Dagli albergatori di Maiori un secco no alla tassa di soggiorno

 La tassa di soggiorno trova ogni giorno di più un numero crescente di detrattori, specialmente per quel che riguarda gli operatori attivi nel settore turistico. L’ultima contestazione a questa imposizione tributaria giunge direttamente dall’Associazione Albergatori della città di Maiori (siamo nella provincia di Salerno), la quale ha fatto sentire la propria voce insieme ad Assotravel: in pratica, la levata di scudi si basa sul fatto che questa imposta è destinata a provocare effetti negativi sulle attività in questione, in particolare una netta riduzione delle presenze nelle strutture alberghiere e, di conseguenza, una occupazione in calo per quel che concerne il comparto in questione.

Critiche alla Siae per la tassa sui trailer

 È già stata ribattezzata come “tassa sui trailer”: ha suscitato un mare di polemiche l’indiscrezione in merito alla presunta tassazione che sarebbe stata imposta dalla Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori), un tributo che verrebbe applicato proprio ai trailer che i siti e i portali del nostro paese sono soliti pubblicare. La tassa rimarrebbe valida anche nel caso di un trailer relativo a un sito web non italiano. Tutto nasce dall’intesa posta in essere dalla stessa società con l’Associazione Generale Italiana Spettacolo (meglio nota come Agis), un accordo che ha come obiettivo principale quello di tutelare gli stessi trailer, ma anche le colonne sonore e tutto ciò che di registrato e tutelato venisse pubblicato. Nel dettaglio, si parla già di un versamento pari a 450 euro, un importo che beneficerebbe di una cadenza trimestrale, il che vuol dire che ogni anno i gestori dei siti sarebbero costretti a pagare ben 1.800 euro, un totale non certo indifferente.

Cassazione: imposte valide anche per i mutui senza interesse

 L’intervento della Corte di Cassazione rappresenta sempre un momento essenziale per la materia tributaria: questo stesso discorso, quindi, vale anche per le relative tasse immobiliari. Secondo i giudici di Piazza Cavour, infatti, le imposte di registro, quella catastale e quella ipotecaria devono essere applicate in maniera piena anche nel caso di un contratto di mutuo privo di interesse, con la sola garanzia dell’ipoteca e posti in essere con la Provincia Autonoma di Bolzano per quel che concerne l’acquisto di una determinata abitazione. La pronuncia risale alla scorsa estate, più precisamente al mese di giugno, ma si riferisce a una questione sempre molto attuale, se non altro perché anche la nostra amministrazione finanziaria aveva deciso allo stesso modo in precedenza.

A che punto è il regolamento sulla tassa di soggiorno?

 Da quando nel nostro paese si è cominciato a parlare di tassa di soggiorno, questa imposta è divenuta sinonimo di confusione e polemica: l’ultima in ordine temporale riguarda l’attuazione del regolamento nazionale, un testo molto atteso dalle parti chiamate in causa, in modo da capire l’applicazione reale e preciso di un tributo che è ancora piuttosto ambiguo. La Federturismo Confindustria, in particolare, ha dichiarato in questi giorni di essere ancora in attesa del regolamento in questione. Secondo quanto affermato dal numero uno della federazione, Renzo Iorio, il governo è pronto a esaminare il testo a cui si sta facendo riferimento, ma c’è il timore che l’approvazione delle regole relative all’imposta vada per le lunghe.

Imposta provinciale di trascrizione: le critiche di Federauto

 Federauto Trucks, una delle divisioni più importanti della federazione che raggruppa i concessionari automobilistici del nostro paese, ha voluto esprimere la propria opinione in merito alla cosiddetta Imposta Provinciale di Trascrizione: l’ultima manovra economica che il nostro governo ha approntato prevede proprio un incremento di questo specifico tributo, un provvedimento che va sicuramente contro gli automobilisti e che rappresenta in pratica uno dei tanti aumenti del prelievo tributario che colpisce i proprietari di vetture. Quello che la divisione in questione vuole sottolineare è che ci si è dimenticati di citare le conseguenze che potrebbero subire i veicoli di tipo industriale, i quali dovrebbero sopportare addirittura i rincari maggiori.

Anche Assonime si scaglia contro la riforma fiscale

 La riforma fiscale non è piaciuta assolutamente alla Corte dei Conti, che cosa ne pensa invece Assonime, l’associazione che raggruppa le società per azioni del nostro paese? Il presidente Luigi Abete è intervenuto presso la Commissione Finanze del Senato, esprimendo proprio la sua opinione a tal proposito: a suo parere, infatti, qualsiasi tipo di riforma tributaria necessita in ogni caso di una contestuale riduzione del peso della spesa pubblica nei confronti del prodotto interno lordo. La pressione del Fisco può essere ridotta soltanto in questa maniera, mentre le misure della riforma del governo secondo le spa faranno aumentare questo dato fino al 45%, un livello davvero troppo elevato, oltre che un unicuum dal punto di vista storico. Assonime ha quindi proposto le linee guida alternative in tale maniera.

La Francia sostiene l’economia con la Coca Cola Tax

 I detrattori delle bevande gassate, e in particolare quelli della Coca Cola, troveranno pane per i loro denti in Francia: la nazione transalpina, infatti, si sta caratterizzando per una misura fiscale molto dibattuta e che ha diviso le opinioni. Si tratta della cosiddetta “tassa sulla coca cola”, anche se in realtà la denominazione più appropriata per questo tributo sarebbe quella di “taxe soda”, la quale è in discussione presso il Parlamento. L’imposta viene concepita come uno dei provvedimenti in grado di rilanciare l’economia interna, alle prese, come avviene in gran parte del continente europeo, con una crescita troppo bassa, nonostante si parli diffusamente anche dei possibili effetti sulla salute. La coca cola tax andrà a colpire, nello specifico, tutte quelle bibite che contengono anidride carbonica, fatta eccezione per l’acqua minerale (tutti conosciamo la varietà effervescente) e quelle che contengono dei succhi di frutta.

Danimarca: debutto ufficiale per la Fat Tax

 I cittadini danesi che possono dirsi realmente in sovrappeso od obesi non sono poi tantissimi, soltanto il 10% dell’intera popolazione: eppure il governo di Copenaghen ha deciso di introdurre una misura fiscale che si rivolge proprio a loro, una tassa che va a colpire per l’appunto i grassi saturi del cibo. Vi sono due obiettivi, uno maggiormente “di facciata”, vale a dire la tutela della salute delle persone, mentre il secondo è più squisitamente economico e mira a rimpolpare le entrate dell’erario, dato che la “fat tax” dovrebbe essere in grado di garantire un gettito tributario pari a duecento milioni di euro. Il debutto ufficiale è avvenuto proprio nel corso della giornata di ieri, una data storica anche perché una imposta simile è stata ipotizzata in molti altri paesi (in primis gli Stati Uniti), ma mai applicata nel concreto.

Stati Uniti: coppie sposate alle prese con la tassa immobiliare

 Quasi un anno fa ormai, precisamente a dicembre del 2010, il Congresso americano aveva premuto per alcuni cambiamenti legislativi che venissero incontro alle esigenze dei contribuenti: una di quelle misure riguardava da vicino la nuova portabilità, strumento con il quale le coppie possono condividere l’esclusione dalla tassa immobiliare federale. In pratica, ogni singola persona può beneficiare di questa esclusione tributaria per gli scopi espressamente previsti (nel 2011 l’importo complessivo è stato pari a cinque milioni di dollari). In pratica, la novità potrebbe consentire di modificare i termini dell’intestazione immobiliare e di creare una sorta di trust fiduciari che siano capaci di preservare l’esenzione. La nuova portabilità prevede appunto che i possedimenti immobiliari dei contribuenti coniugati possano essere investiti dall’agevolazione in questione, la quale, secondo alcuni osservatori, potrebbe anche essere allargata ad altre imposte federali.

Imposta di soggiorno: Asshotel chiede un regolamento attuativo

 Il dibattito che sta gravitando attorno alla tassa di soggiorno rischia di non avere mai fine: l’ultima parola in tal senso è stata quella di Asshotel, l’associazione che raggruppa appunto le catene alberghiere del nostro paese. Secondo il presidente Filippo Donati, infatti, questa imposta non può certo definirsi una tra le più amate a livello nazionale, anzi si può affermare ragionevolmente che essa non è davvero mai entrata nelle grazie dei soggetti coinvolti. I motivi sono quelli soliti, ma una buona rinfrescata di memoria non fa mai male: in particolare, i costi del settore sono stati aumentati in maniera netta da questa innovazione tributaria, inoltre, una conseguenza che era comunque facilmente intuibile, il sistema turistico è divenuto molto meno competitivo rispetto a quello di altri stati, con i visitatori che si sentono quasi “traditi” da questa ulteriore imposta da sopportare.

Passi carrabili: il Friuli dice no alla tassa

 La tassa sui passi carrabili non piace affatto alla giunta regionale del Friuli Venezia Giulia: una conferma evidente in tal senso è giunta proprio dall’assessorato alla viabilità, più precisamente dal suo titolare Riccardo Riccardi, il quale ha definito una imposizione fiscale di questo tipo come un vero e proprio residuato medioevale. Nello specifico, comunque, questa imposta riguarda anche gli accessi lungo la viabilità della regione settentrionale. Proprio per questi motivi, lo stesso Friuli ha richiesto alla Commissione Paritetica di abolire il balzello in questione. Ma di cosa si tratta con esattezza? La tassa sui passi carrabili prevede un esborso finanziario annuo che è compreso tra i cento e i trecento euro per le abitazioni private, mentre le imprese e le aziende sono costrette a versare ben 14mila euro.

Taormina: la tassa di soggiorno divide comune e alberghi

 La tassa di soggiorno non poteva non “bazzicare” dalle parti di Taormina, uno dei centri turisti di maggior rilievo non solo del nostro paese, ma anche a livello internazionale: l’introduzione dell’imposta è motivo di accese discussioni e riflessioni, ma cerchiamo di fare un po’ d’ordine. Il comune messinese e tutto il circondario, tra cui figurano altre perle turistiche come Giardini Naxos e Letojanni, stanno prendendo in considerazione questo metodo per far cassa e non un caso che nell’ultimo vertice che ha visto i vari sindaci si è concordato sul fatto di adottare una misura tributaria univoca a partire dal prossimo anno. Non sono tutte rose e fiori però. In effetti, gli albergatori locali non sono affatto d’accordo con questa presa di posizione e i motivi sono presto detti: anzitutto, Giardini Naxos ha già conosciuto questa estate la tassa di soggiorno, fissata nella misura di un euro per le strutture a quattro e cinque stelle, mentre per la stessa Taormina si parlava del periodo compreso tra aprile e ottobre prossimi per l’adozione definitiva e per un importo di base pari a mezzo milione di euro.

Buffett Rule: che cosa dicono i dati dell’Irs

 Barack Obama è stato molto diretto, la sua Buffett Rule, la tassa che andrà a colpire i contribuenti milionari, rappresenta la cura più adeguata per le violazioni fiscali che si verificano ogni anno negli Stati Uniti: ciò nonostante, le statistiche nazionali dell’Internal Revenue Service hanno messo in luce come questi “ricconi” paghino tasse molto più alte rispetto alle famiglie medie. Inoltre, i redditi in questione si caratterizzano come la porzione più significativa del budget federale. Chi ha ragione allora? Le stime in questione sono state compilate dal Tax Policy Center e vengono definite come “non partigiane”: nel dettaglio, coloro che riescono a guadagnare oltre un milione di dollari versano poi il 29,1% del loro introito in imposte federali, mentre le classiche famiglie statunitensi si fermano al 15%.

Camogli: una tassa persino sugli spot pubblicitari

 Neanche gli spot delle pubblicità possono dirsi realmente al sicuro dalla morsa del fisco: almeno questo è quanto sta accadendo nel comune di Camogli, in provincia di Genova, in cui l’amministrazione locale ha intenzione di stabilire nel dettaglio le tariffe che dovranno essere applicate in questo caso specifico. Nel dettaglio, i soggetti che devono prestare la maggiore attenzione sono coloro che si rendano protagonisti dell’operazione e che sfruttino la città stessa come sfondo per le varie fotografie. In pratica, l’obiettivo è quello di tutelare nel migliore dei modi l’immagine di Camogli, nel caso in cui le sue immagini vengano usate per lanciare prodotti commerciali in televisione oppure in dei servizi audiovisivi. Ma che cosa ha di così speciale questa località per arrivare fino a un provvedimento tributario?