Il bastone di Asclepio è pronto a colpire in maniera indiscriminata due dei principali monopoli di Stato: è questa, in sintesi, l’intenzione che emerge con maggiore chiarezza dall’ultimo rapporto della Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale ha auspicato una tassazione più decisa nei confronti del tabacco e dell’alcool, oltre all’introduzione di una ulteriore imposta sulle transazioni estere, in modo da agevolare il pagamento dei servizi a milioni di persone che non sono in grado di permetterselo. Ma il documento annuale dell’agenzia dell’Onu non si è limitata soltanto a questo, visto che le richieste hanno riguardato anche l’aumento della proporzione dei costi sanitari per ridurre le spese dei pazienti soggetti alla cosiddetta “catastrofe finanziaria”.
Tasse
Banca Mondiale: Italia primato europeo per tasse su imprese
L’Italia sale sul podio ma non per qualcosa che renderà felici gli italiani. Il Belpaese risulta al primo posto nell’Unione europea per le tasse sulle imprese, rivela lo studio ‘Paying Taxes 2011‘, realizzato dalla Banca mondiale in collaborazione con la PricewoterhouseCooper. Il carico fiscale sulle imprese in Italia e’ al 68,6% del complesso delle tasse nazionali e locali e dei contributi sociali, seguono Francia con il 65,8% della Francia, Spagna con il 56,5%, il 48,2% della Germania e il 21,1% del Lussemburgo. Il rapporto inoltre mette in evidenza che durante le fasi di crisi e di economia debole (l’indagine considera le imposte pagate nel 2009) il costo del fisco per le imprese aumenta, in quanto il carico fiscale non diminuisce e gli utili si contraggono. In pratica le imprese italiane devono pagare la stessa percentuale di tasse nonostante la crisi.
CEI chiede meno tasse per scuole cattoliche
In tempi di crisi anche la chiesa sembra preoccuparsi per un’eventuale riduzione delle risorse pubbliche destinate alle proprie attività. Il presidente della CEI, Angelo Bagnasco, qualche giorno fa ha lanciato l’allarme per sottolineare la necessità di garantire delle risorse economiche alla scuola ricordando però che nelle scuole cattoliche approdano anche ragazzi di altre fedi e anche di nessuna fede. Il segretario della Conferenza episcopale, mons. Mariano Crociata, in una discussione sulla parità scolastica in un incontro a Roma in occasione della presentazione del XII Rapporto sulla scuola cattolica ha sottolineato come la presenza delle scuole paritarie faccia risparmiare ogni anno allo Stato cinque miliardi e mezzo di euro, di fronte a un contributo dell’amministrazione pubblica di poco più di cinquecento milioni. Il segretario della Cei ha inoltre ribadito la libertà di educazione come diritto fondamentale della persona:
Francia: Sarkozy pronto a eliminare tassa sui ricchi e scudo fiscale
L’ennesimo rimpasto di governo è praticamente alle spalle e il premier francese Nicolas Sarkozy sta già pensando alle misure più urgenti da adottare per il proprio paese: l’ambito fiscale sembra quello più gettonato in questo senso, visto che le ultime dichiarazioni che provengono dall’Eliseo hanno messo in luce come siano in fermento i lavori relativi all’eliminazione progressiva di due tipi di tributi, l’imposta sui ricchi e lo scudo fiscale. La scelta appare quantomeno ambigua, visto che si tratta di due cavalli di battaglia del programma elettorale del presidente transalpino, ma comunque esiste una spiegazione logica per il cambiamento di rotta. In effetti, l’obiettivo della Francia è quello di allineare il più possibile il sistema tributario nazionale a quello della Germania, così da limitare il gap competitivo che esiste tra Parigi e il suo primo partner commerciale all’interno dell’eurozona.
Tasse da primato ma servizi insoddisfacenti
I cittadini italiani pagano tasse modello Scandinavia ma ottengono in cambio servizi relativamente inferiori. L’Irap tassa le imprese ad alta intensità di lavoro con un carico fiscale complessivo che arriva a superare l’80%. I dati emergono da un’indagine Mediobanca 2010. E purtroppo a tasse alte non corrispondono altrettanto cospicui stipendi: il reddito degli italiani è tra i più bassi in Europa e insieme tra i più tassati. La metà dei contribuenti dichiara non oltre 15mila euro annui e circa due terzi non più di 20mila euro. I paperoni, ovvero coloro che dichiarano di guadagnare oltre 100 mila euro, sono solo lo 0,95%.
A Londra studenti contro le tasse
Non ci sarebbe nulla di nuovo: le tasse per gli studenti rappresentano alle volte un salasso per le famiglie e non sono poche le manifestazioni con lo scopo di richiedere agevolazioni e riduzioni. Ma a Londra gli studenti non ce la fanno più: hanno protestato contro l’aumento delle tasse universitarie e hanno bruciato a Londra cartelloni pubblicitari e infranto le vetrine della sede del Partito conservatore al governo, scontrandosi con la polizia. Purtroppo quindi uno scontro che é degenerato nella violenza, i dimostranti, con il volto coperto da sciarpe, hanno preso a calci le porte di vetro dell’edificio a poca distanza dal Parlamento. Alcuni di loro hanno occupato l’ingresso al piano terra, mentre altri sono saliti addirittura sopra il tetto.
Tassazione conti deposito remunerati per aziende
I conti di deposito remunerati sono di norma strumenti utilizzati dai piccoli risparmiatori per far fruttare la liquidità a fronte dell’assunzione di un basso rischio. Ma la liquidità in eccesso può essere “parcheggiata” in questi strumenti anche dalle aziende e dai titolari di partita Iva sottoscrivendo lo stesso strumento, ovverosia il conto di deposito remunerato, nella modalità business. Ad esempio, Rendimax di Banca Ifis è accessibile anche da parte delle aziende a fronte di un tasso di interesse che attualmente è pari al 2,09% annuo lordo con capitalizzazione trimestrale degli interessi, giacenza libera e quindi senza vincoli. La tassazione applicata è uguale a quella prevista per i conti di deposito remunerati aperti dai privati, ovverosia il 27% sugli interessi lordi maturati. Questo significa che Rendimax di Banca Ifis rende attualmente al netto l’1,52% annuo.
Fisco e Scuola: Pag e Tax approdano in televisione
Fisco e Scuola, l’iniziativa avviata da circa sei anni dall’Agenzia delle Entrate per diffondere la cultura della legalità fiscale negli istituti italiani, sta diventando un fenomeno dai contorni sempre più mediatici; in particolare, il riferimento deve andare alla tappa campana di questo progetto, con i due protagonisti scelti per rappresentare queste tematiche, gli ormai celebri Pag e Tax, che faranno capolino a breve sui canali televisivi. La scelta è ricaduta sulla trasmissione Mukko Pallino, una realtà ben radicata nei circuiti mediatici locali (nella regione in questione viene diffusa da Lira Tv), ma soprattutto il format ideale per spiegare in maniera divertente ai futuri contribuenti il significato di tasse e imposte, attraverso rubriche appositamente ideate per esprimere il valore etico della contribuzione.
Se tutti pagassero tasse ne pagheremmo un po’ meno
Lo ha detto Berlusconi, alla cui frase non possiamo far altro che aggiungere quella nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi qualche tempo fa, quando il presidente del Consiglio affermò testualmente:
Se si chiede una pressione del 50% ognuno si sentirà moralmente autorizzato ad evadere. Se chiediamo ai cittadini di pagare il 33% di tasse tutti si convinceranno che è giusto e doveroso, che è corretto pagare per i servizi che ottiene.
Sicuramente il presidente non voleva giustificare l’evasione, ma far capire che 50% di tasse sono vermanente eccessive. Nel 2009 la pressione fiscale arriva al 43,2%, ben tre punti superiore al 40,2% dell’area euro. Tra il 2000 e il 2009 la pressione fiscale in Italia è salita di 1,6 punti, in Europa è scesa del 2%, é il risultato emerso da un’indagine condotta dall’ufficio Studi di Confartigianato.
Germania e Svizzera aumentano l’aliquota sulla vendita di sigarette
Giacché mi fa male, non fumerò mai più, ma prima voglio farlo per l’ultima volta: Italo Svevo descrive in questo modo il difficile tentativo di Zeno Cosini di tenersi lontano dalle sigarette. Se lo stesso Zeno si fosse trovato a vivere oggi in Germania o in Svizzera avrebbe sicuramente avuto un motivo in più per smettere, visto che i due stati hanno mostrato una comunione di intenti per quel che concerne la vendita dei tabacchi. Da poco più di un mese ormai, in territorio elvetico è stata aumentata l’aliquota dell’imposta relativa a questo monopolio, tanto che già dal primo giorno del 2011 ogni pacchetto di sigarette verrà a costare venti centesimi in più rispetto al prezzo attuale. La Confederazione svizzera confida molto in questo inasprimento tributario, una soluzione che è stata adottata per far confluire nelle casse nazionali almeno cinquanta milioni di franchi ogni anno.
Tremonti: abbassiamo le tasse e portiamole al 30%
Dal 52% al 60%, la tassazione societaria italiana è la più alta in Europa, dove è invece costante la tendenza al ribasso, prevedibile intorno al 30%. Tutti in Italia ci lamentiamo che i costi di beni e servizi siano tra i più cari d’Europa, ma questa é una ovvia conseguenza del Paese dove c’è la più alta tassazione alle imprese, é “normale” ci siano anche i costi più alti. In Italia la tassazione è diretta ed indiretta, spalmata in decine e decine di voci ed é difficile anche il sole elencarle.
Oggi siamo di fronte a un meccanismo che non sta in piedi, peggio che irresponsabile. Un sistema nel quale i poveri delle regioni ricche finanziano i ricchi delle regioni povere – ha sottolineato Tremonti-. Non è più la politica che viene prima dei numeri. Ma sono i numeri che in specie vengono prima della politica. Ed i numeri della finanza pubblica non lasciano grandi spazi di manovra. Prima della crisi, l’Europa era un continente geografico, aveva un mercato comune ma non aveva una governance comune. Dopo la crisi, si sta configurando in Europa una nuova architettura non solo economica, ma anche politica. Prima di disegnare, con la riforma, la nuova struttura del nostro sistema fiscale e’ necessario avere una idea precisa, la piu’ precisa possibile, sulle risorse finanziarie disponibili e/o mobilizzabili per la riforma.
Ungheria, nuove misure fiscali dal secondo plan action
Gli ultimi lavori del Parlamento ungherese sono stati intensi, se è vero come è vero che da Budapest sono giunte novità importanti che riguardano da vicino l’ambito fiscale: in particolare, le innovazioni sono state di larga portata, comprendendo sia le persone fisiche che quelle giuridiche, ma anche le imprese. Analizziamo dunque nel dettaglio queste misure. Una delle introduzioni più interessanti è senza dubbio quella della flat tax, la quale verrà applicata nella misura del 16% sui redditi dei contribuenti, ma anche la cosiddetta “crisis tax” avrà degli effetti di rilievo per il sistema economico nazionale. Tutte queste novità sono contenute nel second economic action plan, il quale si è posto come obiettivo principale quello di allineare il bilancio dell’Ungheria ai dettami dell’Unione Europea entro la fine del 2011.
La corruzione in Italia ostacola la riduzione delle tasse
Se tutti pagassimo le tasse, imprenditori compresi, ci sarebbe meno corruzione perche’ la corruzione e’ fortemente legata all’evasione fiscale. Ci sarebbe piu’ rispetto delle regole. La legalita’ e’ un elemento fondamentale per far ripartire l’Italia anche dal punto di vista economico – ha sottolineato l’ex amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, intervenendo in questi giorni a Torino al convegno promosso dall’associazione Rena -. Occorre più rispetto delle regole e piu’ legalita’ per far ripartire il Paese.
In Italia la corruzione é però un allarme che non cessa di attanagliare il Paese: anche il nuovo presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino é tornato nelle scorse settimane su questo argomento che ormai è la storia che si ripete della magistratura contabile. E l’unica risposta possibile è l’onestà, ha sottolineato il presidente.
Tremonti: quattro gruppi di studio per taglio tasse
Giulio Tremonti propone quattro gruppi di lavoro, ciascuno dei quali con un obiettivo specifico assegnato per realizzare un’idea precisa, la più precisa possibile, sulle risorse finanziarie disponibili e mobilizzabili per la riforma. Tremonti ha così comunicato le intenzioni sulla riforma fiscale, con una lettera inviata ai sindacati e alle imprese che partecipano al tavolo sulla riforma. Le macro-aree che saranno assegnate ai team saranno: bilancio pubblico e patrimonio pubblico; economia non osservata; erosione fiscale; sovrapposizione tra Stato fiscale e Stato sociale. Ciascuna squadra avrà inoltre un proprio leader: Piero Giarda (Università Cattolica), Enrico Giovannini (Istat) coordinerà invece l’analisi sull’impatto dell’economia non osservata sui flussi finanziari; il gruppo presieduto da Vieri Ceriani di bankitalia si occuperà dell’erosione fiscale; infine, Mauro Marè valuterà la sovrapposizione, spesso irrazionale, che nei decenni passati si è stratificata, tra Stato fiscale e Stato sociale.