Partite Iva in calo

Arriva puntuale l’analisi dell’Osservatorio sulle partite Iva, con i dati suddivisi per natura giuridica, ripartizione

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Le nuove esenzioni Iva dell’Albania

 Il governo albanese ha deciso di sopprimere una tassa che finora aveva suscitato parecchie polemiche: si tratta dell’Iva pari al 10% che ha gravato fino a pochi giorni fa sui terreni ceduti a fini agricoli. Allo stesso tempo, il “paese delle aquile” ha ridotto del 50% la tassa relativa alle macchine usate del settore primario (vedi anche Rideterminazione del valore delle quote e dei terreni). L’intento dell’esecutivo guidato da Sali Berisha è quello di venire incontro alle esigenze degli agricoltori locali, tanto è vero che è stato espressamente richiesto al Ministero delle Finanze di risolvere alcuni dei principali problemi fiscali.

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Alle insalate assortite si applica l’Iva al 4%

 Le troviamo praticamente in qualsiasi bar, supermercato o tavola calda: si sta parlando delle insalate assortite e pronte, quelle che più propriamente dovrebbero essere definite “prodotti ortofrutticoli di quarta gamma”. Sono proprio questi prodotti i protagonisti assoluti della risoluzione 23/E resa pubblica ieri dalla nostra amministrazione finanziaria, un documento che ha chiarito come tale alimento debba essere soggetto all’Imposta sul Valore Aggiunto in forma agevolata, vale a dire quella che sconta l’aliquota del 4% (vedi anche Iva al 4% per le patate prefritte e surgelate).

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Iva al 10% per oli e grassi da usare come combustibili

 Gli oli e i grassi, sia quelli che hanno un’origine animale che vegetale, possono essere sfruttati anche a fini energetici, vale a dire come combustibili per ottenere in vario modo energia elettrica. I tipici esempi sono i codici di nomenclatura della Tariffa doganale d’uso integrata che vanno dal 1507 al 1518 (ad esempio, l’olio di soia, quello di arachide, l’olio d’oliva, quello di palma e la margarina). Ebbene, quando si ha a che fare con tali prodotti e con una potenza energetica installata che supera un chilowatt, bisogna applicare l’aliquota ridotta dell’Imposta sul Valore Aggiunto, vale a dire il 10%.

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Iva al 21% per i mobili e gli arredi della prima casa

 Anche quando si acquistano i mobili e gli arredi che poi saranno destinati alla nostra prima casa bisogna prestare la massima attenzione alla disciplina fiscale (vedi anche Agevolazione prima casa, nel rogito va indicato dove lavora il contribuente). Che tipo di aliquota Iva (Imposta sul Valore Aggiunto) bisogna applicare per tali operazioni? Molti contribuenti si chiedono spesso se non si tratti di una delle casistiche per le quali si può introdurre l’imposta nella sua versione ridotta (aliquota al 4% per la precisione).

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Aumento Iva 2013

L’aumento Iva 2013 avverrà per l’aliquota del 21 per cento che passerà al 22, mentre

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Le Bahamas aprono all’Imposta sul Valore Aggiunto

 Forse la notizia sorprenderà qualche lettore, ma anche nel Commonwealth delle Bahamas ci sono le entrate tributarie. Anzi, proprio in questi giorni, il governo di Nassau ha deciso di aprire le porte del proprio codice fiscale all’Imposta sul Valore Aggiunto. Il centro offshore in questione è la giurisdizione numero 143 che aderisce in questo senso, l’ultima in ordine temporale per la precisione. L’evento è considerato di portata storica, ma comunque si è reso necessario per entrare a far parte dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (il Wto).

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Le accuse di evasione fiscale contro il Genoa Cfc

 Il Genoa Cricket and Football Club, la più antica squadra calcistica del nostro paese, ha respinto al mittente le accuse che sono state mosse in merito a una possibile evasione fiscale: secondo le ultime indiscrezioni, infatti, la società ligure non avrebbe versato al Fisco l’Imposta sul Valore Aggiunto relativa al periodo 2011, come è stato ipotizzato dalla Procura di Genova. Per questo stesso motivo sono stati iscritti nel registro degli indagati i due principali esponenti del club, vale a dire il presidente Enrico Preziosi e l’amministratore delegato Alessandro Zarbano.

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L’Iva nella cessione di una testata giornalistica

 La vendita di una qualsiasi testata giornalistica, con i suoi beni mobili e i debiti, è uguale in tutto e per tutto a un trasferimento del marchio: per questo motivo, il tributo di riferimento è l’Imposta sul Valore Aggiunto, in quanto si sta parlando di una vera e propria prestazione di servizi e non ha alcuna importanza il fatto che questo trasferimento sia avvenuto in maniera congiunta rispetto a quello dell’azienda oppure in modo separato. Quello che conta è che la cessione di cui si sta parlando rimanga soggetta all’Iva, mentre l’azienda all’imposta di registro in valore fisso.

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