Le lezioni impartite da professionisti non sono esenti da Iva

L’esenzione dall’Imposta sul Valore Aggiunto non ha ragione di esistere nel caso di docenze fornite da un professionista presso un istituto di formazione nell’ambito di corsi organizzati nello specifico da soggetti terzi; in effetti, questo tipo di esenzione fiscale è prevista esclusivamente nell’ipotesi in cui le lezioni, di tipo scolastico o universitario, vengano impartite dal soggetto a titolo personale. C’è anche da dire, comunque, che il titolo personale non è una circostanza contemplata dalla disciplina tributaria quando le prestazioni vengono a essere ricomprese nella nozione di lezioni relative all’insegnamento scolastico o universitario. Il problema in questione era sorto in seguito a un mancato esonero, ai fini dell’Iva, da parte dell’Agenzia delle Entrate tedesca, di quelle attività di insegnamento, nell’ambito dei corsi di formazione professionale, svolte dal socio di una società di diritto civile, il quale gestiva uno studio di consulenza tecnica (causa C-374/08): in questo caso, l’insegnamento che viene impartito è prestato dal socio stesso per conto di un’associazione di diritto privato, anche perché il soggetto si occupava essenzialmente dell’organizzazione e della gestione dei corsi di formazione professionale rivolti a studenti qualificati e titolati dal punto di vista professionale.

 

Agenzia delle Entrate: Toscana, riorganizzazione a ritmo serrato

Entro il primo semestre del 2010, su tutto il territorio nazionale, si concluderà il processo di riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate. Con tale obiettivo, anche nella Regione Toscana la riorganizzazione avviene a ritmo serrato, ed a partire da lunedì prossimo, 1 febbraio 2010, saranno attivate a Siena ed a Lucca le Direzioni provinciali dell’Agenzia delle Entrate, costituite ciascuna da un ufficio provinciale di controllo e dagli uffici territoriali che, in prevalenza, si occupano dei servizi di assistenza ed informazione per i contribuenti. In particolare, tre sono gli uffici territoriali per la provincia di Siena, e quattro per quella di Lucca; in linea con l’assetto organizzativo nelle altre Regioni, anche in Toscana l’Ufficio controlli di Siena e quello di Lucca sarà a sua volta suddiviso in un’area legale, che si occupa del monitoraggio e della gestione del contenzioso, ed un’area accertamento da cui partono i controlli per i quali viene data anche la relativa attuazione.

Cauzioni per imballaggi: ancora pochi giorni per la fattura globale

Per quegli imballaggi e contenitori che solitamente non vengono riconsegnati è in previsione la fatturazione: gli importi che vengono addebitati ai clienti in questo senso e che sono destinati alla restituzione, rappresentano infatti delle somme da assoggettare all’Imposta sul Valore Aggiunto. La norma in questione, comunque, offre la possibilità di sottoporli a fatturazione solamente una volta all’anno, proprio nel mese di gennaio. Come funziona questa specifica operazione fiscale? In via generale, il prezzo versato per gli imballaggi è escluso dalla base imponibile dell’Iva e la loro cessione costituisce un’operazione del tutto autonoma; ma esistono anche dei casi in cui tali imballaggi non vengano restituiti, ragione per la quale viene a determinarsi l’obbligo di fatturazione del corrispettivo. Inoltre, quando si procede alla regolarizzazione contabile, bisogna ricordare che essa può avvenire seguendo due strade, o adottando le regole generali per la fatturazione che sono contenute nel Dpr 633 del 1972 (per la precisione, all’articolo 21), oppure prendendo come riferimento le disposizioni del decreto ministeriale dell’11 agosto 1975 (si emette sostanzialmente una fattura globale relativa a tutte le consegne nel periodo d’imposta precedente).

 

Iva: scade oggi il termine per il ravvedimento breve

È dunque giunto l’ultimo giorno per i titolari di partita Iva per mettersi in regola e sanare la propria posizione debitoria attraverso il cosiddetto ravvedimento breve: di cosa si tratta esattamente? In pratica, tutti quei contribuenti che non hanno provveduto al pagamento per intero o in parte dell’acconto Iva relativo al 2009 entro la scadenza del 28 dicembre scorso, possono usufruire di questa pratica fiscale alternativa, versando l’imposta che è dovuta, aggiungendo poi a tale somma gli interessi legali e la sanzione ridotta fino al 2,5%. La possibilità in questione deve essere appunto esercitata entro 30 giorni dalla scadenza iniziale, termine che scade oggi: ma anche chi non riesce a regolarizzarsi entro questa data ha ancora un modo per provvedere al versamento, vale a dire il cosiddetto “ravvedimento lungo”, il quale consente di appianare i termini di presentazione della dichiarazione relativa all’anno in corso di cui è stata posta in essere la violazione, mediante il pagamento di una sanzione pari al 3%. C’è comunque anche da dire che, a partire dallo scorso 1° gennaio, così come è stato stabilito dal ministero dell’Economia, sono cambiate le misure degli interessi legali da applicare alle somme da versare in ritardo (per la precisione, dal 3% all’1%).

 

Dichiarazione Iva 2010: modello semplificato per quattro milioni di contribuenti

I modelli fiscali Cud 2010, 730/2010, 770/2010 e Iva 2010 sono già pronti online da scaricare, assieme alle istruzioni, sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate. A darne notizia è proprio l’Amministrazione finanziaria nel rimarcare in particolare come quest’anno, in accordo con quanto reso noto nelle scorse settimane, debutti il nuovo modello Iva 2010 “mini“, ovverosia quello semplificato che a livello fiscale garantirà vita facile e semplificata a ben quattro milioni di contribuenti. I modelli sopra citati, pronti nella loro versione definitiva, dopo che nelle scorse settimane erano state pubblicate le corrispondenti bozze, potranno così essere utilizzati entro le scadenze previste per le dichiarazioni dei datori di lavoro, dei pensionati, professionisti e lavoratori dipendenti e assimilati.

Dichiarazione Iva: si può presentare sganciata da Unico

L’obbligo relativo alla dichiarazione Iva all’interno del modello Unico resta valido solamente per quei contribuenti che ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) presentano un saldo a debito, mentre per chi vanta dei crediti Iva può “affrettare” i tempi e presentare l’istanza sganciata dal modello di dichiarazione unificata. A farlo presente è stata l’Agenzia delle Entrate che in merito alle procedure per la compensazione Iva sta provvedendo a mettere a punto una circolare operativa finalizzata a sciogliere ogni dubbio. In particolare, sulla dichiarazione Iva i contribuenti possono letteralmente giocare d’anticipo presentando l’istanza sganciata da Unico nel periodo dall’1 febbraio al 30 settembre con la finalità o di chiedere il rimborso dell’imposta, oppure di portare le somme a credito in compensazione.

Modello Iva 2010: ecco quello base

In materia di imposta sul valore aggiunto, l’Agenzia delle Entrate in data odierna ha reso noto che la modulistica ai fini IVA ha un nuovo modello aggiuntivo, il modello Iva 2010 base, un modello semplificato che, in particolare, può essere utilizzato, sotto opportune condizioni, in alternativa al modello di dichiarazione Iva 2010 ordinario, ed in allegato al modello Unico 2010. Il Modello Iva 2010 base contiene infatti solamente i quadri che interessano al contribuente, ovverosia a quello che in qualità di persona fisica o soggetto diverso, non ha effettuato nel 2009 operazioni con Paesi esteri, non ha partecipato ad operazioni di natura straordinaria ed ha provveduto a determinare l’imposta sul valore aggiunto dovuta e quella ammessa per la detrazione sulla base delle vigenti regole generali.

Contribuenti partita Iva: modello dati comunicazione annuale

Entro il mese di febbraio, con alcune eccezioni, i titolari di partita IVA devono presentare il modello relativo alla comunicazione annuale dei dati ai fini dell’imposta sul valore aggiunto. A ricordarlo è l’Agenzia delle Entrate che al riguardo, proprio in data odierna, 12 gennaio 2010, ha reso noto che è stato pubblicata online, sul sito Internet, la bozza con le novità relative al modello e con le relative istruzioni. In particolare, nella struttura del modello, sono stati inseriti nuovi campi per quel che riguarda le operazioni attive e quelle passive legate all’acquisto o alla cessione di beni strumentali. Per quanto riguarda invece le istruzioni, allo stesso modo visionabili e scaricabili dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, sono state effettuate delle integrazioni, tra cui l’inserimento, tra i soggetti esonerati, di tutti quei contribuenti che presentano entro il mese di febbraio la dichiarazione annuale IVA.

Rimborsi fiscali: Emilia-Romagna, la Befana porta 57 milioni di euro

Anche in Emilia-Romagna la Befana ha portato nelle tasche dei contribuenti, tra famiglie ed imprese, rimborsi fiscali per complessivi 57 milioni di euro; a darne notizia è la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate, precisando che i rimborsi fiscali sono stati disposti nei giorni scorsi ed ora sono in via di erogazione. Complessivamente, il 2009 per l’Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna, in materia di rimborsi fiscali, è stato chiuso con erogazioni per complessivi 1,1 miliardi di euro; trattasi di un ammontare molto elevato se si considera che corrisponde a ben il 7,5% del totale dei rimborsi disposti lo scorso anno in tutta Italia. I rimborsi in Emilia-Romagna sono stati in tutto ben 133 mila nel 2009 che hanno contribuito a rimpinguare le casse delle imprese ed a far tirare il fiato ai nuclei familiari in un’annata di certo non brillante dal punto di vista congiunturale a causa della crisi finanziaria ed economica.

Rimborsi fiscali: Lazio, nel 2009 3,8 miliardi di erogazioni

Anche nel Lazio per le famiglie e per le imprese sta arrivando una vera e propria ondata di rimborsi fiscali, ben 28.600, che contribuiranno a dare ossigeno ai bilanci familiari, ed una migliore elasticità di cassa alle aziende. Complessivamente, i rimborsi in arrivo ammontano ad oltre 105 milioni di euro, di cui 69 milioni di euro per le imprese e relativi sia all’imposta sul valore aggiunto (Iva), sia alle imposte dirette; i “rimborsi anticrisi” a favore delle imprese sono stati nel 2009, complessivamente, pari a ben 3,6 miliardi di euro suddivisi tra 1,3 miliardi di euro di rimborsi relativi alle imposte dirette, e 2,3 miliardi di euro per rimborsi sull’imposta sul valore aggiunto.

Rimborsi fiscali: Piemonte, arrivano 45 milioni di euro

Per le imprese e le famiglie del Piemonte stanno arrivando complessivi 45 milioni di euro di rimborsi fiscali; a darne notizia è la Direzione regionale Piemonte dell’Agenzia delle Entrate, precisando che trattasi di quasi 40 mila rimborsi che portano per l’intero 2009 a quota 128 mila i soggetti, tra famiglie ed imprese, che avranno ricevuto rimborsi fiscali per un ammontare superiore a 1,5 miliardi di euro. In particolare, dei quasi 40 mila rimborsi in arrivo, 9,4 milioni di euro riguardano rimborsi fiscali per le imprese in materia sia di imposte dirette, sia di imposta sul valore aggiunto (Iva); per le persone fisiche, invece, stanno arrivando rimborsi per complessivi 35 milioni di euro a valere sui crediti fiscali maturati sulle dichiarazioni dei redditi presentate dai contribuenti fino all’anno 2007. Il “bilancio” 2009 dei rimborsi fiscali nel Piemonte è così composto da 108 milioni di euro di crediti fiscali rimborsati alle famiglie e ben 1,4 miliardi di euro di rimborsi fiscali a favore delle imprese.

Bulgaria: Iva al 20% per le attività professionali

La Bulgaria ha dunque deciso di introdurre nella propria legge finanziaria per il 2010 una norma specifica per l’assoggettamento dell’Imposta sul Valore Aggiunto anche nei confronti delle attività professionali: in effetti, fino a questo momento, proprio tali attività erano escluse dalla tassa. Per essere più precisi, bisogna dire che potrà rientrare nell’ambito dell’operatività dell’Iva anche l’attività di difesa legale. Quali sono le motivazioni che hanno spinto il Parlamento di Sofia ad adottare una simile misura fiscale? Anzitutto, era necessario adempiere agli obblighi comunitari assunti verso la Commissione Europea; ciò nonostante, l’applicazione dell’Iva al 20% in queste specifiche attività ha provocato alcune prese di posizione. Il sindacato forense bulgaro, in particolare, ha lamentato una ricaduta negativa sui consumatori finali, i quali dovranno sostenere un aumento delle tariffe che verranno praticate dagli avvocati.

 

L’Agenzia delle Entrate chiarisce le ultime regole sull’Iva

È stato dato il via libera definitivo alla tassazione sull’Iva in relazione al paese di stabilimento dell’ente. In effetti, l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare la circolare 58/E, documento che chiarisce molti dei punti relativi alle nuove regole per l’individuazione del luogo di tassazione di quelle prestazioni di servizi ai fini dell’Imposta sul Valore Aggiunto. Per essere più precisi, questa circolare ha fornito delle importanti indicazioni per quel che riguarda le disposizioni che sono contenute nella cosiddetta “direttiva Servizi” (vale a dire la direttiva comunitaria 8 del 2008, “modifica la direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda il luogo delle prestazioni di servizi “), con un particolare riferimento alla rilevanza del territorio in cui viene a essere svolta l’operazione. Oggi è proprio il primo giorno in cui queste specifiche novità entrano in vigore, così come è stato stabilito dalla stessa Unione Europea. Bisogna anche sottolineare la tempistica non casuale con cui questo documento delle Entrate è stato pubblicato; infatti, l’introduzione di quest’ultimo è giunto esattamente alla vigilia dell’applicazione del nuovo regime di tassazione, in modo tale da fornire le istruzioni più adeguate, in termini operativi, sulle norme comunitarie che devono essere considerate applicabili in maniera diretta.

 

Rimborsi IVA: Marche, cosa cambia con il riassetto organizzativo

Nella Regione Marche, dallo scorso mese di dicembre, quando sono state attivate le nuove Direzioni Provinciali, la lavorazione dei rimborsi IVA è affidata al solo Ufficio Territoriale di Ascoli Piceno. A darne notizia è la Direzione regionale Marche dell’Agenzia delle Entrate, precisando altresì come, allo stesso modo, i ricorsi, emessi dagli uffici locali delle Entrate che sono stati soppressi, dovranno essere inviati all’Ufficio controlli della Direzione Provinciale di Ascoli Piceno. Dopo l’attivazione della Direzione provinciale di Ancona, infatti, il 14 dicembre scorso nelle Marche sono state attivate le Direzioni Provinciali di Ascoli Piceno e Fermo nell’ambito di un riassetto organizzativo che l’Amministrazione finanziaria sta portando avanti su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di fornire da un lato servizi più capillari ai contribuenti, e dall’altro rafforzare le azioni di prevenzione e di contrasto all’evasione fiscale.