Nel nostro Paese tutte le aziende che non risultano essere in regola con gli adempimenti fiscali non dovrebbero partecipare a finanziamenti, richieste di incentivi di Stato, o comunitari, e neanche ai bandi pubblici. A dichiararlo è stato il Presidente di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, Vittorio Carlomagno, il quale ha sottolineato come quello del mancato pagamento delle tasse sia un malcostume che andrebbe combattuto con una riforma fiscale che, partendo dalla riduzione delle aliquote di almeno cinque punti, passi anche attraverso modifiche al DURC, nel quale oltre ai contribuiti previdenziali andrebbero anche inseriti i versamenti delle tasse al Fisco. In questo modo le imprese, grandi e piccole, ci penserebbero più di una volta prima di non avere il DURC perfettamente in regola.
Tasse
Scudo fiscale: vantaggi per l’Erario con capitali rientrati
Nel momento in cui, con lo scudo fiscale, i capitali detenuti illegalmente all’estero rientrano in Italia, questi vengono chiaramente ed automaticamente assoggettati alla tassazione nazionale, il che non potrà che comportare degli evidenti vantaggi per l’Erario. Ad affermarlo, con una nota ufficiale, è l’Agenzia delle Entrate che ha replicato ad un articolo che è apparso lo scorso 29 gennaio 2010 su “Il Mondo“, e che trattava dell’argomento relativo agli impieghi che di questi capitali rientrati si faranno nel nostro Paese. Ebbene, in merito l’Amministrazione finanziaria ha spiegato che ogni valutazione al riguardo risulta essere prematura visto che è trascorso troppo poco tempo dall’apertura dello scudo fiscale.
Riduzione tasse: Uil, direttamente in busta paga
E’ efficace la riduzione delle tasse attraverso una revisione delle aliquote Irpef? Ebbene, Luigi Angeletti, segretario della Uil, nel corso di un congresso dei lavoratori edili, ha messo in evidenza come a conti fatti le aliquote ridotte serviranno solo ad avvantaggiare ulteriormente gli evasori, mentre sarebbe più efficace la riduzione della pressione fiscale attraverso un minor prelievo direttamente nella busta paga dei lavoratori e nella pensione dei pensionati. Per il leader della Uil servono cose semplici, ragion per cui non c’è bisogno delle aliquote, e neanche del quoziente familiare, che già nella sua definizione appare complicato. Basta infatti dare direttamente un bonus per i figli, e con queste due misure si eviterebbe, tra l’altro, di avvantaggiare i finti poveri, ovverosia quelli che non pagano le tasse e conducono uno stile di vita superiore a quello dei lavoratori dipendenti e dei pensionati che negli ultimi anni hanno pagato le tasse per se e per gli altri creando a conti fatti ingiustizia ed iniquità fiscale.
Termoli: niente tasse su rifiuti e acqua?
Tempo di votazioni, tempo di promesse. La lega sannita a Termoli annuncia che non ci saranno da pagare tasse sui rifiuti e neanche bolletta dell’acqua per i commercianti e artigiani termolesi per ben due anni. La Lega ha da pochi giorni ufficializzato la partecipazione alle amministrative con una sua lista e le proposte sono sicuramente appetibili perchè riguardano proprio il fisco.
La pessima figura che i partiti stanno mostrando ai cittadini termolesi con i loro 33 candidati a sindaco – sottolinea il presidente Lorenzo Lommano, probabile candidato sindaco – mi spingono a far aprire gli occhi agli attoniti elettori che a questo punto non ci capiscono più niente, sono confusi, da una parte ridono e dall’altra piangono. Il mio impegno sulla soppressione della tassa dei rifiuti e del pagamento della bolletta dell’acqua per i prossimi due anni vuole essere un incentivo, un piccolo contributo, uno stimolo per tutte le attività produttive di Termoli per investire e per scrollarsi di dosso, una crisi che allo stato attuale non vede fine.
Pressione fiscale: Cgil, aumenta per lavoratori e pensionati
La divisione sindacale, in particolare per quel che riguarda il fisco ed il progetto di riforma, rischia di aiutare il Governo e di indebolire sia i lavoratori, sia i pensionati. Ad affermarlo è stato Agostino Megale, segretario confederale della Cgil, il quale ha sottolineato come il più grande Sindacato italiano, al fine di incalzare il Governo che, tra l’altro, al suo interno parla lingue diverse secondo l’esponente del Sindacato, sia pronto ad intensificare ogni iniziativa di mobilitazione. Al riguardo ricordiamo che la Cgil, senza un’azione unitaria con la Cisl e la Uil, il 12 marzo prossimo scenderà in piazza per lo sciopero generale che verterà su tre grandi punti: la crisi, il fisco e l’immigrazione. Intanto, cosa si può dire sulla pressione fiscale negli ultimi due anni in cui al Governo c’è stato il centrodestra?
Cgil: tasse troppo alte, sciopero 12 marzo
La Cgil annuncia lo sciopero generale sulle tasse per il 12 marzo 2010. Guglielmo Epifani, segretario generale, precisa:
È una protesta necessaria, i lavoratori sono strozzati dal fisco, il governo agisca. È da tempo che chiediamo una riduzione delle imposte sul lavoro dipendente e sui pensionati. Lo scorso anno dicemmo che sarebbe aumentato il prelievo sulle buste paga e tutti i dati l’hanno confermato.
Nel 2009 di fronte ad un aumento dell’1,7% delle retribuzioni di fatto, al netto della cassa integrazione e della disoccupazione, c’è stato un incremento del prelievo fiscale intorno all’1%. Ciò sottolinea, come avverte Epifani, che le tasse sul lavoro dipendente e sui pensionati continuano a salire.
Equitalia: recupero entrate locali più rapido e meno costoso
Nella gestione dell’intero ciclo legato alla riscossione, Equitalia punta a rendere sempre più estesi i servizi Web, gratuiti, su tutto il territorio nazionale di competenza. Ad affermarlo nelle scorse settimane è stato Marco Cuccagna, direttore generale di Equitalia, sottolineando come questo garantisca più efficienza e più economicità non solo a favore dei cittadino, ma anche per gli Enti locali. Non a caso, con l’operazione “zero carta” nell’intero ciclo della riscossione, Equitalia ha provveduto a mettere in rete lo scorso anno ben 5.600 comuni, facendo così risparmiare sia tempo, sia denaro in merito alla gestione cartacea delle comunicazioni che di norma sussisteva nel rapporto tra l’agente della riscossione e l’ente creditore. Il cosiddetto progetto “Informatizzazione enti”, infatti, ha permesso a livello locale una sensibile razionalizzazione della riscossione nel processo di recupero delle entrate da parte dei Comuni. Rispetto ai 1.000 Comuni del 2008, nel 2009 i Comuni italiani che hanno abbandonato la carta sono diventati, come accennato, ben 5.600.
Aliquote Irpef: andrebbero ridotte di almeno cinque punti
Qual è il modo più efficiente per combattere in Italia l’evasione fiscale? Di sicuro, una grossa mano la può dare l’abbattimento delle pressione fiscale, visto che le aliquote sono fin troppo elevate e rischiano di rimanere tali ancora per qualche anno visto che il Governo di recente ha fatto presente come per il momento nulla si possa fare a causa della congiuntura sfavorevole e della bassa crescita economica. Ma di quanto occorre tagliare le aliquote per far in modo che le tasse a pagarle siano tutti in modo tale da pagare di meno? Ebbene, al riguardo, Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, ritiene che una delle cose da fare sia quella di tagliare le aliquote fiscali di almeno cinque punti. Il nostro Paese, infatti, in base ad un’indagine che, per conto dell’Associazione, ha realizzato KRLS Network of Business Ethics, detiene e mantiene il triste primato di primo Paese in Europa per evasione fiscale.
Riforma fiscale: Cisl, i tempi sono maturi
Al fine sia di mettere in atto una più equa distribuzione della ricchezza, sia di dare stimolo alla ripresa dell’economia, la Cisl ritiene che nel nostro Paese siano maturi i tempi per avviare la discussione sulla riforma fiscale. Secondo il Sindacato, infatti, la politica dovrebbe aprire il dibattito con le parti sociali e quelle economiche affrontando la questione Fisco in un’ottica nuova e senza cadere nella deriva dei tecnicismi. In merito, tra l’altro, la Cisl non è d’accordo con la recente posizione, assunta dalla Bce, la Banca Centrale Europea, di operare gli sgravi fiscali in stretto vincolo con la riduzione del deficit; questo perché spetta in autonomia ai Governi nazionali decidere come stimolare la ripresa dell’economia, ad esempio, adottando un mix tra misure di contenimento della spesa pubblica e quelle di rilancio come possono essere quelle legate alla riduzione della pressione fiscale che, a favore delle famiglie monoreddito ed a basso reddito, si trasformano in consumi.
Fisco Emilia-Romagna: aggiornamento risultati Patto anti-evasione
In Emilia-Romagna il Patto anti-evasione funziona. La Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate, infatti, ha reso noto che grazie all’alleanza tra i Comuni della Regione e l’Amministrazione finanziaria sono stati recuperati nell’arco di sei mesi somme pari a ben 10 milioni di euro, corrispondenti ad imponibile recuperato a tassazione dagli “007” del Fisco. Per conseguire questo risultato, in linea con quanto sta avvenendo anche nelle altre Regioni d’Italia, è stata messa in campo sia una task force, sia una guida operativa finalizzata a identificare elementi “sensibili” di evasione.. Nei sei mesi di avvio del Patto, in particolare, le Amministrazioni locali hanno complessivamente segnalato ben 1.866 casi di sospetta evasione, con in testa Bologna come Comune capofila (435 segnalazioni), ed a seguire Mirandola e Carpi.
Evasione fiscale: Lombardia, cooperative prestanome a Varese
L’Agenzia delle Entrate ha scoperto nella città di Varese un caso di evasione totale da parte di un soggetto che, operante nel settore dei trasporti e della logistica, agli occhi del Fisco non esisteva, ma invece operava sfruttando una sfilza di cooperative prestanome organizzate in “rete“. Come diretta conseguenza, in accordo con quanto rivela la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Regione Lombardia, a carico dell’evasore totale è scattata la notifica di una raffica di avvisi di accertamento a valere sulle attività dal 2003 al 2006 per un importo pari ad oltre 144 milioni di euro. La fase d’indagine, complessa ma anche lunga, è stata portata avanti con il coinvolgimento sia della Guardia di Finanza, sia della Procura della Repubblica di Varese, ed ha portato a stimare ben 290 milioni di euro di imponibile Irap ed oltre 270 milioni di euro di imponibile ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef).
Pd: tassiamo birra e alcolici
Il partito propone un aumento dell’imposta di fabbricazione su birra, alcolici intermedi, e alcol etilico per garantire la continuita’ contributiva dei Co.co.co. Lo prevede un emendamento presentato da un gruppo di deputati del Pd, tra i quali Damiano, Boccuzzi, Bobba, Santagata e Madia, e che è attualmente all’esame della commissione lavoro di Montecitorio. Con la norma si intendono aumentare le aliquote a partireal fine di assicurare un maggior gettito complessivo pari a 110 milioni di euro annui.
Obiettivo della misura é quindi quello di garantire le prestazioni previdenziali dei Co.co.co. e dei lavoratori a progetto anche quando il datore di lavoro o committente non ha versato regolarmente i contributi. Infatti se il datore di lavoro non adempie agli obblighi legali e non paga i contributi, non risulta nessun pregiudizio per il salariato, poichè i redditi da lavoro conseguiti da un dipendente dai quali il datore di lavoro ha dedotto i contributi legali vengono iscritti sul conto individuale anche se il datore di lavoro non ha versato i contributi alla cassa di compensazione.
Robin Hood Tax: controlli Autorità Energia
In merito alla Robin Hood Tax, ed al relativo divieto di traslazione, sui prezzi praticati all’utente finale, di quella che altro non è che una maggiorazione sull’addizionale Ires, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas ha effettuato ben 500 controlli di primo livello a carico di altrettante imprese del settore energetico. In particolare, avvalendosi della collaborazione del Comando Unità Speciali della Guardia di Finanza, l’Autorità ha messo in atto la prima fase della vigilanza nei confronti di 282 operatori del comparto petrolifero, e 221 imprese del settore del gas e dell’elettricità. Su questo tipo di attività l’Autorità per l’Energia elettrica ed il gas ha trasmesso alla fine dello scorso anno una Relazione al Parlamento che adesso è altresì disponibile sul sito Internet dell’Authority.
Italia: carico fiscale tra i più alti d’Europa
Il carico fiscale é molto sentito nella penisola italiana: un’analisi condotta dall’Ufficio Studi degli artigiani di Mestre scatta una foto alla situazione Italiana in ambito di pressione fiscale sulle famiglie e raffigura una delle peggiori situazioni in Europa. L’ufficio nella sua indagine ha preso come punti di riferimento due famiglie, una italiana e una francese, famiglie composte da marito, moglie e due figli, e ne ha calcolato e confrontato l’imposta sulle persone fisiche. I risultati hanno mostrato una reale differenza tra sistema francese e italiano.
Nello specifico é stato esaminato il caso di un unico reddito di 30.000 euro percepito in una famiglia, in Francia il peso fiscale è di 348 euro, in Italia è di 5.010 euro. Un differenza di ben 4.662 euro. La comparazione ha riguardato solo la tassazione dell’imposta personale senza includere le addizionali IRPEF.