La Corte di Giustizia dell’Unione Europa è stata chiamata a intervenire in merito alla verifica della corretta esposizione dell’Iva nel documento contabile: la questione ha infatti avuto origine da una controversia nata tra un’impresa olandese e il Fisco del paese nord europeo. Il dibattito principale si riferiva ad alcuni servizi svolti dall’azienda in Germania e altri stati terzi per conto di un ufficio di diritto pubblico. Quest’ufficio, però, operava solamente nell’ambito di attività non assoggettabili al regime dell’Iva nei Paesi Bassi e, quindi, non aveva diritto ad alcuna detrazione. L’iter procedurale in questo senso è stato piuttosto lungo, dato che nel 1996 il Fisco olandese ha provveduto a comunicare alla società che non era necessario alcun versamento dell’imposta sull’Iva per quel che concerneva le prestazioni fuori del territorio dei Paesi Bassi. Nel 2000, poi, veniva rilevato che l’impresa non aveva emesso alcuna nota di accredito e non aveva provveduto a nessuna rettifica delle fatture: l’impresa stessa è intervenuta contro l’avviso di accertamento.