto messo sullo stesso livello le partite Iva e le imprese attraverso il blocco della determinazione del reddito con il cosiddetto criterio di cassa. Questa imposta prevede che la base imponibile sia calcolata attraverso la differenza tra i ricavi e i costi che sono stati maturati in maniera effettiva.

Pressione fiscale alle stelle sulle PMI

 La discussione in Italia è orientata sulla crescita da quando la crisi ha colpito il Paese, ma nella realtà dei fatti, cosa si è fatto per promuovere il rilancio delle piccole e medie imprese e dei consumi? Tutti gli interventi messi in opera fino ad oggi hanno riguardato per la maggior parte l’aumento della pressione fiscale su cittadini (basti pensare alla reintroduzione dell’ICI chiamato ora IMU) e sulle imprese, con un taglio netto ai finanziamenti ed agli incentivi sulle nuove iniziative.

Quali sono le riforme orientate alla crescita? Praticamente nessuna. A fermare ancora di più i consumi, le assunzioni ed il mercato del lavoro in generale c’è un aumento complessivo della pressione fiscale sulle PMI senza precedenti, che ci distanzia in maniera netta dalla Germania, punto di riferimento attualmente in area Euro.

Tassa di soggiorno a Napoli: albergatori in rivolta

 La tassa di soggiorno è ormai realtà anche a Napoli: ci si sta abituando al fatto che la maggior parte dei comuni italiani si affidi a tale imposta per ottenere nuove risorse in grado di assestare i loro bilanci pericolanti. Nel caso della città partenopea esistono tariffe ben precise, vale a dire un euro per quel che riguarda gli alberghi che sono contrassegnati con due stelle, fino ad arrivare a un massimo di quattro euro per le strutture ricettive più lussuose. La misura fiscale in questione, invece, non ricomprende gli hotel che vantano una sola stella e i cosiddetti bed&breakfast, in modo da evitare che la tassa colpisca le fasce più giovani di età.

A Veronafil la nuova edizione del Catalogo Marche da Bollo

 Fra due giorni esatti prenderà il via Veronafil, la manifestazione che è stata organizzata dall’Associazione Filatelici Numismatica Scaligera e che intende promuovere la cultura della filatelia e del collezionismo: come si evince facilmente dal nome stesso, la città in cui si svolge l’evento è Verona, con molte sezioni che comprendono i francobolli, le monete, l’hobbystica, le stampe, l’antiquariato e le cartoline. Ci sarà poi spazio anche per le tasse, ma non in termini di imposizione fiscale, bensì sempre in conformità dello spirito in questione. In effetti, oltre ai collezionisti appena menzionati, bisogna senza dubbio ricordare la possibilità di acquisto dell’ultima edizione del Catalogo Marche da Bollo 2012-2014, un’opera che beneficia dell’edizione della casa Unificato.

La Banca Mondiale pensa a una tassa sull’acqua

 I prossimi quarant’anni della Terra a livello ambientale non sono purtroppo incoraggianti: le stime più accreditate parlano infatti del 2050 come di un anno complicato da questo punto di vista, dato che i dieci miliardi di popolazione che vi sarà allora dovrà fare i conti con un’emergenza importante, quella dell’acqua potabile. A dire il vero, però, questo problema esiste già ora, con 1,6 miliardi di persone che non hanno accesso al prezioso liquido. Ecco allora che si stanno studiando delle misure volte a scongiurare gli eventi più negativi, come ad esempio il razionamento graduale delle risorse idriche, ma anche e soprattutto il pagamento dell’acqua da imporre a chi la utilizza. L’acqua è un diritto irrinunciabile dell’umanità secondo le Nazioni Unite, dunque non è un caso che le discussioni siano così approfondite.

L’Ungheria introduce la tassa sulle telefonate

 Anche le telefonate diventano una materia fiscale di primo piano, almeno per quel che concerne l’Ungheria: il governo di Budapest ha infatti deciso di introdurre una imposta che verrà applicata proprio in questo specifico ambito, vale a dire un centesimo di euro per ogni singolo minuto di conversazione che sarà effettuato al telefono. Il voto risale alla giornata di ieri presso il Parlamento magiaro, con la maggioranza del partito conservatore Fidesz che è riuscito ad avere la meglio da questo punto di vista. L’obiettivo che si intende perseguire è presto detto, ovvero il ridimensionato deciso del deficit di bilancio, almeno tre punti percentuali di prodotto interno lordo nel corso di quest’anno. In questa maniera, inoltre, sarà anche possibile sbloccare tutti quei fondi di coesione che di solito sono garantiti dalla Commissione Europea. Si conoscono già le aspettative in merito al gettito fiscale di questa tassa.

L’Indonesia fa il punto sulla tassa relativa alle esportazioni minerarie

 Una delle imposte che sta caratterizzando l’Indonesia in questi ultimi tempi è senza dubbio quella che grava sulle esportazioni minerarie dal paese asiatico: non è un caso, quindi, se il governo di Giakarta ha deciso di rendere noti gli ultimi dati relativi a questa imposizione fiscale. L’obiettivo della nazione a cui si sta facendo riferimento è sostanzialmente quello di imporre un’aliquota piuttosto massiccia su tale export, vale a dire il 20%. Volendo essere ancora più precisi, inoltre, la quota appena menzionata andrà a riferirsi al materiale minerario che non è stato lavorato, come ad esempio possono esserlo il nickel, lo stagno e l’oro, abbondantemente presenti da queste parti.

Tassa di soggiorno: il Tar Veneto dà ragione agli albergatori

 Il Tar del Veneto è stato davvero perentorio per quel che riguarda l’imposta di soggiorno: in effetti, secondo il Tribunale Amministrativo Regionale in questione, il comune non ha alcuna facoltà di imporre delle sanzioni agli albergatori nel caso in cui l’ospite della struttura ricettiva si rifiuti di pagare questa tassa. Gli obblighi che competono ai gestori sono infatti diversi e si riferiscono esclusivamente al pagamento di quanto è stato riscosso dal cliente, mentre invece la sanzione dovrebbe essere elevata nei confronti di chi si rende colpevole dell’omesso versamento del tributo pur avendo pernottato nelle strutture ricettive. La pronuncia del tribunale si era resa necessaria alla luce di un ricorso presentato dall’Ascom (Associazione di Commecianti) di Padova contro lo stesso municipio veneto.

La tassa di soggiorno e la stagione turistica imminente

 La stagione turistica per eccellenza, quella estiva, sta per cominciare e le discussioni sulla tassa di soggiorno sono ancora molto accese per la confusione che essa ha arrecato: il tributo in questione è stato infatti introdotto nel 2011, ma soltanto da qualche tempo si sta assistendo a una vera e propria diffusione nei vari comuni del nostro paese. Il settore turistico stesso non è d’accordo con tale iniziativa, ma si è dovuto adattare a una delle principali conseguenze del cosiddetto federalismo fiscale.

Cibo spazzatura: Acli Terra approva la tassazione

 La tassazione del cosiddetto “junk food”, il cibo spazzatura per intenderci, continua ad essere un argomento molto dibattuto: l’ultimo intervento in questo senso è stato quello di Michele Zannini, numero uno a livello nazionale di Acli Terra (l’associazione delle Acli che si occupa proprio del mondo rurale e agricolo). Secondo Zannini, questa imposizione fiscale può essere considerata a ragione come una vera e propria provocazione, ma fatta con intelligenza, soprattutto se viene associata a dei precisi percorsi per quel che riguarda l’educazione alimentare.

Carbon tax: pubblicata la lista delle compagnie australiane

 Compagnie australiane di un certo peso come Alcoa e Bhp Billiton dovranno pagare a breve la carbon tax nel momento esatto in cui verrà introdotta per la prima volta, vale a dire il prossimo 1° luglio nella nazione oceaniana: si tratta soltanto di due nomi che fanno parte della lunga lista di oltre 250 società (altri due esempi interessanti sono quelli di Boral e La Trobe University) che sono chiamate a questo versamento fiscale dagli importanti risvolti per quel che concerne l’ambito ambientale. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che l’elenco è stato predisposto dal Clean Energy Regulator, il quale ha individuato quali sono gli enti in grado di far fronte ai ventitre dollari australiani per ogni singola tonnellata di Co2.

A Dubai si discute della tassa sul sale

 Come se non fossero bastate le imposte applicate sullo zucchero e le bevande gassate, ecco spuntare una nuova tassa che ha a che fare con un alimento considerato spesso dannoso per la salute: si tratta dell’imposta sul sale, un tributo di cui si sta discutendo al congresso mondiale di cardiologia a Dubai. L’idea in questione è venuta in mente a Thomas Graziano, alla guida dei cardiologi della School of Medicine della celebre università di Harvard. Secondo questa indagine, infatti, un taglio volontario all’utilizzo del sale da parte delle imprese interessate, insieme a una tassa che possa coinvolgere diciannove paesi considerati emergenti (circa il 50% della popolazione mondiale) potrebbero avere degli effetti benefici sulla salute.

Via libera all’imposta di soggiorno anche a Senigallia

 Quando si parla di Senigallia in termini turistici, non si parla di una località qualsiasi: il comune marchigiano riesce infatti ad assicurarsi in maniera puntuale ogni anno la Bandiera Blu, il riconoscimento che certifica la qualità delle acque di balneazione. Questo “paradiso” sarà però d’ora in poi un po’ più caro a causa dell’imminente introduzione ufficiale dell’imposta di soggiorno. La data prevista in tal senso è quella del 1° maggio prossimo, quando la tassa sarà una realtà concreta nelle spiagge locali, con un quadro normativo che è ora completo e lineare, ma che nei mesi precedenti ha vissuto continue modifiche e revisioni. Quali caratteristiche avrà a Senigallia questo tributo?