In materia di detrazioni per riqualificazione energetica lo sconto fiscale fruibile deve essere “unico”; a spiegarlo con una risoluzione ad hoc, la numero 3/E, è stata in data odierna l’Agenzia delle Entrate, la quale ha in particolare precisato come il contribuente per gli interventi di riqualificazione energetica non possa avvalersi del cumulo degli incentivi fiscali sfruttando a livello nazionale la detrazione al 55% sulle spese sostenute ed ammissibili, e poi sfruttare anche l’eventuale presenza di incentivi della stessa natura messi a punto dagli Enti Locali, dalle Regioni o dalla Comunità Europea. Nessun “raddoppio” dello sconto, quindi, attraverso il cumulo di incentivi della stessa natura; questo significa, in accordo con quanto messo in evidenza proprio dall’Agenzia delle Entrate con una nota, che un contribuente, a far data dall’1 gennaio 2009, che sostiene spese per la riqualificazione energetica, deve scegliere se optare per la fruizione dell’agevolazione fiscale/detrazione al 55%, oppure su altri incentivi presenti a livello comunale, regionale o comunitario.
News Fiscali
Grande distribuzione organizzata: arriva vademecum Entrate
L’Agenzia delle Entrate in data odierna, lunedì 25 gennaio 2010, ha pubblicato una Circolare, la 2/E con la quale l’Amministrazione finanziaria fornisce dei chiarimenti in merito ad un provvedimento datato 12 marzo 2009, nel quale si fa in particolare riferimento alla grande distribuzione per quel che riguarda la trasmissione telematica dei corrispettivi. Come diretta conseguenza, è in arrivo per le imprese della grande distribuzione organizzata un vademecum destinato a quelle realtà che hanno effettuato la scelta, riguardo alle prestazioni di servizi ed alla cessione di beni dei punti vendita, di effettuare la trasmissione in via telematica delle somme che giornalmente vengono incassate. Innanzitutto, nel documento di prassi l’Agenzia delle Entrate spiega quali siano i requisiti per potersi avvalere della facoltà di poter trasmettere in via telematica i corrispettivi e, quindi, avvalersi dell’esonero dell’emissione delle ricevute fiscali e degli scontrini.
Tasse: le linee di pensiero del Governo sull’Irpef
All’interno del Consiglio dei Ministri fervono le discussioni circa le più importanti tematiche fiscali da affrontare: per il momento sembra prevalere la linea di azione del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, anche se le discussioni non sembrano finite qui. Importante in questo senso è stato il discorso di Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico, intervenuto ad Arezzo nel corso di una convention del Pdl: secondo il ministro, infatti, le tasse possono essere ridotte già a partire dal prossimo anno, mentre il 2010 rappresenterà l’anno di avvicinamento al traguardo. Il sentiero è già stato tracciato da Tremonti; riduzione dell’Irpef, aumento delle aliquote relative all’Iva, innalzamento delle tasse sui consumi, obiettivi ambiziosi, ma da raggiungere senza accelerare i tempi.
Equitalia: recupero entrate locali più rapido e meno costoso
Nella gestione dell’intero ciclo legato alla riscossione, Equitalia punta a rendere sempre più estesi i servizi Web, gratuiti, su tutto il territorio nazionale di competenza. Ad affermarlo nelle scorse settimane è stato Marco Cuccagna, direttore generale di Equitalia, sottolineando come questo garantisca più efficienza e più economicità non solo a favore dei cittadino, ma anche per gli Enti locali. Non a caso, con l’operazione “zero carta” nell’intero ciclo della riscossione, Equitalia ha provveduto a mettere in rete lo scorso anno ben 5.600 comuni, facendo così risparmiare sia tempo, sia denaro in merito alla gestione cartacea delle comunicazioni che di norma sussisteva nel rapporto tra l’agente della riscossione e l’ente creditore. Il cosiddetto progetto “Informatizzazione enti”, infatti, ha permesso a livello locale una sensibile razionalizzazione della riscossione nel processo di recupero delle entrate da parte dei Comuni. Rispetto ai 1.000 Comuni del 2008, nel 2009 i Comuni italiani che hanno abbandonato la carta sono diventati, come accennato, ben 5.600.
Modello Eas: nel 2009 successo di numeri e adesioni
Si può parlare, a ragione, di successo più che positivo per quel che riguarda i numeri e l’adesione all’iniziativa relativa al modello Eas: 222.151 enti hanno infatti contribuito a questo felice esito, consentendo di ridisegnare in maniera accurata la carta della solidarietà e dell’impegno che contraddistinguono l’associazionismo italiano. La collaborazione tra il Terzo settore e l’Agenzia delle Entrate è stata notevolmente intensificata nel 2009, grazie soprattutto a una serie periodica di incontri e di tavole rotonde, volte ad aprire dialoghi e confronti sui temi più importanti collegati alla definizione del modello. Il termine ultimo per la presentazione di questo documento fiscale era stato fissato al 31 dicembre 2009: come già spiegato, oltre 200.000 associazioni hanno comunicato i propri dati rilevanti ai fini tributari, un risultato che testimonia come la risposta degli interessati sia stata uniforme ed omogenea.
Aliquote Irpef: andrebbero ridotte di almeno cinque punti
Qual è il modo più efficiente per combattere in Italia l’evasione fiscale? Di sicuro, una grossa mano la può dare l’abbattimento delle pressione fiscale, visto che le aliquote sono fin troppo elevate e rischiano di rimanere tali ancora per qualche anno visto che il Governo di recente ha fatto presente come per il momento nulla si possa fare a causa della congiuntura sfavorevole e della bassa crescita economica. Ma di quanto occorre tagliare le aliquote per far in modo che le tasse a pagarle siano tutti in modo tale da pagare di meno? Ebbene, al riguardo, Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, ritiene che una delle cose da fare sia quella di tagliare le aliquote fiscali di almeno cinque punti. Il nostro Paese, infatti, in base ad un’indagine che, per conto dell’Associazione, ha realizzato KRLS Network of Business Ethics, detiene e mantiene il triste primato di primo Paese in Europa per evasione fiscale.
Le Entrate toscane cambiano volto: nuove direzioni provinciali
A partire dal prossimo lunedì cominceranno a essere attive le nuove direzioni provinciali che l’Agenzia delle Entrate ha istituito per Livorno e Massa-Carrara: l’operazione rientra, come di consueto, nel progetto nazionale volto a riorganizzare gli uffici locali su base provinciale, attraverso la predisposizione di nuove strutture, costituite da un ufficio provinciale adibito alle attività di controllo e da vari uffici territoriali. Proprio in riferimento agli uffici territoriali, bisogna aggiungere che essi sono destinati all’erogazione dei servizi e saranno precisamente tre per la Direzione provinciale di Livorno e due per quella di Massa-Carrara. Questo nuovo assetto organizzativo consente di suddividere l’ufficio dei controlli in un’area per l’accertamento fiscale e in un’area legale, la quale avrà soprattutto compiti relativi alle attività di contenzioso.
Riforma fiscale: Cisl, i tempi sono maturi
Al fine sia di mettere in atto una più equa distribuzione della ricchezza, sia di dare stimolo alla ripresa dell’economia, la Cisl ritiene che nel nostro Paese siano maturi i tempi per avviare la discussione sulla riforma fiscale. Secondo il Sindacato, infatti, la politica dovrebbe aprire il dibattito con le parti sociali e quelle economiche affrontando la questione Fisco in un’ottica nuova e senza cadere nella deriva dei tecnicismi. In merito, tra l’altro, la Cisl non è d’accordo con la recente posizione, assunta dalla Bce, la Banca Centrale Europea, di operare gli sgravi fiscali in stretto vincolo con la riduzione del deficit; questo perché spetta in autonomia ai Governi nazionali decidere come stimolare la ripresa dell’economia, ad esempio, adottando un mix tra misure di contenimento della spesa pubblica e quelle di rilancio come possono essere quelle legate alla riduzione della pressione fiscale che, a favore delle famiglie monoreddito ed a basso reddito, si trasformano in consumi.
Agenzia delle Entrate: aiuti diluiti nel tempo per gli agriturismi
La risoluzione 2/E che l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare oggi è entrata nel merito del trattamento fiscale da riservare alle associazioni di categoria del settore agricolo; in particolare, è stato specificato in che modo i finanziamenti regionali per gli agriturismi devono essere considerati contributi in conto impianti. Nello specifico, i finanziamenti volti alla ristrutturazione degli immobili e all’acquisto dei macchinari sono contributi in questo senso: il destino di tali somme si ricollega agli ammortamenti o alle vicende che determinano la rilevanza fiscale del costo del cespite. Si tratta di un chiarimento non irrilevante, se si pensa che i contributi in conto capitale possono essere tassati nel momento in cui entrano nella disponibilità del soggetto che ne beneficia. Invece, gli aiuti in conto impianti hanno come diretta conseguenza una diminuzione del costo che viene riconosciuto dal punto di vista fiscale al bene: per le Entrate, dunque, essi non hanno alcuna rilevanza autonoma ma devono essere suddivisi a seconda della vita utile del bene stesso.
Fisco Emilia-Romagna: aggiornamento risultati Patto anti-evasione
In Emilia-Romagna il Patto anti-evasione funziona. La Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate, infatti, ha reso noto che grazie all’alleanza tra i Comuni della Regione e l’Amministrazione finanziaria sono stati recuperati nell’arco di sei mesi somme pari a ben 10 milioni di euro, corrispondenti ad imponibile recuperato a tassazione dagli “007” del Fisco. Per conseguire questo risultato, in linea con quanto sta avvenendo anche nelle altre Regioni d’Italia, è stata messa in campo sia una task force, sia una guida operativa finalizzata a identificare elementi “sensibili” di evasione.. Nei sei mesi di avvio del Patto, in particolare, le Amministrazioni locali hanno complessivamente segnalato ben 1.866 casi di sospetta evasione, con in testa Bologna come Comune capofila (435 segnalazioni), ed a seguire Mirandola e Carpi.
Evasione fiscale: Lombardia, cooperative prestanome a Varese
L’Agenzia delle Entrate ha scoperto nella città di Varese un caso di evasione totale da parte di un soggetto che, operante nel settore dei trasporti e della logistica, agli occhi del Fisco non esisteva, ma invece operava sfruttando una sfilza di cooperative prestanome organizzate in “rete“. Come diretta conseguenza, in accordo con quanto rivela la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Regione Lombardia, a carico dell’evasore totale è scattata la notifica di una raffica di avvisi di accertamento a valere sulle attività dal 2003 al 2006 per un importo pari ad oltre 144 milioni di euro. La fase d’indagine, complessa ma anche lunga, è stata portata avanti con il coinvolgimento sia della Guardia di Finanza, sia della Procura della Repubblica di Varese, ed ha portato a stimare ben 290 milioni di euro di imponibile Irap ed oltre 270 milioni di euro di imponibile ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef).
Robin Hood Tax: controlli Autorità Energia
In merito alla Robin Hood Tax, ed al relativo divieto di traslazione, sui prezzi praticati all’utente finale, di quella che altro non è che una maggiorazione sull’addizionale Ires, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas ha effettuato ben 500 controlli di primo livello a carico di altrettante imprese del settore energetico. In particolare, avvalendosi della collaborazione del Comando Unità Speciali della Guardia di Finanza, l’Autorità ha messo in atto la prima fase della vigilanza nei confronti di 282 operatori del comparto petrolifero, e 221 imprese del settore del gas e dell’elettricità. Su questo tipo di attività l’Autorità per l’Energia elettrica ed il gas ha trasmesso alla fine dello scorso anno una Relazione al Parlamento che adesso è altresì disponibile sul sito Internet dell’Authority.
Emilia Romagna: superata maggioranza Comuni “caccia-evasori”
Sono saliti a quota 171, su un totale di 341, i Comuni della Regione Emilia Romagna che hanno aderito all’alleanza anti-evasione che nei mesi scorsi l’Agenzia delle Entrate ha siglato con l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani. A darne notizia è la Direzione regionale Entrate dell’Emilia Romagna, precisando che alla data dello scorso 15 gennaio 2010 si è arrivati alla maggioranza dei Comuni “caccia-evasori” in Emilia Romagna con l’adesione dei Comuni di Voghiera (FE), Savignano sul Panaro (MO), Poviglio (RE), Soragna (PR) e San Pietro in Casale (BO). Ai Comuni “caccia-evasori”, lo ricordiamo, spetta il 30% delle imposte evase effettivamente recuperate dal Fisco attraverso le loro segnalazioni qualificate.
Il Fisco britannico propone un condono ai medici evasori
Tutto il mondo è paese: non c’è frase più azzeccata per descrivere la situazione fiscale che sta vivendo attualmente la Gran Bretagna. In effetti, il Fisco britannico sta tentando di rispondere alla crescente evasione che vede coinvolti decine di migliaia di professionisti operanti nel settore della sanità: contribuenti accomunati anche dal fatto di essere eccessivamente distratti quando devono cimentarsi con gli adempimenti tributari. Il mancato versamento delle tasse e delle imposte dovute da medici e dentisti, dunque, è una realtà che non vuole essere sottovalutata. Per correre ai ripari, le Entrate del Regno Unito hanno deciso di presentare un nuovo condono, il cui obiettivo principale, entro il 2010, sarà quello di consentire a dentisti, medici e professionisti della sanità di mettere in regola le proprie posizioni tributarie; si tratta pertanto di una vera e propria amnistia fiscale, molto simile a quella che è stata attuata in Italia, ma la denominazione “Piano fiscale della sanità” vuole in qualche modo celare la struttura di questo progetto.