Fini chiede meno tasse e burocrazia

 Fini ritorna a parlare della questione Nord, motore economico del Paese e come riuscire a farlo ripartire, ma, allo stesso tempo, non dimenticando la questione meridionale purtroppo nelle mani della criminalità organizzata. Il presidente chiede così una riduzione delle tasse e una semplificazione della burocrazia. La pressione fiscale in Italia è molto alta: dopo i 30.000 euro di reddito l’aliquota marginale irpef sale al 40 %, l’irap supera il 5%, l’IVA su ogni acquisto incombe sui prodotti. Le tasse troppo alte, sono tra i motivi principali che inducono gli italiani ad evadere.

Manovra: tassiamo la prostituzione per ridurre il debito pubblico

 In tempi di crisi e di tasse per le banche, adesso spunta anche l’ipotesi di tassare le prostitute per ridurre il debito pubblico e aumentare le pensioni minime, inserendo la misura nella Manovra finanziaria. Lo propone il senatore del Pdl Raffaele Lauro, che trova adeguata, in tempi di crisi, una regolamentazione fiscale dell’esercizio libero della prostituzione.

Le entrate – sottolinena afferma Lauro -, dovranno concorrere alla riduzione del debito pubblico, all’innalzamento dei trattamenti dei pensionati di età superiore agli anni 75, che percepiscono prestazioni mensili inferiori a euro 500 e non dispongono di altre fonti di reddito, e all’alleggerimento del carico di contributi sociali sull’impresa e sul lavoratore in funzione dell’incentivo per l’assunzione da parte delle imprese di giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, in cerca di lavoro nelle aree del Mezzogiorno.

Tassa sulle banche all’insegna della flessibilità

 I leader Ue hanno raggiunto l’intesa sull’introduzione di una tassa sulle banche, ma sarà ogni singolo Paese a decidere i criteri. Le banche subiranno un prelievo affinchè contribuiscano al costo della crisi. Bisogna tassare chi ha messo a rischio il mercato, come sostiene la cancelliera tedesca Angela Merkel, mostrando il suo favore all’idea sia di una tassa sulle banche sia di una tassa sulle transazioni finanziarie. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha chiarito nei giorni scorsi la posizione italiana all’indomani del consiglio europeo dei capi di stato e di governo e ha mostrato di non essere contrario al “principio” di tassare il sistema bancario per accantonare risorse in un fondo.

Turismo Sardegna: intesa tra Entrate, Finanza e Inps

 Il turismo e le vacanze in Sardegna potranno beneficiare a partire da questa estate di controlli fiscali molto più intensi rispetto a quanto accadeva in passato: in effetti, il programma che è stato appositamente approntato in questo senso, con visite ispettive da porre in essere nelle località più importanti della regione, vuole porsi l’obiettivo di regolarizzare qualsiasi tipo di situazione. Tutti quei contribuenti che non dovessero essere in regola con i contributi da destinare alla previdenza sociale e con le relative tasse e imposte dovranno dunque cominciare a “tremare”, dato che si prevedono oltre duemila controlli che andranno ovviamente a toccare anche e soprattutto le mete turistiche più note, quelle in cui i fenomeni di evasione possono essere più diffusi. L’accordo in questione vedrà coinvolte in maniera congiunta la Guardia di Finanza, l’Agenzia delle Entrate e l’Inps, un’unione che, si spera, possa fare la forza del fisco. In che modo si andrà ad operare dunque?

 

Germania auspica tassazione su transazioni finanziarie Ue

 Le discussioni in materia fiscale nell’Unione Europea stanno entrando nel vivo e si segnalano sempre più proposte di maggiore o minore interesse da parte dei principali esecutivi: l’ultima iniziativa in ordine di tempo è quella del governo tedesco, il quale è fortemente intenzionato a porre in essere una imposizione tributaria che riguardi le transazioni finanziarie effettuate all’interno dell’area dell’euro e, più ampiamente, in tutta l’Unione Europea. Si tratta, a dire il vero, di una tassazione piuttosto controversa, visto che l’opinione pubblica è spaccata a metà in questo senso. Da una parte, infatti, esiste una linea di pensiero secondo la quale in questo modo si costringeranno i gruppi della finanza locale a spostare la propria attività in altre nazioni. Ciò nonostante, il ministro teutonico delle Finanze, Wolfang Schaeuble, ha già spiegato in che modo verrà applicata la nuova imposta: un’applicazione unilaterale verrà ovviamente scongiurata, per evitare spostamenti fin troppo semplici da parte delle aziende, più propriamente l’implementazione verrà allargata a tutta l’eurozona.

 

Evasione imposte regionali: Toscana, metà delle tasse ai Comuni

 Grosse novità sono state annunciate in materia di lotta e di contrasto all’evasione fiscale nella Regione Toscana. L’On. Riccardo Nencini, Assessore regionale al Bilancio, ha infatti reso noto che è stata siglata con l’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, un’importante intesa che permetterà agli Enti locali aderenti di incassare il 50% delle imposte regionali che saranno recuperate. L’obiettivo è chiaramente quello di contrastare in maniera efficiente l’illegalità economica sul territorio, specie in quelle aree, a partire dal distretto di Prato, dove esiste un vero e proprio intreccio che, come messo in risalto dalla Guardia di Finanza, coinvolge le “economie etniche” con operatori economici del nostro Paese. L’Assessore Nencini ha inoltre colto l’occasione per sottolineare come questa novità in materia di lotta all’evasione fiscale permetterà di recuperare una quota parte di risorse che con la manovra finanziaria lo Stato centrale ha tagliato a scapito degli Enti locali e delle Regioni italiane.

Roma: alla tassa sul turismo i commercianti dicono no

 Chi vorrà vedere Roma dovrà pagare. E non si tratta delle spese di albergo o di vitto per la vacanza, ma di una vera e propria tassa ‘di soggiorno’. Relativamente bassa (10 euro appena) per i turisti che affollano la città eterna. Il Governo ha pensato a questa tassa come misura per aiutare il debito di Roma. Se sarà approvata, sarà imposta ai turisti che alloggiano negli alberghi romani. La tassa é favorita da chi nota il fatto che Roma ospiti milioni di visitatori l’anno comportando per la città costi vari per mantenere la pulizia e la manutenione delle strade.

La tassa di soggiorno sarà progressiva, massimo 10 euro per l’extralusso – sottolinea Gianni Alemanno, il sindaco – . Ci sarà una parte di interventi a nostra disponibilità per mettere in equilibrio il bilancio. Avremo una serie di facoltà del Comune per fare tagli e mettere delle tasse che gravi sui turismi ma non sui cittadini.

Imprese: tasse alte e peso burocrazia eccessivo

 La tassazione a carico delle imprese è alta, fin troppo, ma i costi che le imprese italiane devono mettere in preventivo per la propria attività non sono solamente quelli fiscali, ma anche quelli burocratici che spesso incidono fortemente sulle PMI. Non a caso, in accordo con uno studio effettuato dalla CGIA di Mestre, nel nostro Paese la burocrazia alle piccole e medie imprese costa la bellezza di 11,5 miliardi di euro all’anno, ovverosia ben un punto percentuale di prodotto interno lordo italiano. E visto che 95 aziende su 100 in Italia sono micro e piccole imprese, ne consegue che il peso più elevato della burocrazia è a carico delle PMI che hanno meno di dieci addetti. Quando si parla di peso burocratico a carico delle imprese si intende l’iter relativo agli adempimenti di natura fiscale, ma anche e soprattutto i costi burocratici che occorre mettere in preventivo per la gestione del personale, per l’ambiente, la sicurezza e la formazione.

Tasse più odiate in Italia: la top ten 2010

 Qual è la tassa più odiata da parte dei contribuenti italiani? Ebbene, al riguardo la risposta ce la fornisce Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, che al riguardo ha condotto uno studio che ha portato alla definizione della lista delle prime dieci tasse più odiate nel 2010 dai contribuenti italiani. Nel dettaglio, la tassa più odiata in assoluto è la Tariffa di igiene ambientale (Tia) o tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu); trattasi di un primato che di certo non stupisce visto che, tra l’altro, ci sono milioni di famiglie italiane che, in forza di una sentenza dei mesi scorsi della Corte Costituzionale, ancora aspettano invano i rimborsi relativi all’imposta sul valore aggiunto (Iva) pagata nei scorsi anni in maniera illegittima. Al secondo posto tra le tasse più odiate c’è la tassa di possesso dell’auto, e poi a seguire sul gradino più basso del podio della classifica proprio l’imposta sul valore aggiunto (Iva).

Lega Nord: colpire gli ambulanti immigrati contro l’evasione fiscale

 Sono note ormai da tempo le “crociate” portate avanti dalla Lega Nord nei confronti della questione degli immigrati, una sorta di marchio di fabbrica e neanche l’ultima mozione del partito è stata da meno: la proposta è stata presentata alla Camera dal capogruppo Marco Reguzzoni e riguarda da vicino il tema dell’evasione fiscale e del contributo non indifferente che viene dato al fenomeno dal commercio ambulante, soprattutto quello cinese. L’intento è chiaramente politico, oltre che tecnico, visto che si intende colpire un’attività che è notoriamente posta in essere in nero per la sua totalità; secondo quanto fatto osservare dal partito lombardo, si tratta di una vera e propria filiera illegale, in cui tutte le componenti, dalla produzione fino all’importazione e alla vendita, rappresentano i protagonisti principali di un’evasione totale dal fisco, un danno serio per la nostra amministrazione finanziaria e per il commercio regolare.

 

Confindustria e riforma fisco: meno tasse alle imprese

 Emma Marcegaglia appoggia la manovra varata dal governo. La riforma del fisco è per Confindustria «importantissima» e l’associazione degli industriali è pronta a un’iniziativa condivisa con le altre parti sociali. La presidente, nel suo intervento all’assemblea annuale di Confindustria, ha sottolineato che con la riforma é necessario ridurre le tasse su imprese e lavoratori, per iniziare a ridurre la componente del costo del lavoro dalla base imponibile Irap. “Tornare a crescere” e’ il tema ricorrente della relazione di Marcegaglia all’assemblea annuale degli industriali, lo scopo é tornare ad avere una crescita stabile a un tasso di almeno il 2% annuo. a lenta crescita e’ per Confindustria la vera emergenza nazionale.

Versamento tasse: i codici tributo online

 Si devono pagare le tasse, ma non si conoscono o si ricordano i codici tributo da utilizzare nel modello F24? Niente paura! Direttamente su Internet, dal sito dell’Agenzia delle Entrate, è possibile trovarli con una ricerca guidata, consultando quelli più ricorrenti, o effettuando una ricerca per ogni singolo tributo. La ricerca guidata, tra l’altro, permette di distinguere tra contribuente per imposte proprie e sostituto di imposta in modo tale da velocizzare l’acquisizione dei dati che servono. Si possono così trovare facilmente i codici tributo per Irpef, Iva, Irap, Ici e altri tributi comunali, imposte sostitutive, addizionali comunali e regionali e, tra l’altro, anche i crediti di imposta relativi ad agevolazioni fiscali.

Banche italiane tra tasse, fiscalità e regolamentazione

 La pressione fiscale in Italia non è opprimente solo per i lavoratori dipendenti, i liberi professionisti, i lavoratori autonomi, i commercianti e gli artigiani, ma anche per gli Istituti di credito. Non a caso, nel corso di un Workshop dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, è emerso come in base agli ultimi dati disponibili sulle dichiarazioni dei redditi, relative all’anno 2008, le banche italiane rispetto ai competitor europei siano in una posizione di svantaggio competitivo proprio per effetto di una pressione fiscale più elevata, con quella effettiva che, tra l’altro, nell’anno di riferimento è salita al 44%; in più, secondo l’Associazione Bancaria Italiana questo svantaggio competitivo potrebbe ulteriormente aggravarsi a seguito delle ultime proposte finalizzate a rivedere gli accordi di Basilea sul tema del patrimonio di vigilanza.

Tasse: ben 15 gravano sui cespiti immobiliari

 Dieci sono imposte, due sono addizionali, una è l’accisa riguardante i consumi di energia elettrica, ed altri due sono tributi, per la precisione la Tia o la Tarsu ed il tributo che a livello provinciale è previsto per la cosiddetta protezione ambiente. E così, come messo in risalto dalla CGIA di Mestre in un Rapporto, sono ben 15 le imposizioni fiscali che nel nostro Paese gravano sui cespiti immobiliari per un gettito complessivo annuo pari alla bellezza di 43 miliardi di euro. A dispetto di quanto si possa pensare inoltre, l’abolizione dell’imposta comunale sugli immobili (Ici) non ha comunque azzerato le entrate dei Comuni visto che nel 2008 sono entrate complessivamente nelle casse delle Amministrazioni cifre totali che sfiorano il livello dei dieci miliardi di euro. Ma dove vanno a finire i 43,2 miliardi di euro annui di tasse sulla casa?