L’evasione fiscale degli stabilimenti romagnoli

 Ferragosto, Fisco mio non ti conosco: potrebbe essere riadattato in questa maniera il celebre proverbio se si vuole far riferimento a quanto accertato dalla Guardia di Finanza in Romagna, più precisamente nei principali stabilimenti balneari che rendono la zona così gettonata. In pratica, un bagnino su due ha evaso le tasse, chi in maniera vistosa, chi con sotterfugi più raffinati. Sono stati soprattutto gli studi di settore a consentire di capire quanti furbetti avevano tentato di farla franca, con cento proprietari di questi stabilimenti che hanno provveduto a dichiarare non oltre ventiduemila euro.

Italia-Svizzera, possibile una tassa salata sui conti deposito

 La lotta all’evasione fiscale è una delle priorità su cui è tornato a insistere il nostro governo: non è un caso, quindi, che la vacanza in svizzera del premier Mario Monti sia stata anche l’occasione per un importante incontro con Eveline Widmer-Schlumpf, ministro delle Finanze della confederazione elvetica. In effetti, l’obiettivo dell’esecutivo tecnico è diventato quello di imporre una tassa piuttosto forte sui conti depositi degli italiani, mantenendo comunque intatto la privacy e l’anonimato. In questa maniera potrebbero forse essere recuperati i circa trecento miliardi di euro che ogni anno sono sottratti al Fisco.

La Tunisia aderisce a una nuova convenzione dell’Ocse

 Anche la Tunisia ha deciso di far parte della convenzione dell’Ocse che prevede la reciproca assistenza per quel che concerne l’ambito tributario: nello specifico, si tratta della terza nazione africana che aderisce in tal senso, dopo il via libera da parte del Sudafrica e del Ghana. Che cosa è previsto nel dettaglio? Questa firma non è altro che una parte integrante della collaborazione tra il governo di Tunisi e l’organizzazione parigina, dopo che da qualche tempo ha preso corpo il progetto di sviluppo economico che ha come protagonisti molti paesi del Medioriente e quelli dell’Africa settentrionale.

L’accordo fiscale tra Grecia e Svizzera

 Che cosa hanno da spartire nel momento economico attuale due paesi come Grecia e Svizzera? I negoziati tra i governi di Atene e Berna sono in fermento per ottenere una intesa proficua su entrambi i fronti. In particolare, l’intenzione del premier ellenico, Antonis Samaras, è quella di bloccare le fuoriuscite di utili capitali dal paese, in grosse difficoltà finanziarie e sull’orlo del baratro da diversi mesi. Insomma, la Grecia vuole mostrarsi al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Centrale Europea come una nazione virtuosa e che rispetta gli impegni, sfruttando un’arma finora un po’ trascurata, quella del Fisco.

L’accordo fiscale tra Svizzera e Germania è ancora in alto mare

 Svizzera e Germania stanno cercando di essere ancora più unite dal punto di vista tributario: in effetti, i due paesi europei hanno intenzione di siglare un importante accordo fiscale, una intesa che renderebbe più che felice il ministero teutonico delle Finanze. Da Berlino sono giunti degli apprezzamenti molto decisi da parte di Wolfgang Schaeuble, titolare del dicastero in questione, ma vi sono degli ostacoli non certo indifferenti, dato che si rischia seriamente di non superare uno scoglio fondamentale come quello del Bundesrat, vale a dire la Camera dei Lander tedesca.

Rischio default Sicilia. Una Bufala?

 Il rischio di default della regione Sicilia è solo una bufala? Questa è la prima domanda che al popolo di internet è venuta in mente, subito dopo l’uscita dello scandalo. In tempi come i nostri, con l’informazione ad alti livelli sempre meno credibile (visto che i telegiornali trattano al 70% le condizioni meteorologiche attuali) è lecito essere scettici ed indagare a fondo per scoprire la verità.

Come rateizzare l’avviso bonario

 La rateizzazione degli avvisi bonari è senza dubbio un altro argomento che interesserà un numero piuttosto ampio di contribuenti: come si provvede in tal senso? Anzitutto, bisogna precisare che con questo termine si identifica quella comunicazione che viene inviata dal concessionario della riscossione al contribuente stesso, in modo che possa essere informato di errori commessi in fase di liquidazione delle imposte per quel che concerne le dichiarazioni dei redditi.

L’accordo fiscale tra Italia e Jersey

 Uno degli accordi fiscali più interessanti che il nostro paese ha sottoscritto è quello con il Baliato di Jersey: si tratta, nello specifico, della giurisdizione che comprende l’omonima isola e altri gruppi disabitati di isolette. L’intesa in questione è stata siglata lo scorso mese di marzo e prevede che vi sia uno scambio di informazioni piuttosto fitto in ambito tributario, dato che il territorio a cui si sta facendo riferimento, il quale dipende direttamente dalla corona britannica, è molto gettonato per l’evasione fiscale.

Come rateizzare la bolletta del gas

 Ci sono delle situazioni piuttosto specifiche in cui è anche possibile pagare le bollette dell’energia elettrica e del gas attraverso la modalità rateale: come funziona nello specifico questo sistema? Gli utenti interessati devono trovarsi di fronte alla corresponsione di importi in denaro che sono molto più alti rispetto a quelli a cui sono abituati, di conseguenza in tal caso si ha tutto il diritto di chiedere la rateizzazione dei versamenti, rispettando delle regole precise a cui devono attenersi anche i gestori delle reti.

A San Marino la riforma tributaria fa ancora discutere

 La riforma fiscale non riesce proprio a prendere piede a San Marino: nella Repubblica del Titano si sta infatti vivendo un vero e proprio scontro sociale, con molte categorie economiche che hanno preso posizione e con critiche che riguardano soprattutto l’inutilità di questa rivoluzione. In particolare, il Movimento Per San Marino ritiene che in questa maniera non si riusciranno a ottenere le risorse finanziarie necessarie alle casse statali. In aggiunta, c’è un timore sempre più diffuso, vale a dire l’allontanamento degli investitori esteri dal piccolo paese. Ma di che riforma si tratta nello specifico?

Confindustria “Italia nell’abisso”

 Il quadro disegnato oggi dal centro studi di Confindustria è apocalittico:

Non siamo in guerra. Ma i danni economici fin qui provocati dalla crisi sono equivalenti a quelli di un conflitto

Ed il CSC continua:

l’aumento e il livello dei debiti pubblici sono analoghi, in quasi tutte le economie avanzate, a quelli che si sono presentati al termine degli scontri bellici mondiali. Una sorta di guerra c’è stata ed è tuttora in corso, ed è combattuta, una volta di più, dentro l’Europa e dentro l’Italia. Come nei secoli passati, in cui le divisioni e gli interessi di parte prevalevano su tutto e tutti

Un milione e mezzo di posti di lavoro sarebbero stati persi. Il Pil oggi segna il -2.4% e l’inflazione sale al 3,3% con un “carrello della spesa” che agli italiani costa il 4,4% in più, grazie ad un aumento dei prezzi al consumo dello 0,2% su base mensile.

Elenco 42 province da tagliare

 Secondo una prima bozza il Governo sarebbe pronto a mettere mano alle province così come annunciato ormai da diverso tempo. Dalle prime indiscrezioni si apprende che la riforma arriverebbe tramite decreto e potrebbe interessare ben 42 province del territorio.

Tre sono i parametri che verranno presi in considerazione per decidere i capoluoghi da eliminare; verranno presi in considerazione quelle province su cui la popolazione residente è inferiore a 350 mila, che hanno un’estensione territoriale inferiore a 3mila chilometri quadrati e con meno di 50 amministrazioni comunali.

Secondo questi parametri però la “scrematura” delle province sarebbe fin esagerata ed in certi casi, come quello della Toscana, resterebbero pochi capoluoghi (solo Firenze in questo caso). 

In Piemonte un terzo degli scontrini è irregolare

 Non è certo incoraggiante sapere che ben il 32% degli scontri fiscali e delle ricevute che sono state controllate dalla Finanza nei primi cinque mesi di quest’anno in Piemonte sono irregolari: queste stime e questi numeri così eloquenti sono stati resi noti nelle ultime ore dalla stessa GdF, la quale ha celebrato i 238 anni dalla fondazione del corpo in questione. Nel periodo di tempo compreso tra gli scorsi mesi di gennaio e maggio, infatti, le Fiamme Gialle sono dovute intervenire in ben 113mila occasioni, mentre i patrimonio illeciti che sono stati sequestrati ammontano a quasi sedici milioni di euro, una cifra non certo insignificante.

Il piano vietnamita per il Transfer Pricing

 È ormai un mese esatto che in Vietnam è stato un nuovo piano di intervento relativo ai prezzi di trasferimento (Transfer Pricing) per il triennio compreso tra l’anno attualmente in corso e il 2015: si tratta di una parte molto importante della riforma fiscale che la nazione asiatica intende implementare da qui al 2020, con il General Department of Taxation che dovrà necessariamente svolgere un ruolo essenziale in questo senso. Di cosa si tratta esattamente? Oltre ai normali controlli e alle verifiche tributarie, vi sarà anche ampio spazio per i cosiddetti Apa, vale a dire gli Advance Pricing Agreements, strumenti di politica fiscale che di solito hanno il merito di unire i destini di contribuenti e Fisco.