Evasione fiscale: Lodi, Entrate scopre giro false fatture

 A Lodi la Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate ha scoperto un giro di false fatturazioni che, a fronte di un imponibile sull’imposta sul valore aggiunto (Iva) contestato per ben 5,2 milioni di euro, ha portato al recupero di ben un milione di euro di imposta. A darne notizia è la Direzione regionale Lombardia dell’Agenzia delle Entrate, svelando che in questo giro erano coinvolte tre imprese lodigiane del comparto del trasporto che effettuavano la registrazione di fatture inesistenti, applicavano la detrazione fittizia ed indebita dell’imposta sul valore aggiunto, e provvedevano a distribuire il conseguente ed altrettanto indebito guadagno ai rispettivi soci attraverso degli accrediti bancari. Al fine di scoprire questo giro di false fatture gli “007” del Fisco hanno avviato un’indagine molto impegnativa in quanto da un lato i bilanci delle società coinvolte sembravano a livello formale ineccepibili, ma dall’altro poi a seguito di uno studio minuzioso è stato scoperto il giro delle false fatturazioni.

Le card per trasporti e musei scontano l’Iva ordinaria

 La risoluzione 27/E dell’Agenzia delle Entrate è entrata nel merito dell’applicabilità dell’Imposta sul Valore Aggiunto in relazione alla cessione di beni e alla prestazione di servizi offerti dagli enti locali: in particolare, l’amministrazione finanziaria ha chiarito molti aspetti di queste complesse operazioni, quando, ad esempio, un determinato comune italiano promuove la vendita di card per il libero accesso a musei, mostre e trasporti, con tutte le conseguenze derivanti dalla soggettività passiva dell’Iva. Il documento delle Entrate si riferisce, nello specifico, a due di queste card, vale a dire la Museum e la Tourist; in base a tale progetto, infatti, una società per azioni offriva la propria consulenza, stipulando le varie convenzioni con musei e società di trasporto e versando, inoltre, per conto dello stesso comune, le somme di competenza dei rivenditori. Secondo l’Agenzia, occorre porre attenzione soprattutto sulla commercialità di queste attività, un fattore che le fa rientrare nel campo di applicazione dell’imposta.

 

Nuova compilazione per il modello TR dell’Iva trimestrale

 Ci sono nuovi e importanti aggiornamenti in vista per quel che concerne l’Imposta sul Valore Aggiunto e il suo modello TR (Imposta Trimestrale); in effetti, tramite l’approvazione, nel corso della giornata di ieri, di un apposito provvedimento firmato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, è stata diffusa in rete e resa disponibile per l’utilizzo la nuova versione del modello fiscale. In particolare, c’è da sottolineare come siano state aggiornate le istruzioni relative alla compilazione di tale documento, mentre non sono stati apportati cambiamenti sostanziali per quel che riguarda le specifiche tecniche, che quindi rimangono praticamente identiche a quelle fissate proprio un anno fa. I quadri del modello TR non saranno in alcun modo corretti, ma la compilazione avverrà in maniera diversa: le modifiche si sono rese necessarie soprattutto dopo gli interventi, dal punto di vista legislativo, che hanno cambiato la disciplina dell’Iva (il riferimento specifico, in questo caso, va al Decreto legislativo 18 del 2010 e al decreto anticrisi, vale a dire il Decreto legge 78 del 2009).

 

Entrate: chiariti gli obblighi fiscali sui tabacchi

 È davvero molto interessante la precisazione delineata dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione 21/E pubblicata proprio nel corso della giornata di ieri: in risposta, infatti, a una società attiva nella produzione e nella vendita del fumo, è stato chiarito che, quando si parla di cessione di tabacchi lavorati, allora occorre necessariamente applicare il regime monofasico ai fini dell’Iva, mentre le cessioni successive alla prima non hanno alcuna rilevanza in questo senso. Il riferimento specifico va alla cessione di sigarette, sigari e agli altri generi di monopolio. Alla conferma del versamento in un’unica soluzione si contrappone invece il diniego al Decreto legge 331 del 1993 (“Armonizzazione delle disposizioni in materia di imposte su oli minerali, bevande alcoliche e tabacchi”), il quale prevede di sospendere l’imposta, nell’ipotesi del trasferimento della merce da una deposito all’altro.

 

Iva: unico registro per la compravendita di box e cantine

 I principali elementi da considerare quando si parla di atti di compravendita tra le parti riguardano soprattutto l’imposta sul valore aggiunto: in base a quanto si evince dalla circolare 10/E che l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare nel corso della giornata di ieri, questo tipo di atti che hanno ad oggetto un fabbricato abitativo e diverse pertinenze devono scontare le imposte di registro, quella catastale e quella ipotecaria, ma sempre una sola volta, senza fare alcuna differenza sul numero degli immobili e sull’aliquota Iva da applicare. Il documento dell’amministrazione finanziaria si è reso necessario soprattutto per adeguare i principi in materia. Il caso preso in esame dalla circolare, per la precisione, prende come specifico riferimento la cessione di un’abitazione e di due box, cantine o posti auto che è stata effettuata tra le parti; quello che si vuole ottenere è l’uniformità di comportamento sulle modalità di tassazione, viste anche le interpretazioni non concordi degli anni passati. In precedenza, infatti, si era provveduto ad applicare più imposte di registro e in misura fissa per ogni pertinenza.

 

Compensazioni Iva: al via le nuove disposizioni

 E’ quella del 16 marzo 2010 la prima data utile per poter effettuare le operazioni di compensazione dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) cosiddette “oltre soglia”, ovverosia per crediti di imposta che, riferiti all’anno 2009, superano il livello dei diecimila euro. A farlo presente  l’Agenzia delle Entrate nel sottolineare che l’operazione è possibile solo a patto d’aver presentato, entro lo scorso 28 febbraio 2010, la dichiarazione annuale Iva. In scia all’entrata in vigore delle nuove disposizioni in materia di compensazione Iva “oltre soglia”, l’Agenzia delle Entrate in data odierna, martedì 9 marzo 2010, ha incontrato le Associazioni di categoria e gli Ordini professionali con l’obiettivo di illustrare le relative modalità operative e, quindi, facilitare l’applicazione delle nuove disposizioni che, lo ricordiamo, sono state messe a punto all’interno del cosiddetto Decreto anticrisi varato dal Governo nei mesi scorsi.

Omesso versamento Iva: sanzioni amministrative e penali

 Per i contribuenti Iva l’omesso pagamento dell’imposta, o il pagamento in misura insufficiente, può portare sia a sanzioni amministrative, sia a sanzioni penali. A ricordarlo è l’Agenzia delle Entrate a pochi giorni dalla scadenza del versamento del saldo dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) per il 2009, che deve essere effettuato entro il 16 marzo 2010. In particolare, il pagamento dell’imposta in misura insufficiente, o l’omesso versamento, fanno scattare una sanzione pari a ben il 30% dell’importo totale o parziale non versato. Inoltre, se nel periodo di imposta il contribuente omette versamenti Iva per importi che, in base alla dichiarazione annuale, superano i 50 mila euro, allora scattano le sanzioni penali, ovverosia la punibilità con la reclusione per un periodo minimo di sei mesi e massimo due anni. In merito l’Amministrazione finanziaria precisa che la punibilità non scatta per effetto di un ritardo del versamento dell’imposta rispetto alle scadenze previste, ma quando l’omissione del versamento, per importi sopra i 50 mila euro, si protrae fino alla data del 27 dicembre dell’anno successivo al periodo di imposta di riferimento.

La nuova legge sull’Iva avvicina il Kosovo all’Ue

 Una nuova legge sull’Iva è finalmente entrata in vigore nel Parlamento di Pristina: una notizia importante per il Kosovo, non solo dal punto di vista fiscale, ma anche e soprattutto politico e sociale. La normativa è il risultato di due anni di intensa collaborazione per dar vita al progetto TACTA (Technical Assistance to Customs and Tax Administrations) a cui hanno dato il loro contributo i funzionari dell’Agenzia delle Entrate. La legislazione ha cominciato a produrre i propri effetti lo scorso mese di febbraio ed è molto innovativa: in effetti, rispetto al passato sono stati chiariti concetti fondamentali come quelli relativi alla cessione dei beni e alle prestazioni dei servizi, oltre ad alcune precisazioni sul principio di territorialità. Inoltre, si è provveduto a introdurre un sistema di esenzioni, distinguendo in base al diritto di detrazione, prevedendo un sistema forfetario per gli agricoltori. Si tratta dunque di regole pienamente conformi ai dettami di Bruxelles, dunque si può pensare a ragione che il giovane stato è pronto per intraprendere il cammino verso l’adesione all’Unione Europea.

 

Comunicazione dati IVA: sanzioni per omessa presentazione

 Scade lunedì prossimo 1 marzo 2010, il termine ultimo per la comunicazione dei dati IVA a valere sull’imposta sul valore aggiunto del 2009; di norma, il termine è quello dell’ultimo giorno di febbraio, ma cadendo il 28 di domenica quest’anno, il termine slitta d conseguenza al primo giorno lavorativo utile successivo. Non tutti i contribuenti assoggettati ad IVA devono però adempiere a questa scadenza: in particolare, sono escluse, tra l’altro, tutte quelle persone fisiche che si avvalgono del cosiddetto “regime dei minimi”, ma anche tutte quelle persone fisiche che, pur essendo tenute alla presentazione della dichiarazione IVA annuale, hanno però conseguito lo scorso anno un volume d’affari (l’imponibile) non superiore al livello dei 25 mila euro; l’esonero della comunicazione dati sull’imposta sul valore aggiunto vale anche per chi, in forma autonoma, presenta la dichiarazione IVA entro il mese di febbraio 2010. Per quanto riguarda le modalità per la comunicazione dei dati IVA, questo può avvenire o direttamente a cura del contribuente, oppure attraverso un intermediario abilitato.

Giappone: Iva e debito pubblico vanno di pari passo

 La scure del debito pubblico incombe in maniera sempre più minacciosa sul Giappone: eppure, nel corso dell’ultimo semestre erano state delineate delle misure anti-crisi abbastanza chiare e precise, in particolare un taglio alle spese pubbliche e un freno all’aumento sul versante tributario. Ma sono stati sufficienti pochi mesi per rovesciare questa situazione, dato che i responsabili dell’Economia della nazione nipponica parlano ora espressamente di un innalzamento della pressione fiscale e delle voci di spesa. Dunque, le finanze del paese asiatico non vivono certo momenti tranquilli. C’è infatti da dire che il ministro delle Finanze del Giappone, Naoto Kan, e il suo viceministro, Naoki Minezaki, hanno già annunciato di voler avviare un’importante riforma del fisco, considerata uno degli obiettivi principali della Commissione appena costituita; le innovazioni principali andranno a riguardare l’elaborazione di misure volte a incrementare le aliquote di riferimento delle imposte indirette, oltre ad ampliare le basi imponibili in questo senso.

 

Lavoratori partita Iva: Cgil, via l’Irap a carico dei giovani

 Nel nostro Paese c’è un esercito di lavoratori, spesso giovani, che sono a tutti gli effetti dei lavoratori dipendenti anche se non hanno alcun contratto di lavoro a tempo indeterminato; trattasi dei lavoratori con la partita IVA che, pur essendo soggetti all’imposta sul valore aggiunto ed ai relativi versamenti periodici, non hanno dipendenti e neanche mezzi propri, e sono dei veri e propri precari visto che, con tutele minime o praticamente assenti, guadagnano in media 1.200 euro al mese. A mettere in risalto questa situazione è stato il segretario confederale della CGIL, Agostino Megale, il quale ritiene giusto che quantomeno a carico dei giovani professionisti precari con partita Iva venga tolto l’onere di pagare l’imposta regionale sulle attività produttive (Irap).

Fisco: un italiano su 3 non paga le tasse?

 L’evasione fiscale non lede solo allo Stato e ai servizi (meno entrate per lo Stato, meno spese), ma anche alle tasche di onesti cittadini. A causa dell’evasione fiscale, secondo la Cgil, i contribuenti onesti pagano ‘una tassa in piu”: in pratica 3.000 euro l’anno piu’ del dovuto. Il sindacato ha presentato la mobilitazione ‘per un fisco piu’ giusto’ in occasione dello sciopero del 12 marzo. Cgil chiede una riduzione delle tasse su lavoratori dipendenti e pensionati (che ovviamente al fisco non possono sfuggire: i redditi dichiarati infatti derivano per il 78% da retribuzioni da lavoro dipendente e da pensioni) con un bonus di circa 500 euro entro primavera e poi con 100 euro medi mensili di riduzione del prelievo per 3 anni. Sembrerebbe un sogno per molti.

Dai dati delle dichiarazioni dei redditi del 2007 e presentate dai contribuenti nel 2008, risulta che Il 27% dei cittadini paga zero Irpef all’erario. Quindi significa che siamo un popolo di poveretti? Molti infatti non non pagano l’imposta sul reddito delle persone fisiche per effetto del reddito basso, oppure perché riescono a compensare l’imposta dovuta con deduzioni e detrazioni (es. interessi passivi sulla prima casa o detrazioni per i figli e sgravi per le ristrutturazioni).

Felsa-Cisl: nasce il Sindacato delle partite Iva

 Nella giornata di domani, martedì 10 febbraio 2010, a Roma, nascerà Felsa-Cisl, la nuova Federazione del Sindacato che rappresenterà nel nostro Paese i collaboratori ed i lavoratori atipici assunti con la partita Iva. La nascita della nuova Federazione punta a sostenere e tutelare il lavoratore in quanto tale, e quindi indipendentemente dalla natura contrattuale con la quale opera. Il Sindacato vuole così dare voce anche al cosiddetto “popolo delle partita IVA” che nel nostro Paese è non solo numeroso, ma in questi ultimi due anni, quelli della crisi, a causa di protezioni sociali carenti, per non dire assenti, si è trovato spesso in difficoltà. La Felsa-Cisl rappresenta infatti i collaboratori non standard, ovverosia quelli più esposti e quelli più a rischio nel mondo del lavoro; gli occupati con partita Iva, ma anche gli aticipici come ad esempio i collaboratori con contratto co.co.pro., potranno così avere non solo voce, ma anche la possibilità di acquisire un’identità professionale e sindacale, nonché servizi e tutele di natura contrattuale.

Agenzia delle Entrate: Toscana, attive le ultime Direzioni provinciali

 A partire da domani, 8 febbraio 2010, si completa nella Regione Toscana il processo di riorganizzazione nazionale dell’Agenzia delle Entrate; questo perché saranno attivate le ultime e nuove Direzioni provinciali, quelle di Firenze e di Arezzo, costituite allo stesso modo delle altre da un ufficio provinciale di controllo e da tutta una serie di uffici territoriali che vanno a “sostituire” gli uffici locali sul territorio provinciale al fine di continuare ad erogare i servizi e l’assistenza per i contribuenti. Anche a Firenze ed Arezzo, ogni ufficio provinciale di controllo è suddiviso in un’area legale, che si occupa di monitorare e seguire l’attività relativa al contenzioso, e l’area accertamento che si occupa di mettere a punto ed attuare i piani per i controlli al fine di contrastare l’evasione fiscale.