Una collaborazione strettissima tra il Comune di Genova e l’Agenzia delle Entrate ha già fatto emergere oltre mille casi “sospetti” di cui il 10% sono già stati archiviati per un recupero totale di oltre tre milioni di euro di importi sottratti al fisco. Ma il patto anti-evasione del Comune è già diventata una “moda”; altri 116 comuni hanno già aderito ed insieme riescono a coprire l’87% degli abitanti della Liguria.
Il sistema di collaborazione con l’Agenzia delle Entrate riscuote un successo inaspettato ed il motivo è chiaro; i comuni che segnalano gli evasori fiscali (o meglio, i potenziali evasori fiscali) avviando poi il lavoro dell’Agenzia delle Entrate, beneficiano in prima persona degli incassi che seguono al recupero degli illeciti.
I Comuni sono finalmente invogliati a collaborare in prima persona per la lotta all’evasione fiscale; se negli anni precedenti (e nei mesi precedenti) la questione morale non è bastata a cambiare la tendenza, ci pensa ora il denaro che viene offerto in cambio di indicazioni valide per il lavoro della Guardia di Finanza; i comuni investono in personale specializzato che ha proprio il compito di scovare gli illeciti ed anche se ora il fenomeno interessa solamente la Liguria è possibile che questo si diffonderà in tutta Italia, con particolare riferimento a quei comuni più colpiti dai tagli alle amministrazioni che ora possono garantirsi una nuova , cospicua entrata.