Il biennio 2010-2011 potrà riservare qualche soddisfazione fiscale e previdenziale anche per i cosiddetti collaboratori a progetto: ci sono infatti delle importanti introduzioni legislative che di recente hanno rimodellato la disciplina, predisponendo, in particolare, una corresponsione in un’unica e sola soluzione dell’indennità straordinaria per questa categoria di lavoratori. Nello specifico, si tratta della misura del 30% del reddito che è stato percepito nel 2009, ma esistono comunque dei limiti e non potrà essere sforato il tetto dei quattromila euro. Inoltre, i contribuenti in questione dovranno presentare una domanda corretta in tutti i suoi aspetti, visto che devono sussistere dei requisiti più che specifici. La novità a cui si faceva riferimento in precedenza è una circolare dell’Inps, la numero 36 di quest’anno, a cui deve essere necessariamente aggiunto il recente messaggio del 19 ottobre.
INPS
Inarcassa, versamento anche dagli architetti con altre attività
Quando si parla di Inarcassa si fa riferimento a quell’ente pubblico che è stato istituito addirittura nel 1958 per venire incontro alle richieste previdenziali e assistenziali di ingegneri e architetti che svolgono la loro professione come liberi professionisti: la contribuzione, in questo caso, si basa essenzialmente su dei pagamenti obbligatori, i quali vengono decisi calcolando una apposita percentuale dai redditi in questione. Dunque, bisogna sempre distinguere tra contributi soggettivi, vale a dire quelli relativi ai soli iscritti all’Inarcassa, e contributi integrativi, allargabili anche ai contribuenti titolari di partita Iva. Le pensioni erogate ogni anno sono circa 14.000 e ciò spiega l’importanza di questa associazione: ed è proprio alla gestione separata dell’Inps che si riferisce questa trattazione, la quale concerne l’Inarcassa, visto che non è prevista nessuna iscrizione di questo tipo, nell’ipotesi in cui i versamenti siano già stati effettuati nei confronti della Cassa nazionale.
Contributi Inps: aumenta il recupero da evasione
Nei primi nove mesi dell’anno in corso l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps) ha recuperato dalla lotta all’evasione contributiva 3,7 miliardi di euro con un incremento del 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato è stato fornito dall’Istituto in concomitanza con il rilascio dei dati complessivi sugli incassi da contributi previdenziali nei primi nove mesi dell’anno che, nello specifico, sono cresciuti dell’1,2% a 94,9 miliardi di euro rispetto al periodo gennaio – settembre del 2009; l’incremento è inoltre pari all’1,4% se confrontato con le previsioni di incasso formulate dall’Inps. A fronte di un incremento medio complessivo dell’1,2%, sono cresciuti nel periodo, con un +0,61%, gli incassi contributivi dalle imprese con dipendenti, mentre dell’1,41% è stata la crescita dei contributi incassati dai versamenti previdenziali per i lavoratori a progetto.
Inps: contributi previdenziali, incassi in aumento
Nel periodo gennaio – agosto di quest’anno l’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, ha incassato un ammontare complessivo di contributi che ha superato dell’1% il dato preventivato. Nel dettaglio, nei primi otto mesi di quest’anno l’Inps ha incassato 85,8 miliardi di euro con un incremento rispetto al 2009 pari allo 0,8%; trattasi di una cifra che, in accordo con quanto ha precisato l’Istituto con una nota, riguarda al netto dei trasferimenti allo Stato il recupero crediti, per un controvalore pari a 3,4 miliardi di euro, e le riscossioni correnti che negli otto mesi si sono attestate a 82,4 miliardi di euro. Secondo quanto dichiarato da Antonio Mastrapasqua, Presidente dell’Inps, i dati relativi agli incassi sui contributi pagati dalle aziende dimostrano come nonostante tutto l’economia italiana sia comunque dinamica visto che c’è stata un’inversione dei contributi riscossi a partire dallo scorso mese di giugno dopo una dinamica degli incassi in frazionale calo. Il solo dato relativo all’attività di recupero crediti mostra invece nei primo otto mesi di quest’anno un’impennata del 17% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Uniemens: il 30 settembre scade la trasmissione elettronica
Col termine Uniemens si indica solitamente l’adempimento, in vigore dall’inizio del 2010, che ha voluto unificare altri due flussi, DM10 e Emens, al fine di raccogliere a livello individuale per ogni singolo lavoratore le informazioni contributive e retributive; ebbene, ci sarà tempo fino al prossimo 30 settembre per poter provvedere alla trasmissione, mediante la modalità telematica, della denuncia relativa al mese di agosto, un’operazione che deve essere effettuata rivolgendosi ovviamente all’Inps. È indubbio che Uniemens abbia semplificato la procedura, in passato suddivisa nelle due diverse denunce già citate in precedenza ed è quindi da nove mesi a questa parte che si può completare tale tipo di dichiarazione in maniera completa e rapida. Tutti i modelli relativi ai lavoratori, inoltre, devono presentare delle caratteristiche ben determinate: anzitutto, vanno elencati con precisione gli elementi che sono più utili ai fini della determinazione dei contributi che poi andranno versati all’istituto previdenziale.
Lavoro: nuovi voucher per volontariato e agricoltura
Agosto è stato davvero un mese d’oro per i voucher, vale a dire quei documenti che solitamente vengono emessi per la prestazione di determinati servizi e pagati mediante la semplice cessione del titolo: ebbene, l’ultima rilevazione dell’Inps ha messo in luce una crescita esponenziale in questo senso, visto che è stata superata quota otto milioni, con le vendite che hanno riguardato in gran parte i documenti cartacei (7,4 milioni di unità) e una piccola porzione (650.000) destinati alla modalità elettronica. Il dato sorprende ancora di più se si pensa che soltanto un mese prima i voucher totali erano pari a 7,3 milioni (in percentuale l’incremento è stato dell’11%). Turismo, commercio, servizi, sono davvero tanti i settori che puntano su questi buoni, soprattutto d’estate, ma stanno aumentando anche i destinatari e i “venditori”.
Consiglio di Stato: il Durc incompleto esclude un’azienda dalla gara
Come è ormai noto, la sigla Durc ha una certa valenza dal punto di vista tributario, visto che sta a identificare il Documento Unico di Regolarità Contributiva: si tratta, per la precisione, di quel certificato che mette in evidenza la regolarità di una determinata impresa per quel che riguarda gli adempimenti Inps, Inail e Cassa Edile (i principali soggetti di riferimento sono le imprese, le amministrazioni pubbliche e gli enti privati). Una delle ultime sentenze del Consiglio di Stato ha portato alla ribalta proprio questo documento: in effetti, in base a un pronunciamento che risale allo scorso 24 agosto, il Durc che non presenti alcun tipo di specificazione circa gli importi dei contributi che non sono stati versati può rappresentare uno dei motivi per escludere di fatto l’azienda coinvolta dalle gare di appalto. Viene dunque a essere punita, in sostanza, la non regolarità nei confronti dell’Inps.
ComUnica: le imprese nascono sempre più via Internet
Dalla nascita di “ComUnica” sono state ben un milione le pratiche che non hanno fatto la fila in quanto inoltrate direttamente online. A metterlo in risalto è stata Unioncamere che in merito alla Comunicazione Unica ha tracciato un primo bilancio riguardo agli adempimenti che le imprese, quelle vecchie, e quelle ai primi vagiti, sono state chiamate ad effettuare non solo nei confronti delle Camere di Commercio, ma anche dell’Agenzia delle Entrate, dell’Inail e dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps). Dall’1 aprile scorso, tra l’altro, sono state oltre 180 mila le imprese che sono nate via Internet; di queste, oltre 103 mila, corrispondenti al 57% del totale sono state immediatamente operative grazie proprio a ComUnica. Con la procedura telematica, oramai diventata obbligatoria dallo scorso mese di aprile affinché un’impresa possa dialogare non solo con le Camere di Commercio, ma anche con gli archivi pubblici dell’Agenzia delle Entrate, dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps) e dell’Inail, le pratiche arrivano al ritmo di ottomila al giorno, sabati e domeniche comprese.
Inps: pensioni, i dati sulla finestra luglio 2010
Nei primi sette mesi dell’anno in corso, ovverosia dal mese di gennaio al mese di luglio del 2010, le uscite del lavoro per pensionamento si sono attestate su valori inferiori a quelli preventivati dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. A darne notizia è stato proprio l’Inps nel precisare come il numero di uscite si sia attestato nel periodo a quota 131.300, ovverosia in calo di 16 mila unità rispetto alle 147.700 messe in preventivo. Il dato, in accordo con quanto messo in risalto da Antonio Mastrapasqua, Presidente dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, dimostra come in vista dell’entrata in vigore della riforma non ci sia stata nessuna corsa alla pensione. Secondo il Presidente dell’Istituto, quindi, “gli italiani mostrano maggiore equilibrio di tanti esperti della materia“.
Inps: regole meno rigide per le dilazioni dei debiti
La circolare numero 106 che l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps) ha provveduto a pubblicare soltanto tre giorni fa, contiene delle informazioni fondamentali per quel che riguarda le dilazioni da attuare in merito ai contributi e alla previdenza: in effetti, l’ente ha voluto espressamente rivedere le proprie regole e linee guida in tal senso, in modo da affrontare nel migliore dei modi l’attuale congiuntura economica negativa. Che cosa è stato modificato di preciso? Anzitutto, c’è da dire che si avverte subito una minore rigidità complessiva nelle regole, anche perché è stata riformulata in maniera sostanziale la disciplina che sta alla base delle dilazione previdenziale: l’obiettivo principale è quello di dar vita a uguali condizioni per tutti gli associati in relazione all’accesso al versamento dei contributi assistenziali, i quali beneficiano di una soluzione mediante le rate, visto che è stata riconosciuta senza ombra di dubbio l’obiettiva difficoltà del momento storico. Le novità dunque sono diverse, ma possono essere citate quelle più significative, in modo da comprenderne la portata.
Ise: come ottenere il calcolo corretto del parametro
La sigla Ise dovrebbe essere sempre ricordata con una certa preferenza da parte dei contribuenti: l’Indicatore della Situazione Economica è infatti uno dei parametri principali per quel che concerne l’ambito fiscale e tributario, dato che consente di valutare in modo opportuno la situazione economica di chiunque richieda una prestazione sociale in forma agevolata. Anzitutto, occorre ricordare che i redditi coinvolti in questo caso sono quelli percepiti nel corso dell’anno e quelli patrimoniali; nel primo caso, si intendono quei redditi da lavoro o da pensione utili per il calcolo dell’Irpef, mentre i redditi di tipo patrimoniale sono formati dai redditi mobili e immobili (nell’ipotesi di possesso di terreni). L’Ise comincia ad assumere rilevanza quando si va a parlare di erogazione di servizi e di sussidi sociali, tanto che è proprio in base ad esso che poi si ottiene un altro parametro fondamentale, vale a dire l’Isee, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Gli acronimi sono piuttosto simili ed in effetti spetta all’Inps il calcolo in automatico di entrambi, dopo un opportuno riscontro delle informazioni fornite dal contribuente.
Cartelle Equitalia: pagamento con Reti Amiche
Pagare le cartelle di pagamento di Equitalia attraverso il circuito “Reti Amiche” diventa realtà grazie al protocollo d’intesa che al riguardo è stato stipulato tra Renato Brunetta, Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, e Attilio Befera, Presidente di Equitalia, nell’ambito degli obiettivi di semplificare ai cittadini l’accesso alla pubblica amministrazione. In questo modo con l’accordo Equitalia si impegna a permettere il pagamento dei tributi attraverso il circuito “Reti Amiche” andando ad adottare degli standard tecnologici in grado di far interagire la pubblica amministrazione con i soggetti creditori coinvolti nelle procedure di riscossione, ovverosia l’Agenzia delle Entrate, gli Enti Locali e l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps). A tal fine, in accordo con quanto recita una nota emessa da Equitalia, sarà il codice a barre inserito sul bollettino, unitamente allo scontrino che verrà rilasciato come garanzia di avvenuto pagamento, a permettere, nell’ambito dei pagamenti che avverranno attraverso il circuito “Reti Amiche”, una maggiore velocità ed una maggiore sicurezza.
Inps: come funzioneranno le detrazioni per i pensionati
L’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale sta ponendo in essere delle fondamentali collaborazioni con i Caf e i vari professionisti che beneficiano dell’abilitazione alla trasmissione dei vari modelli fiscali compilati dai pensionati: si tratta, nello specifico, delle dichiarazioni da compilare per ottenere le detrazioni di imposta relative ai familiari a carico. Queste stesse convenzioni sono rimaste in vigore anche il periodo 2010-2011 grazie all’ultima circolare pubblica dall’Inps una settimana fa, documento in cui si è provveduto a mettere in luce quali sono le modalità per la trasmissione tributaria in questione. Gli obblighi che competono a tali contribuenti si riferiscono, in particolare, all’acquisizione della dichiarazione che è stata resa dal pensionato per le detrazioni d’imposta, in modo da inviare poi i modelli all’Istituto. Volendo essere più precisi, si deve ricordare che queste detrazioni sono riconosciute a quei contribuenti che ne hanno comunicato in modo tempestivo tutte le varie variazioni e peculiarità.
Zone montane e svantaggiate: a rischio i benefici contributivi
Le imprese agricole che svolgono le loro attività all’interno di zone montane o delle cosiddette “aree svantaggiate” possono solitamente beneficiare di alcune importanti agevolazioni per quel che concerne il comparto previdenziale: questo riconoscimento, però, è seriamente a rischio per quest’anno, a causa di alcuni dubbi provenienti direttamente dal Governo. In effetti, occorre ricordarlo, i benefici fiscali in questione vengono rinnovati in modo preciso a ogni scadenza, ma quella più prossima, vale a dire il 31 luglio del 2010, non porta alcuna certezza con sé. Che cosa è successo di preciso? L’allarme è stato lanciato da Maurizio Sacconi, titolare del dicastero del Lavoro, il quale, nel corso di un suo intervento alla Camera, ha affermato che la conferma dei benefici è in forte dubbio:
Non posso fornire alcuna risposta definitiva in merito alla compatibilità di questa proroga con le attuali condizioni in cui versa la finanza pubblica.
La frase è piuttosto eloquente, ma bisognerà aspettare ancora qualche giorno per avere un quadro davvero chiaro.