Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, a conclusione dell’assemblea dell’Unione industriali di Napoli, ha risposto alle domande dei giornalisti, affermando che se adesso non si decidono a fare la riforma fiscale, rivolgendosi chiaramente all’attuale Governo in carica, avranno a che vedere con i lavoratori che sono stufi e che non ce la fanno più. Però Tremonti anche lui dal suo canto ha affermato che la riforma c’è, è pronta, ma non ci sono gli 80 miliardi di euro di copertura. In effetti, da dove si prendono? Ebbene, una possibile “ricetta” in queste ultime ore l’ha fornita il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, il quale in particolare ha affermato che i soldi ci sono, o meglio, si possono trovare.
News Fiscali
Gli studenti vanno in vacanza: il bilancio di “Fisco & Scuola”
“Arrivederci scuola” recitava sarcasticamente una vecchia canzone di Nino D’Angelo: avranno cantato lo stesso i milioni di studenti che hanno terminato l’ennesimo anno scolastico e con la fine delle lezioni è tempo di bilanci per una iniziativa dell’Agenzia delle Entrate strettamente collegata all’universo scolastico. Si tratta di “Fisco & Scuola”, il progetto che è ormai giunto al suo settimo anno di esistenza e che in questo 2011 ha già coinvolto una vasta platea di ragazzi, circa 6.400. Come è noto, si tratta dell’iniziativa educativa della nostra amministrazione finanziaria che è volta a far conoscere i vantaggi della legalità fiscale: in questo primo semestre dell’anno vi sono stati numerosi incontri, i quali sono andati a riguardare ben 108 istituti di diverso grado. Ogni regione italiana è stata resa partecipe in tal senso, a conferma del successo e della diffusione dell’evento.
Anche Avellino diventa protagonista di un patto anti-evasione
Dalla Campania giunge un segnale incoraggiante sul fronte del fisco. Gran parte dei capoluoghi sono infatti attivi nel contrasto all’evasione tributaria, una lotta che viene attualmente perfezionata attraverso degli appositi patti: l’ultimo in ordine temporale è quello che ha visto coinvolti la Direzione Regionale della nostra amministrazione finanziaria e il comune di Avellino. Come verrà strutturata questa ennesima collaborazione? Il sindaco del comune irpino, Giuseppe Galasso, e il direttore della direzione campana delle Entrate, Enrico Sangermano, hanno spiegato nel dettaglio l’iniziativa. In pratica, vi sarà un intenso scambio di informazioni tra le due parti, ma anche le cosiddette “segnalazioni”, vale a dire dei dati importanti su determinati contribuenti che risiedono nella zona in questione.
Abusivismo fiscale: a Perugia un accordo strategico
Perugia si appresta a diventare una delle città italiane maggiormente attive per quel che riguarda il contrasto all’abusivismo fiscale e commerciale. In effetti, è di questi giorni un’intesa molto importante tra la Direzione Regionale umbra della nostra amministrazione finanziaria e la Cna Umbria (si tratta della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa): inoltre, prezioso è stato il contributo anche dell’Inps, dell’Inail, dell’Anci, della Guardia di Finanza e della Direzione Regionale del Lavoro, un’unione di forze davvero impressionante. Che cosa è stabilito di preciso? L’obiettivo principale è quello di stroncare sul nascere questo fenomeno illegale; in pratica, tutte le attività convergeranno verso una migliore collaborazione in materia di indagini finanziarie, così da ottenere dei controlli efficaci e rapidi e uno scambio accurato di informazioni.
Evasione fiscale: i controlli sulle imprese apri e chiudi
Uno dei “trucchetti” attraverso il quale le imprese tutt’altro che oneste evadono il Fisco è quello relativo alle cosiddette aziende “apri e chiudi”, ovverosia imprese che di norma cessano l’attività entro un anno magari dopo aver portato avanti un core business, se così possiamo dire, basato solo sull’emissione di fatture false. Queste imprese fittizie vengono comunemente definite come “cartiere”, proprio perché producono fatture legate a transazioni inesistenti su beni e servizi. Ebbene, grazie ad un apposito Decreto Legge, il numero 78 del 31 maggio del 2010, l’Amministrazione finanziaria dello Stato ha ora più margini di manovra per poter andare a scovare, controllare e sanzionare, spesso anche con rilevanze e risvolti di natura penale, queste imprese che a volte sono “apri e chiudi”, ed altre volte in perenne perdita agli occhi del Fisco.
Ungheria: il governo ridurrà la Flat Income Tax
È il settore fiscale l’ambito su cui è maggiormente concentrato il governo di Budapest: l’Ungheria sta infatti pianificando nel dettaglio una revisione al ribasso della propria Flat Income Tax, la tassa piatta e non progressiva che è prevista anche in altri paesi del Vecchio Continente. I tagli in questione, comunque, richiederanno il voto da parte di una maggioranza consistente del Parlamento, vale a dire i due terzi del totale, una circostanza più volte ribadita dal ministro dell’Economia, Gyorgy Matolcsy. Su cosa si interverrà di preciso? In particolare, si cercherà di venire maggiormente incontro alle esigenze delle famiglie, in primis quelle con figli a carico; i cardini da puntellare sono dunque quelli della proporzionalità tributaria e dei nuovi livelli di applicazione.
L’Irlanda punta sul turismo ed elimina l’Air Travel Tax
Le visite internazionali in terra d’Irlanda devono aver suggerito alla nazione europea dei nuovi provvedimenti in questo ambito: non si spiega altrimenti il rilancio in grande stile annunciato dal governo di Dublino per quel che concerne il settore turistico, all’indomani degli incontri di prestigio con la regina Elisabetta II e il presidente americano Barack Obama. Il sostegno al comparto verrà associato idealmente a delle precise misure di stampo fiscale. Di cosa si tratta esattamente? Le iniziative in questione sono volte a sostenere i lavoratori e i dipendenti e prevedono dei passaggi chiari e ben scanditi; anzitutto, si comincerà con la cancellazione in via definitiva di un’imposta, la cosiddetta Air Travel Tax.
Fiscal drag: Federconsumatori, restituirlo alle famiglie
Restituire alle famiglie il cosiddetto fiscal drag, e detassare quelle a reddito fisso per almeno 1.200 euro all’anno. E’ questa la ricetta della Federconsumatori grazie alla quale il nostro Paese può tirarsi fuori dalla stagnazione dei consumi. Secondo l’Associazione dei Consumatori solo facendo recuperare potere d’acquisto alle famiglie i consumi interni potranno far registrare la tanto attesa e sospirata inversione di tendenza. Altrimenti il nostro Paese rischia per lunghi anni una crescita troppo bassa che non ci possiamo permettere in questa nuova era post-crisi caratterizzata da zero sconti, da parte dei mercati finanziari internazionali, sulla tenuta dei conti pubblici e sui debiti sovrani.
Svizzera: la fiscalità agevolata del cantone Uri
La lista di paradisi fiscali e centri offshore presenti a livello internazionale è davvero sconfinata: se poi si pensa che in paesi famosi per i segreti bancari e le difficoltà della trasparenza tributaria vi sono delle zone che “brillano” per la fiscalità agevolata fa davvero riflettere. È il caso del cantone Uri, nella Svizzera Centrale, il più appetibile da questo punto di vista. Questa constatazione giunge direttamente da un’analisi piuttosto approfondita da parte di Credit Suisse: che cosa è emerso con esattezza? Il Waldstätte in questione, celebre soprattutto per le proprie attrattive turistiche, è il luogo più giusto per trasferire i risparmi ed essere al riparo dalle grinfie del fisco; l’istituto creditizio elvetico ha stilato un’apposita classifica, la quale riporta quelli che sono i posti in cui il reddito è disponibile in maniera libera, vale a dire a disposizione dopo la deduzione dei carichi fiscali e dei costi fissi e non è un caso se Uri è leader indiscusso di questo elenco.
Consulenti del lavoro: il Durc ostacola le attività imprenditoriali
I consulenti del lavoro non hanno usato mezzi termini per definire il Durc: a loro parere, infatti, il Documento Unico di Regolarità Contributiva non è altro che un vero e proprio ostacolo alla libertà di iniziativa delle imprese, soprattutto in questo momento che può essere considerato ragionevolmente critico dal punto di vista economico. Come è noto, si tratta dell’attestazione che una determinata impresa ha assolto i propri obblighi contrattuali e legislativi, ma a quanto pare il livello di celebrità ha raggiunto i minimi storici. Risalgono infatti a due giorni fa queste osservazioni piuttosto “pepate”, le quali si riferiscono al Consiglio Nazionale degli stessi consulenti. A questo punto, non si può che attendere una richiesta di modifica dal punto di vista legislativo, la struttura attuale non viene più vista come idonea. I consulenti hanno poi rimarcato come il ruolo fiscale e sociale del Durc sia importante in questo preciso momento storico e questo per due motivi: la partecipazione alle gare pubbliche d’appalto e lo svolgimento dell’attività imprenditoriale da parte dei committenti privati sono le giustificazioni in questione, ma a fronte di tale constatazione bisogna andare un po’ oltre.
Evasione fiscale: settore edile, condanna penale a Treviso
Condanna esemplare, in provincia di Treviso, per un imprenditore edile che deve al Fisco la somma rilevante di 3,5 milioni di euro. Per effetto di operazioni atte a sottrarsi in maniera fraudolenta al pagamento delle imposte, l’imprenditore ha incassato la condanna non solo fiscale, ma anche penale a fronte di somme per cui, tra le maggiori imposte rilevate dall’Amministrazione finanziaria dello Stato, le sanzioni e gli interessi, si è arrivati, come sopra accennato, a 3,5 milioni di euro. La condanna è arrivata per tutta una serie di operazioni fraudolente, a partire da quelle “tipiche” di chi tenta di dribblare il Fisco, ovverosia l’inserimento nella contabilità di fatture false al fine di far lievitare i costi e quindi pagare meno tasse; le fatture in questione, emesse da imprenditori non solo trevigiani, ma anche dell’area del Nord Italia, sono risultate essere associate ad operazioni inesistenti.
Ocse: il Global Forum fiscale si terrà alle Bermuda
La due giorni a cavallo tra questo mese e quello di giugno è attesa da molti come una delle più importanti dal punto di vista della trasparenza fiscale. Il 31 maggio e il 1° giugno prossimi sono infatti i due giorni che sono stati scelti come cardini del Global Forum che si terrà alle Bermuda: si tratta della terza edizione di questo evento così importante promosso dall’Ocse, la quale ha scelto non a caso il piccolo arcipelago dell’Atlantico, un tipico paradiso fiscale. La capitale Hamilton vedrà dunque discutere della trasparenza in fatto di tasse e imposte e del relativo scambio di informazioni a fini tributari. In particolare, bisognerà fare il punto sulla situazione attuale della lotta all’evasione, un tema molto caro all’organizzazione parigina, intenzionata anche a coinvolgere in maniera più diretta i paesi in via di sviluppo. Tra l’altro, il Global Forum ha ottenuto un successo dopo l’altro negli ultimi anni, con nuove adesioni che confermano la volontà degli stati di migliorare le condizioni del fisco.
Il Gafi illustra i rischi moderni delle frodi fiscali
Che cosa ne pensa il Gafi dell’attuale situazione del riciclaggio e delle frodi fiscali a livello globale? Il Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale, l’organismo intergovernativo attivo da sempre in questo campo, ha espresso di recente la propria opinione in merito alla pericolosa diffusione delle cosiddette “free trade zones”, le zone di libero commercio in cui il fenomeno sembra essere molto più sviluppato. In particolare, pur riconoscendo gli stimoli economici che vengono impressi da tali aree ai paesi meno sviluppati, il gruppo di Berna ha messo anche in luce come vi sia troppa vulnerabilità nei confronti del traffico illecito. Le frodi al fisco, ma non solo, sono dunque fiorenti e alla ricerca di opportunità sempre nuove. Tra l’altro, è stato condotto un apposito questionario, in modo da conoscere tutti i dettagli delle vicende in questione: oltre al contrabbando vero e proprio, in particolare quello di alcool e sigarette, si verificano troppo spesso eventi illeciti come il narcotraffico, le truffe fiscal-finanziarie e le contraffazioni di banconote.
Importazioni: niente Iva ridotta per gli animali vivi
Una delle ultime controversie risolte dai giudici comunitari avrà valenza specifica in molti paesi, tra cui il nostro: in particolare, è stata coinvolta l’Imposta sul Valore Aggiunto e la direttiva 112 del 2006 (il sistema comune della tassa in questione). Più precisamente, il riferimento principale è andato a quegli articoli che contemplavano lo scambio di beni e servizi e le aliquote fiscali da applicare in tal senso. La questione, inoltre, ha visto contrapposte l’Unione Europea, da una parte, e la Germania, dall’altra. Come si sono svolti esattamente i fatti? Il pomo della discordia è stato rappresentato dall’interpretazione delle norme appena elencate da parte del governo di Berlino; in pratica, non si sono trovati punti di contatto per quel che riguarda l’importazione di animali da commercializzare per fini non alimentari, come possono esserlo, ad esempio, i cavalli. La Germania, infatti, aveva adottato un’aliquota Iva ridotta per queste importazioni, giustificando il suo atteggiamento con il principio di neutralità fiscale: secondo l’amministrazione finanziaria teutonica, l’agevolazione tributaria ha senso anche quando lo scopo dell’importazione è differente da quello consueto.