La Consulta boccia le leggi regionali sostanziali inerenti l’Irap

 La Corte Costituzionale è intervenuta in merito alle leggi regionali che contengono delle disposizioni di tipo sostanziale e che si riferiscono all’Irap: la sentenza numero 216 di due giorni fa, in proposito, ha ribadito che leggi di questo tipo devono essere considerate illegittime dal punto di vista costituzionale. Per essere più precisi, l’intervento della Consulta è giunto a seguito del ricorso messo in atto dall’amministrazione statale per quel che concerneva appunto la legittimità della legge della Regione Piemonte numero 12 del 2008 (si tratta sostanzialmente della Legge finanziaria per il 2008). Come viene precisato nella sentenza, quando si va determinare la base imponibile per il calcolo dell’imposta regionale sulle attività produttive, si devono escludere tutti quei contributi della regione che sono stati erogati in riferimento al piano casa regionale cosiddetto “10.000 alloggi per il 2012”: c’è da ricordare che questo piano è stato approvato con una delibera del Consiglio Regionale del 2006.

 

Confindustria giovani: Irap é un’imposta rapina

 Arrivano dal convegno dei Giovani Imprenditori sul tema “Dopo! La crisi, l’Italia e come prepararsi per ripartire” a Santa Margherita Ligure le proposte per uscire vncenti dalla depressione economica. Federica Guidi, leader dei giovani di Confindustria sottolinea l’importanza del settore fiscale nel contesto economico attuale:

Per superare la crisi è evidente che la politica non può restare inerte. Deve agire per ricostruire la fiducia. Ci vuole una politica imprenditoriale che si confronti con la realtà e che alle sfide della realtà sia pronta a rispondere.

Rimborsi IRAP: slittano i termini per la presentazione delle istanze

 L’Agenzia delle Entrate ha reso noto che slitta dal prossimo 12 giugno al 14 settembre 2009 il giorno in cui potrà avere inizio l’inoltro per via telematica delle istanze di rimborso IRAP; in merito, è in corso la pubblicazione del relativo provvedimento a firma del Direttore dell’Agenzia visto che l’Amministrazione, su sollecitazione delle Associazioni di categoria, ma anche degli Ordini professionali, ha deciso di spostare in avanti il “click day” per l’inoltro delle richieste di rimborsi IRAP sia per evitare sovrapposizioni con gli altri adempimenti fiscali, sia per fare in modo che i contribuenti, ivi compresi quelli “piccoli”, possano avere a livello amministrativo il tempo per organizzarsi. Il “click day” quindi, come accennato, parte il prossimo 14 settembre 2009 con scadenza entro la data del 13 novembre 2009 per coloro che devono presentare istanze di rimborso IRAP con termini di presentazione compresi tra il 29 novembre 2008 ed il 13 novembre 2009; questo significa che in tal caso il termine di scadenza è pari a 60 giorni dal “click day“.

Modelli fiscali: pronto quello per il “rimborso da IRAP”

 In scia al Decreto anticrisi varato nello scorso mese di novembre dal Governo, e poi convertito in Legge dello Stato, c’è la possibilità di ottenere dall’Erario il rimborso sulle maggiori tasse pagate sui redditi in virtù dell’introduzione della deduzione forfetaria, pari al 10%, sull’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) che è stata versata. A darne notizia è l’Agenzia delle Entrate in concomitanza con l’approvazione, da parte del Direttore dell’Agenzia, del modello che permetterà così di poter inoltrare al Fisco l’istanza di rimborso del credito legato proprio alle maggiori imposte versate. I contribuenti aventi diritto al rimborso dovranno di conseguenza provvedere a compilare ed a trasmettere il modello di rimborso all’Agenzia delle Entrate; a tal fine si ricorda che la deduzione forfetaria IRAP nella misura del 10% può essere fatta valere dai contribuenti anche per i periodi di imposta precedenti a quello che si è chiuso al 31 dicembre del 2008.

Irap: Agenzia delle Entrate per la determinazione del valore

 L’Irap ha sopresso altre tasse: l’Ilor, l’Iciap, l’imposta sul patrimonio netto, la tassa sulla partita Iva, la tassa salute (contributo SSN) e altri contributi minori, tasse di concessione comunali. Il ricavato (in gergo fiscale si dice gettito) dell’Irap va alle Regioni e spesso viene impiegato nella sanità. La base imponibile è quasi il valore del prodotto nazionale netto, la remunerazione della produzione nel capitale e di lavoro, in pratica i ricavi di un’attività economica.

Per determinare la base imponibile Irap, l’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile un’apposita Circolare. Ben 27 pagine che spiegano dettagliatamente i passi per la determinazione del valore della produzione ai fini Irap per le società di capitali, per le imprese assicurative, gli istituti di credito e gli enti finanziari. Tra le varie precisazioni l’Agenzia ricorda che nei costi deducibili ai fini Irap rientrano le spese funzionali sostenute per acquisire beni e servizi da destinare ai dipendenti (per esempio l’acquisto l’acquisto di tute e scarpe da lavoro, i corsi di aggiornamento professionale, i servizi di mensa e di trasporto collettivo dei dipendenti).

Modello Unico 2009: le imposte che si possono rateizzare

 Per quest’anno, a seguito del ritardo con cui è stato messo a disposizione il softwareGerico 2009“, i contribuenti che sono chiamati a mettersi in regola con gli studi di settore potranno pagare le imposte con trenta giorni di proroga, dal 16 giugno al nuovo termine del 16 luglio 2009, senza alcuna maggiorazione che, nello specifico, è pari allo 0,40% dell’importo da versare. Pur tuttavia, resta valida per i contribuenti la possibilità di avvalersi dell’opzione di pagamento rateale delle imposte effettuando il primo versamento a luglio e poi con opportunità di dilazione fino al prossimo mese di novembre. Ma quali imposte si possono rateizzare? Ebbene, il contribuente può effettuare il saldo in dilazione avendo la possibilità di poter pagare a rate sia l’IRPEF, sia l’IRES, ma anche l’IRAP; trattasi, tra l’altro, di un’opportunità aperta a tutti i contribuenti, anche se non sono titolari di partita IVA. Ad esempio, a luglio 2009 una persona fisica può optare per pagare l’IRAP in un’unica soluzione e rateizzare l’IRPEF in rate mensili di eguale importo entro e non oltre il termine del 16 novembre 2009. Oppure si può pagare a saldo l’IRAP, pagare a saldo l’IRPEF relativa ai redditi percepiti nel 2008, e portare in rateazione il primo acconto IRPEF per il 2009. Oppure, se le disponibilità di cassa sono ridotte al lumicino, si può rateizzare tutto con rate di pari importo fino al mese di novembre, ovverosia in cinque rate.

Il Fisco taglia gli interessi al 4%: benefici immediati per i destinatari

 La conferma del taglio degli interessi  sulle principali dichiarazioni dei redditi è arrivata direttamente dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera: il provvedimento, approvato tramite un decreto firmato dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, dovrebbe portare degli interessanti benefici per quei contribuenti che pagano in ritardo o ratealmente le imposte sui redditi, l’Iva, l’Irap e i modelli Unico. In cosa consiste questa riduzione fiscale degli interessi? Sostanzialmente, il nuovo tasso è stato abbassato dal 6% al 4% e si riferisce a quelle dichiarazioni  che sono state presentate a partire dal 1° luglio 2009; per quel che concerne invece il modello Unico 2009, dato che esso dovrà essere presentato entro il 30 settembre 2009, l’applicazione del tasso al 4% è già attiva per i pagamenti delle imposte che scadono il 16 giugno. C’è anche da dire che il campo di applicabilità di questo provvedimento è molto vasto: si va dai rimborsi alla chiusura dei verbali, dal concordato alla conciliazione giudiziale, sempre con l’intento di rendere meno gravosi gli interessi per Iva e Irap.

 

Confommercio: le tasse soffocano PMI

 Piccole imprese soffocate dalle tasse e impedite quindi negli investimenti e nello sviluppo. Confcommercio, nella persona di Carlo Sangalli, ieri a Genova al convegno su Fiscalità e Pmi nell’ambito della settima tappa del Roadshow, ha presentato lo stato del settore e discusso delle perplessità. Circa tre imprese su cinque faticano a sostenere il livello tassativo soprattutto l’Irap.

Sangalli ha sottolineato:

Pagare tutti per pagare meno, ma anche pagare meno per pagare tutti. E’ da questo principio che dobbiamo partire se vogliamo porre un freno alla pressione fiscale e procedere in modo efficace al contrasto ed al recupero di evasione ed elusione. E, in particolare, in un periodo di crisi profonda per la nostra economia questo principio ha una valenza ancora più forte perché rappresenta una condizione necessaria per superare questo difficile momento. E anche dall’indagine che presentiamo emerge che per circa tre imprese su cinque la tassazione è molto elevata e non sostenibile; in estrema sintesi è eccessiva.

Valle d’Aosta vara ddl per ridurre l’IRAP

 L’I.R.A.P. è un’imposta regionale, a carattere reale ed indeducibile dalle imposte personali sul reddito. La tassa nacque per sopprimere altre tasse quali Ilor, Iciap, imposta sul patrimonio netto, tassa sulla partita Iva, tassa salute (contributo SSN) e altri contributi minori, tasse di concessione comunali. chi deve pagare l’IRAP? Sono assoggettati al pagamento dell’IRAP tutti quelli che esercitano in modo abituale e continuativo un’attività autonomamente organizzata diretta alla produzione o allo scambio di beni o alla prestazioni di servizi. Se un’attività viene esercitata senza un’organizzazione di mezzi e uomini, l’Irap non va applicata ai liberi professionisti (medico, avvocato, commercialista, ragioniere, geometra consulente, ecc.) che non si avvalgono di una significativa o non trascurabile organizzazione di mezzi o uomini. Quindi per non pagare tale imposta é necessaria l’insussistenza di una struttura organizzativa, la mancanza di dipendenti o di collaboratori e la mancanza di capitali conseguiti a seguito di mutuo.

L’Erasmus Mundus non rileva ai fini Irpef e Irap

 Con la risoluzione 109/E l’Agenzia delle Entrate è voluta intervenire riguardo al trattamento fiscale da applicare alle borse di studio facenti parte del programma universitario Erasmus Mundus: l’Agenzia ha pubblicato il documento, in risposta ad una precisa richiesta di un’Università, precisando che questo programma di studio, il quale prevede la corresponsione da parte del governo italiano di borse di studio finanziate dalla Comunità Europea a cittadini stranieri, è escluso dall’imponibile Irpef e non rileva nemmeno ai fini della determinazione della base imponibile Irap. Quindi, per essere più precisi e dettagliati, possiamo dire che l’ateneo ritiene questi sussidi meritevoli di un regime fiscale agevolato, adducendo come motivazioni principali le finalità istituzionali insite nel programma stesso, che ha il preciso intento di incentivare la promozione della cooperazione e della mobilità internazionale.

 

L’Irap sui call center accentua la crisi

 Siete studenti universitari o disoccupati in cerca del primo impiego? In attesa di trovare altro, molti inviano il curriculum ai call center, soprattutto al Sud sono diventati quasi una moda, dove giovani ed anche meno giovani, alcune volte rassegnati dalla mancanza di altri posti di lavoro, si apprestano a fare quest’esperienza. Ma anche qui inizia a farsi sentire la crisi. E non solo, qualcuno comincia a lamentarsi per le tasse. Renato Rabellino, segretario della Slc-Cgil, dichiara relativamente alla provincia di Torino:

In altre province, fuori Torino, già sono stati persi appalti, in qualche caso anche della pubblica amministrazione, a favore di call center del Sud. Nella crisi molte grandi aziende e anche banche e assicurazioni portano all’esterno, per abbattere i costi, l’assistenza o la gestione dei clienti. La tentazione è scegliere quelli che costano meno. Sono ben lieto se al Sud si creano posti di lavoro, ma non a scapito dei lavoratori piemontesi. Qui siamo riusciti negli anni ad arrivare a un buon numero di aziende dove è tutto regolare, non ci sono più co.co.pro, ogni anno si fanno le verifiche e si assume per non eccedere il 40% di tempo determinati sul totale. In molti dei nuovi call center del Sud non è così.

Anche gli Iacp possono godere del beneficio Irap

 Gli Iacp (Istituti Autonomi per le Case Popolari) potranno ora godere delle deduzioni Irap in relazione al cuneo fiscale e contributivo (novità che sono state introdotte dalla Finanziaria 2007): tali enti, pur essendo equiparati ad una pubblica amministrazione, sono ritenuti degli enti pubblici commerciali per quanto riguarda le imposte sui redditi e in virtù di questa qualifica possono godere del beneficio. La precisazione è arrivata tramite la risoluzione 94/E dell’Agenzia delle Entrate: gli Iacp ritengono di poter essere ammessi ai benefici in base al loro inquadramento ai fini Ires (sono enti pubblici commerciali). L’Agenzia si è basata soprattutto sul dettato del decreto legislativo 446/97, il quale riconosce delle deduzioni dalla base imponibile (appunto il già citato cuneo fiscale e contributivo) ai soggetti passivi d’imposta indicati nello stesso decreto.

 

Diverso regime Irap per Ipab ed enti privati da esse derivanti

 Ci sono delle importanti conseguenze dal punto di vista fiscale per quel che concerne la trasformazione giuridica delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficienza (Ipab) da ente pubblico di natura non economica a ente privato; infatti, in tale caso viene posta in essere una distinta soggettività passiva e l’applicazione di un diverso regime tributario ai fini dell’imposizione Irap. È stata l’Agenzia delle Entrate, attraverso la risoluzione 90/E, a far chiarezza riguardo il trattamento tributario da applicare ai fini Irap ad una ipotesi di trasformazione di una Ipab a seguito del processo di “depubblicizzazione” di tali istituzioni. La precisazione dell’Agenzia è arrivata dopo la precisa richiesta avanzata dal contribuente, interessato a conoscere se la trasformazione in esame determinasse o meno, ai fini dell’assoggettamento all’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, la nascita di un nuovo soggetto d’imposta: in particolare, esistevano dubbi riguardo alla quantificazione dell’obbligazione tributaria.

 

L’Unico 2009 società di capitali si allinea ai principi contabili internazionali

 Vi sono importanti novità per quanto riguarda il modello Unico 2009 per le società di capitali, soprattutto in relazione al trattamento delle divergenze che derivano dall’applicazione dei principi contabili internazionali. Le norme sono contenute nel decreto “anti-crisi”: quest’ultimo ha infatti previsto la possibilità di riallineare le divergenze che sussistono all’inizio del secondo periodo d’imposta successivo a quello che è in corso al 31 dicembre 2007. Tali divergenze possono essere di vario tipo e possono derivare, ad esempio, dall’adozione dei principi contabili internazionali (Ias, International Accounting Standards, o Ifrs, International Financial Reporting Standards) e dalla valutazione di beni fungibili e dall’eliminazione di ammortamento e fondi di accantonamento. Molto interessanti sono le previsioni del decreto in relazione alla prima ipotesi che abbiamo citato: essa è stata infatti pensata per quei soggetti che, al momento della redazione del bilancio in base agli standard internazionali di contabilità, abbiano esercitato l’opzione per il riallineamento delle divergenze ai fini dell’Ires e dell’Irap.