In linea con le indiscrezioni di stampa dei giorni scorsi, venerdì 10 giugno, grazie ad un Decreto firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, è stata messa a punto la proroga che permette di rinviare i versamenti di Unico 2010 per tutti quei contribuenti che devono presentare anche gli studi di settore. Lo slittamento approvato prevede ora che le tasse relative alla dichiarazione dei redditi possano essere pagate senza maggiorazioni non entro mercoledì prossimo, 16 giugno 2010, termine classico per i versamenti, ma entro e non oltre la data di martedì 6 luglio 2010. Sono state così accolte le istanze delle Associazioni di categoria che hanno chiesto una proroga anche per mettere a punto la dichiarazione dei redditi e, soprattutto, per l’utilizzo del software Gerico che l’Amministrazione finanziaria ha rilasciato solamente alla fine del mese scorso.
Studi di Settore
Studi di settore anomali, lettere a 109 mila contribuenti
Il Fisco, in materia di studi di settore, ha annunciato d’aver predisposto a carico di ben 109 mila contribuenti l’invio di una segnalazione di anomalia in vista della presentazione del modello Unico 2010. A darne notizia è l’Agenzia delle Entrate nel precisare al riguardo come attraverso una apposita Circolare, la numero 30/E diffusa in data odierna, venerdì 4 giugno 2010, si punti a far luce su delle incoerenze riguardanti la gestione dell’attività negli anni che vanno dal 2006 al 2008. Interessati a quella che risulta essere in tutto e per tutto come una pioggia di comunicazioni sono anche gli intermediari che hanno provveduto per conto dei contribuenti a trasmettere le dichiarazioni lo scorso anno.
Studi di settore: Gerico 2010 valorizza il peso dei ricavi
La cosiddetta “versione beta” di Gerico 2010 ha un indubbio vantaggio: in effetti, essa consente di dare valore in maniera adeguata alla valutazione dei ricavi congrui, vale a dire di quei compensi che sono stati erogati nei riguardi degli amministratori soci. Come si procede dunque alla misura della variabile relativa proprio a questi specifici soci? Nell’ipotesi di un compenso che deriva da un contratto di lavoro dipendente o co.co.co., si può fare affidamento ai righi F19 o F16 (società di persone e di capitali), mentre negli altri casi tutto viene indicato nel quadro A. Se invece l’attività viene prestata senza l’attribuzione di un compenso, allora Gerico provvede a valorizzare la percentuale di lavoro che è stato prestato in base all’apporto; si tratta comunque di un sistema piuttosto particolare e che può dar vita a effetti distorti se si confrontano i vari tipi di società. La soluzione suggerita dall’Agenzia delle Entrate viene suggerita da un documento che risale ormai a due anni fa, la circolare 44/E del 2008.
Fisco online: Parametri 2010 per chi non usa gli studi di settore
Anche per il 2010 è stata confermata l’introduzione nel sito internet dell’Agenzia delle Entrate di “Parametri”: si tratta del software che, tramite un costante aggiornamento, consente ai contribuenti che svolgono un’attività d’impresa, ma anche professioni e arti, e per i quali non sono previsti i consueti studi di settore, di giungere alla determinazione definitiva dei ricavi e compensi loro spettanti. Tra l’altro, bisogna ricordare che “Parametri 2010” può essere utilizzato anche da quei soggetti ricompresi nell’ambito di applicazione degli stessi studi, ma su cui gravano condizioni di inapplicabilità che non possono essere estese ai parametri. Qual è il funzionamento preciso di tale software? Il calcolo delle somme viene ottenuto mediante delle variabili contabili e facendo riferimento a una determinata combinazione di alcune tecniche di statistica e matematica.
Fisco Emilia-Romagna: risultati lotta agli evasori
Rispetto ai 513 milioni di euro incassati nel 2008, lo scorso anno in Emilia-Romagna le somme riscosse dalle attività di contrasto e di lotta all’evasione e all’elusione fiscale sono cresciute del 22% a 630 milioni di euro circa. A darne notizia è la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna, sottolineando in particolare come le attività antievasione abbiano riguardato l’intera platea dei contribuenti: dalle persone fisiche ai liberi professionisti e passando per le piccole e medie imprese ed i cosiddetti “grandi contribuenti”, ovverosia quelle aziende con un fatturato oltre la soglia dei cento milioni di euro annui. Nel dettaglio, lo scorso anno in Emilia-Romagna il controvalore delle maggiori imposte accertate ha toccato il livello dei 3,8 miliardi di euro a fronte di accertamenti che sono aumentati del 20% migliorando anche in qualità; a carico delle grandi imprese gli accertamenti sono stati 211, 35.939 hanno riguardato le persone fisiche, 18.392 tra piccole imprese e professionisti, mentre 974 sono state aziende di medie dimensioni per un totale di 55 mila accertamenti.
Studi di settore e crisi delle libere professioni
Sebbene anche per quest’anno in materia di studi di settore ci siano i cosiddetti correttivi anticrisi, l’appuntamento con la dichiarazione dei redditi, e quindi con Unico 2010, non sarà dei più agevoli per il mondo delle libere professioni. Anche con l’applicazione dei correttivi, infatti, il rischio è che molti liberi professionisti non risultino “congrui” agli occhi del Fisco in materia di studi di settore, ragion per cui oltre ai danni causati dalla crisi potrebbe scattare anche la “beffa” relativa all’avvio di accertamenti finalizzati a verificare se effettivamente il contribuente abbia oltremodo risentito della crisi rispetto allo strumento presuntivo dello studio di settore. D’altronde, le ultime rilevazioni rilasciate nei giorni scorsi da Contribuenti.it non lasciano molto spazio alle interpretazioni e non permettono facili ottimismi; il calo di fatturato per le libere professioni, infatti, è stato in media pari al 37% a fronte di una bella fetta, pari al 19%, di studi che addirittura hanno chiuso.
Studi di settore e tutela del made in Italy
Anche quest’anno, a causa della crisi finanziaria ed economica, per molti contribuenti soggetti agli studi di settore non sarà facile rispettare i criteri di congruità previsti da tale strumento; nel 2009, infatti, specie per i liberi professionisti, lavoratori autonomi, e le piccole imprese esportatrici, i ricavi sono nuovamente scesi ed i profitti o i compensi si sono ulteriormente ridotti. Anche per quest’anno il Fisco, in virtù di questa situazione, ha comunque deciso di mettere a punto per il 2010, a valere sull’esercizio 2009, lo strumento dello studio di settore con i correttivi anticrisi per venire incontro alle aziende ed ai lavoratori con partita Iva in apnea a causa delle difficoltà congiunturali. Ebbene, in virtù di questa novità annunciata nei giorni scorsi dall’Agenzia delle Entrate, ma ampiamente attesa ed in linea con le richieste delle Associazioni di categoria, la Cgia di Mestre ha effettuato uno studio al fine di rilevare quali settori dell’economia e quindi quali aziende abbiano sofferto maggiormente nel 2009 a causa della crisi.
Evasione fiscale 2010: indirizzi operativi Entrate
Caccia ai finti enti non commerciali, e controlli più intensi a carico delle imprese di medie dimensioni. Sono questi alcuni degli indirizzi operativi dell’Agenzia delle Entrate per la lotta all’evasione fiscale per l’anno 2010, che sarà tra l’altro caratterizzata da accertamenti che saranno sempre più mirati non solo su quei contribuenti non congrui ai fini degli studi di settore, ma anche su quelli congrui al fine di verificare, ai fini dell’applicazione dello strumento, la fedeltà dei dati dichiarati. Con la Circolare numero 20/E, emessa dall’Amministrazione finanziaria nella giornata di ieri, venerdì 16 aprile 2010, l’Agenzia delle Entrate invita i propri Uffici ad azioni di lotta e di contrasto all’evasione fiscale ancor più mirate puntando non esclusivamente ad un incremento in termini numerici degli accertamenti e dei controlli. Negli indirizzi operativi vengono inoltre indicate come strategiche, come accennato, le attività finalizzate a dare la caccia ai finti enti non commerciali, ma anche i controlli a carico dei professionisti che aumenteranno anche avvalendosi delle indagini finanziarie.
Evasione fiscale: il punto nella Regione Marche
Lo scorso anno le somme recuperate nella Regione Marche dalle azioni di lotta e di contrasto all’elusione ed all’evasione fiscale si sono attestate in rialzo ad oltre 194 milioni di euro rispetto ai 177 milioni di euro del 2008. A darne notizia il mese scorso è stata la Direzione Entrate della Regione Marche, sottolineando come il bilancio sia stato non solo significativo, ma anche in linea con gli obiettivi programmati. In particolare, il rialzo del 10% delle somme incassate da evasione è frutto sia dell’impegno e delle capacità professionali, sia dell’utilizzo di strategie e strumenti di analisi del rischio attraverso nuove soluzioni tecnologiche. Dai dati di consuntivo resi noti dalle Entrate Marche emergono quasi 20 mila accertamenti nel 2009 ai fini dell’Iva, Irap ed imposte dirette che hanno portato al recupero di maggiore imposta per oltre 456 milioni di euro.
Studi di settore: correttivi anticrisi anche quest’anno
Anche per quest’anno gli studi di settore potranno “avvantaggiarsi” dei correttivi anticrisi. Ad annunciarlo nella giornata di ieri è stata l’Agenzia delle Entrate, ragion per cui tutti i contribuenti soggetti agli studi di settore potranno eventualmente fruire di tutta un serie di interventi “salvagente” che tengono conto dell’impatto che la crisi anche nel 2009 ha avuto sull’economia reale. Al riguardo l’Amministrazione finanziaria sottolinea come la Commissione degli esperti abbia approvato anche per quest’anno dei correttivi anticrisi che sono trasversali, ovverosia “investono” tutti gli ambiti dell’economia più sensibili al ciclo economico: dai servizi al commercio e passando per il comparto manifatturiero e quello delle libere professioni. Per approntare i nuovi correttivi è stato effettuato un vero e proprio monitoraggio della crisi attraverso la raccolta di informazioni, dati ed analisi provenienti da istituzioni e primari istituti di ricerca: dall’Isae a Prometeia e passando per l’Istat e la Banca d’Italia.
Unico 2010: online le bozze dei modelli degli studi di settore
L’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare sul proprio sito internet i 206 modelli relativi alla comunicazione dei dati utili per l’applicazione degli studi di settore: per essere più precisi, tali bozze, parte integrante di Unico 2010, sono composte dai 137 modelli degli studi di settore che fanno riferimento al periodo d’imposta 2009 e dai restanti 69 modelli che sono ancora in attesa di una pubblicazione all’interno della Gazzetta Ufficiale, dopo l’approvazione avvenuta con i decreti del ministero dell’Economia. C’è da dire, in questo senso, che gli studi presenteranno numerose novità quest’anno. Anzitutto, sono state apportate delle importanti modifiche ai quadri A (informazioni sul personale addetto all’attività) e F (elementi contabili): le innovazioni riguardano principalmente le informazioni sui soci amministratori delle società, mentre nel quadro F dei già citati 137 modelli in bozza, verrà mantenuta la sezione sugli “ulteriori elementi contabili”, sezione appositamente creata per indicare tali dati.
Gli studi di settore si evolvono in base al territorio
Si è tenuta due giorni fa la riunione della Commissione degli esperti degli studi di settore: in particolare, sono stati esaminati, sviluppati e sottoposti ad approvazione i 69 studi che avranno efficacia a partire dal periodo d’imposta relativo al 2009. Nel dettaglio, questi stessi studi sono stati suddivisi a seconda del settore di riferimento: nello specifico, 12 di essi sono stati destinati alle attività professionali, 21 a quelle commerciali, 12 a quelle manifatturiere, mentre i restanti 24 si riferiscono alle attività dei servizi. C’è anche da dire che si è prestata una certa attenzione soprattutto allo studio di settore UG69U, il quale si riferisce espressamente all’ambito delle costruzioni. Perché tanto interesse? Stiamo parlando del primo studio a cui è stato applicato il metodo di analisi su base regionale, il quale è volto a rendere lo strumento più aderente alle realtà del territorio (il metodo è stato previsto dal Decreto legge 112 del 2008).
Studi di settore: tavola rotonda Entrate – Pmi
In data odierna, 11 febbraio 2010, a Roma, s’è tenuta una tavola rotonda sugli studi di settore al fine di fare il punto sullo stato dell’arte; a darne notizia è l’Agenzia delle Entrate che ha trattato il tema con il Sose – Società per gli Studi di Settore S.p.A. – e con le associazioni delle imprese del commercio, dei servizi e dell’artigianato. Dall’incontro, ed in base ai risultati illustrati, è tra l’altro emerso come i “correttivi anticrisi” 2008 messi a punto per gli studi di settore abbiano funzionato. In merito, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha messo in risalto il fatto che sono stati oltre un milione i contribuenti che, applicando i correttivi, hanno mantenuto la congruità degli studi o si sono avvalsi di una riduzione per quel che riguarda i maggiori ricavi. Di conseguenza gli studi di settore anche ai tempi della crisi hanno mantenuto la loro efficacia a conferma di come, secondo le Entrate, non trattasi di uno strumento calato dall’alto.
Cassazione: gli studi di settore necessitano sempre di contraddittorio
Le ultime sentenze delle Sezioni unite della Corte di Cassazione mettono in evidenza un’interessante realtà dal punto di vista fiscale: in effetti, gli studi di settore, così come era stato disposto in precedenza per i parametri, rappresentano un vero e proprio sistema di ricostruzione del reddito del contribuente e, per tale motivo, costituiscono anche delle presunzioni semplici, le quali però devono sempre essere accompagnate dal sostegno di altri elementi volti a rafforzare la pretesa da parte del Fisco. Inoltre, dettaglio non trascurabile, l’accertamento in questione può avere luogo solamente dopo che vi è stato il contraddittorio con lo stesso contribuente. Sono queste le conclusioni a cui sono giunte, per l’appunto, le sentenze 26635, 26636, 26637 e 26638 che la Cassazione ha provveduto a pubblicare e depositare due giorni fa. Cosa possiamo recepire da queste disposizioni?