Matera, città dei Sassi e da oggi anche una città molto attiva nel contrasto dell’evasione fiscale: il comune lucano entra infatti a far parte di un fondamentale patto contro il fenomeno in questione, il quale prevede una diffusione mirata e uno scambio intenso di dati tributari. Nello specifico, si tratta di un accordo che è stato posto in essere dalla nostra amministrazione finanziaria e dall’Anci della stessa Basilicata da poco più di un anno. L’ingresso del nuovo capoluogo testimonia la riuscita dell’operazione, ben incentrata su progetti di stampo territoriale che siano in grado di recuperare il maggiore gettito possibile attraverso un accurato lavoro di indagine. La Direzione Regionale ha espresso tutta la propria soddisfazione per una novità così lieta: ora ci si attende che molti altri comuni seguano l’esempio, anche perché più il protocollo sarà sottoscritto e più sarà funzionante lo stesso in termini di riduzione dell’occultamento fiscale. Come devono comportarsi le municipalità coinvolte?
News Fiscali
Iasb, emanato il nuovo standard Ifrs 13
L’ultima novità di rilievo in merito ai principi contabili internazionali risale a pochi giorni fa: in effetti, l’International Accounting Standards Board, l’organismo londinese che è meglio conosciuto come Iasb, ha dato vita a una nuova misurazione finanziaria, l’Ifrs 13, la quale andrà ad armonizzare in misura maggiore tutte le norme relative a questo ambito. Si tratta di un principio contabile innovativo proprio perché ora dovrà essere inteso in una maniera diversa il significato solitamente attribuito al valore equo, il cosiddetto “fair value”. Cosa cambierà in tal senso? In pratica, la valutazione non avverrà più prendendo a riferimento un importo neutrale, ricavato senza assumere il punto di vista del venditore o di colui che effettua l’acquisto; in questa occasione, il valore in questione beneficia di una nuova definizione, la quale prevede un prezzo preciso, da incassare al momento della vendita di una determinata attività contabile, oppure da versare per il trasferimento di una passività.
Il governo americano alle prese con i costi della “Bin Laden Tax”
La fantasia di chi affibbia nomi a tasse e imposte non ha davvero limiti: ora dovremo abituarci anche alla “Bin Laden Tax”, ma di cosa si tratta esattamente? Le recenti cronache internazionali sono state letteralmente dominate dall’uccisione di Osama Bin Laden, un evento che ha comportato per gli Stati Uniti una lunga serie di anni e spese. In effetti, c’è chi ha quantificato tale impegno in ben duemila miliardi di dollari, di cui un quinto sono relativi al solo 2010. Ciò vuol dire che i contribuenti americani sono stati praticamente costretti a versare parecchio denaro al Fisco, addirittura 45 milioni come copertura dei prestiti per le operazioni in questione. C’è chi parla espressamente di una vendetta postuma dell’ex numero uno di Al Qaeda, una ritorsione che assume dei connotati finanziari ben precisi. Si tratta in pratica di una grande unica imposta a carico dei cittadini che non avrebbe avuto alcun senso di esistere se non ci fossero state due guerre di mezzo, l’Afghanistan e l’Iraq.
Irlanda: il Fisco pubblica online i nomi degli evasori
Gli evasori fiscali irlandesi sono sicuramente tra i più perseguitati d’Europa: il Fisco della nazione britannica (l’agenzia nazionale si chiama Irish Tax & Customs) ha infatti deciso di proseguire nella sua pubblicazione dell’elenco dei nomi dei contribuenti meno virtuosi, una sorta di deterrente contro chi cerca di sfuggire a tasse e imposte. Anzi, l’amministrazione finanziaria di Dublino è solita rendere noti i profili completi e dettagliati di questi soggetti, con tanto di nomi, cognomi e molte altre informazioni utili, quali l’indirizzo, l’attività svolta e le somme evase. A questo bisogna poi aggiungere il sistema di sanzioni pecuniarie, un altro strumento volto a contrastare un fenomeno così complicato. Tra l’altro, non bisogna dimenticare che l’Irlanda vive uno dei suoi momenti finanziari più difficili della storia: la crisi economica si è ripercossa violentemente sul territorio celtico e dunque sono mutati anche gli atteggiamenti degli evasori.
Imposte salariali: Italia quinta nella classifica Ocse
Forse non c’era bisogno di nessuna conferma, visto che il fatto era scontato, ma visto da chi proviene lo stesso non si può che riconoscerne l’autorevolezza: secondo l’Ocse, infatti, l’Italia è una delle nazioni con la maggiore pressione fiscale. Nel dettaglio, l’eccessivo stress in questione è quello che si riferisce ai salari dei dipendenti, con una percentuale molto vicina al 47% (46,9% per la precisione), un dato che è inferiore soltanto ad altri quattro paesi, vale a dire l’Ungheria, il Belgio, la Francia, la Germania e l’Austria. Al contrario, un vero e proprio paradiso per i contribuenti è il Cile, dove il cuneo si aggira attorno al 7%, mentre la media della stessa organizzazione parigina è del 34,9%. Tutto ciò vuol dire che le famiglie che possono vantare un solo reddito si trovano in estrema difficoltà, visto che l’Italia si caratterizza per l’aggressività tributaria anche in questo caso.
Roma: il Fisco fa emergere un’evasione nel no-profit
Circoli culturali evasori del fisco: sembra quasi incredibile venire a conoscenza di una circostanza simile, ma è avvenuta realmente nel Lazio, come è emerso da un’accurata indagine della Direzione Provinciale romana della nostra amministrazione finanziaria, la quale si è concentrata soprattutto su alcuni enti di tipo non commerciale (le verifiche complessive sono state ben 63), mettendo in luce un’evasione tributaria addirittura superiore ai sette milioni di euro. Come è stato possibile tutto questo? L’Agenzia delle Entrate è riuscita a sfruttare nel migliore dei modi le cosiddette “interrogazioni selettive”: si tratta, nello specifico, degli strumenti di accertamento ideali per il mondo no-profit, ma il tutto è stato impreziosito anche dalle banche dati delle stesse onlus e da mezzi esterni come ad esempio il web e le pubblicità di stampo commerciale. L’insieme di tali pratiche ha prodotto un risultato importante, vale a dire una vera e propria attività alberghiera con tanto di ville sul litorale, banchetti nuziali piuttosto lussuosi, cerimonie e molti altri eventi che con la cultura avevano poco a che fare.
Successioni 2011: nuova Guida del Notariato
Continua ad ingrandirsi sempre di più la “collezione” online di Guide che sono state redatte e messe a disposizione dal Consiglio Nazionale del Notariato assieme alla collaborazione delle Associazioni dei Consumatori. L’ultimissima Guida annunciata è in particolare quella relativa alle successioni dopo quelle sui mutui, sull’acquisto di immobili in fase di costruzione, ma anche sull’acquisto certificato e sul contratto preliminare di acquisto di una casa. Trattasi di Guide che si possono visionare e scaricare gratuitamente sia dal sito Internet del Consiglio Nazionale del Notariato, www.notariato.it, sia dai siti Internet delle Associazioni di Consumatori che aderiscono al progetto con i Notai per i consumatori. Trattasi, nello specifico, di Adiconsum, Unione Nazionale Consumatori, Adoc, Movimento Difesa del Cittadino, Altroconsumo, Movimento Consumatori, Assoutenti, Lega Consumatori, Casa del Consumatore, Federconsumatori, Confconsumatori e Cittadinanzattiva.
Rapporto Giarda, una disamina sugli sprechi fiscali
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti sta predisponendo per filo e per segno la propria riforma fiscale: è proprio per questo motivo che sono state convocate delle apposite commissioni, la più importante delle quali è quella presieduta dall’economista Piero Giarda. Quest’ultima ha già individuato le fattispecie su cui intervenire con maggiore urgenza e tra di esse possiamo ricomprendere le inefficienze dal punto di vista gestionale ed economico, l’acquisto di beni a costi più alti rispetto a quelli di mercato e l’uso di due dipendenti piuttosto che di uno solo. In pratica, l’obiettivo che emerge con maggiore nettezza è il contrasto agli sprechi. Tutto questo lavoro della commissione sarà poi culminato entro la fine di questo mese con un apposito libro bianco, un vero e proprio vademecum della riforma del fisco tanto voluta dall’attuale esecutivo. Ci sono inoltre altre tre commissioni all’opera in questo momento. Giarda è stato dal 1995 al 2001 sottosegretario al ministero delle Finanze, ma ha anche svolto incarichi di prestigio come quello di presidente della Commissione Tecnica per la spesa pubblica: le sue competenze sono dunque importanti, ricoprendo attualmente il ruolo di consulente per l’Università Cattolica di Milano nell’ambito dell’analisi monetaria.
Tutto Dichiarazioni: convegno per i professionisti a Bologna
Il 18 maggio prossimo, a Bologna, al numero 13 di Piazza San Domenico, dove si trova la Sala Bolognini del Convento San Domenico, si terrà un interessante convegno che, tra l’altro, è valido ai fini della “Formazione Professionale Continua” dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. L’evento, gratuito con ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili nella Sala, è accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Bologna, ed è altresì valido ai fini della “Formazione Continua obbligatoria” dei Consulenti del Lavoro. Al convegno ” Tutto Dichiarazioni” sarà chiaramente presente l’Agenzia delle Entrate, con la dott.ssa Federica Cantelli dell’Ufficio Gestione Tributi, il relatore, che tratterà l’argomento relativo alla compilazione del quadro RW. Il dott. Francesco Chiaravalle dell’Ufficio Fiscalità delle imprese è il relatore de “Le società non operative: la disciplina e gli indirizzi di prassi“, mentre il dott. Diego Cigna dell’Ufficio Fiscalità delle imprese è il relatore del “Trattamento fiscale degli incentivi per le energie rinnovabili“. A coordinare i lavori sarà la dott.ssa Maria Rita Civolani, Capo Settore Servizi e Consulenza.
Anche lo Stradivari diventa oggetto di una controversia fiscale
Nemmeno la musica più pregiata riesce a scampare alle grinfie del fisco, ma spesso è doveroso fare alcune precisazioni. L’ultimo caso ha riguardato un concertista americano giunto in Italia con il suo pregiato violino, uno Stradivari: varie incomprensioni hanno portato alla mancata dichiarazione di questo strumento di fronte alle Dogane, tanto che poi lo stesso soggetto si è visto contestate sanzioni superiori a 370mila euro e il sequestro dello stesso violino. A dire il vero le differenze di lingua avevano agevolato il malinteso, ma ci sono volute alcune sentenze per dirimere la controversia. La Commissione Tributaria Provinciale di Verbania è intervenuta in favore del concertista, revocando di fatto la contestazione e le multe, ricordando inoltre che il bene non era stato importato in maniera definitiva. Ovviamente, lo Stradivari sarebbe rimasto nel nostro paese soltanto in via temporanea, più che altro la mancata esibizione del documento di accompagnamento alla dogana può comportare una sanzione differente, ma non così alta come quella iniziale.
Giamaica: parte oggi la riorganizzazione del Fisco
La data odierna rappresenta una svolta molto importante per il fisco giamaicano: in effetti, da oggi la Tax Administration Jamaica, l’Agenzia delle Entrate del paese caraibico, diventerà una nuova organizzazione a tutti gli effetti. L’amministrazione non sarà altro che il consolidamento di tre distinti dipartimenti tributari, nello specifico l’Inland Revenue Department, il Taxpayer Audit and Assesment Department (attivo, come si intuisce dal nome, nei controlli fiscali) e il Tax Administration Services Department. Trattandosi quindi di una sorta di “fusione”, i tre enti appena citati cesseranno di esistere in quanto tali in queste ore e assumeranno una forma del tutto diversa, combinando le loro funzioni peculiari. Come verrà a strutturarsi la nuova amministrazione fiscale? Anzitutto, essa avrà delle precise responsabilità per quel che riguarda la gestione nazionale di tasse e imposte, includendo in questo novero anche i dazi doganali e quelli relativi alle importazioni e alle esportazioni che il paese realizzerà (quelle che vengono classificate come “tasse internazionali”).
Irlanda: beni artistici per la compensazione fiscale
L’Office of the Revenue Commissioners, l’Agenzia delle Entrate irlandese, e l’arte non sono mai stati così vicini come in questo momento. In effetti, l’amministrazione finanziaria di Dublino ha introdotto una novità di rilievo per quel che riguarda la propria attività di riscossione; per la prima volta, oltre alle consuete voci come le imposte sui redditi, l’Iva e i vari profitti, è apparso anche il bene artistico ed il motivo di tale scelta è piuttosto semplice da spiegare. Tutti i quadri, i documenti storici, le sculture e altri oggetti di rilievo artistico possono essere ceduti dai contribuenti che ne sono proprietari al Fisco come veri e propri sostituti delle tasse dovute; questi tesori, quindi, vengono a costituire una sorta di compensazione tributaria innovativa, una mossa che ha anche l’obiettivo di sostenere l’economia nazionale, così duramente provata dall’ultimo terribile anno.
Sconti infragruppo: non si configura una elusione fiscale
La Corte di Cassazione ha aggiunto un altro tassello alla disciplina fiscale del cosiddetto transfer pricing: secondo la Suprema Corte, infatti, quando aziende del nostro paese e società di nazionalità estera pongono in essere delle operazioni con sconti infragruppo, queste stesse attività non hanno alcun rilievo in relazione a tale normativa. Si tratta di una sentenza piuttosto controversa e che è andata a sciogliere i dubbi sorti in merito a un contenzioso degli anni Novanta, quindi piuttosto datato. Se le imprese coinvolte fanno parte di un gruppo, la loro valutazione deve avvenire necessariamente al “valore normale”, vale a dire quel valore che rappresenta il prezzo di libera concorrenza, le condizioni che sarebbero state stabilite da parti completamente indipendenti. Nel dettaglio, questa disputa aveva riguardato un’impresa italiana e altre consociate alle prese con degli sconti solitamente non adottati sulle cessioni di beni simili a società indipendenti.
Burocrazia fiscale: un salasso per le Pmi
In Italia, rispetto agli altri Paesi dell’Europa occidentale, le piccole e medie imprese devono subire sia una burocrazia ottusa, sia un fisco opprimente, con la conseguenza che i costi annui rappresentano in tutto e per tutto un salasso. E’ questa la posizione espressa da Giuseppe Bortolussi, il segretario della CGIA di Mestre, nell’apprezzare le recenti dichiarazioni rilasciate dal Ministro all’Economia, Giulio Tremonti, sulla necessità di rendere meno opprimente a carico del sistema imprenditoriale italiano la burocrazia ed il fisco. C’è quindi bisogno di una maggiore semplificazione che dallo Stato può essere messa in atto praticamente a costo zero, mentre nel contempo le piccole e medie imprese possono tagliare i costi ma anche il tempo che, per assolvere agli adempimenti, porta via centinaia di ore l’anno.